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Occupare il Vaticano per esaltare, in loco, il Cosmopolitismo massonico

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Occupare il Vaticano per esaltare, in loco, il Cosmopolitismo massonico Lo Sai

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Socialismo e comunismo sono definiti «funestissimi errori» nella Quanta cura (1864, Pio IX),  ancora chiamati «pestilenza», sempre da Pio IX, nel Sillabo al paragrafo IV. Tali «sciagure» sono condannate più volte e con eloquenti (motivate) ammonizioni nella Lettera enciclica Qui pluribus del 9 novembre 1846; nell’Allocuzione Quibus quantisque del 20 aprile 1849; nella Lettera enciclica Noscitis et Nobiscum dell’8 dicembre 1849; nell’Allocuzione Singulari quadam del 9 dicembre 1854; nella Lettera apostolica Quanto conficiamur del10 agosto 1863.

Le «epidemie» del socialismo e comunismo, inoculate strategicamente nei popoli dalla massoneria, sono legate ad un’«iniqua cospirazione» con il nichilismo, dice la Quod Apostolici Muneris, 28 dicembre 1878. Non vi è nulla di comune fra le teorie socialiste ed il Vangelo, afferma Leone XIII nella Quod Apostolici Muneris, come diversamente sostiene la perniciosissima eresia della Teologia della Liberazione. Leone XIII condanna il «socialismo, comunismo, nichilismo», unico e solo movimento di ispirazione massonica, soprattutto per la sua opposizione ai valori morali, agli istituti naturali, ai legittimi diritti di proprietà e di autorità.

La proprietà, difatti, non è un ritrovato umano, come affermano le teorie massonico-socialiste, ma corrisponde alla legge naturale e divina. Il socialismo, il comunismo e il nichilismo sono orrendi mali e quasi morte della civile società.  (cf. Diuturnum Illud, Leone XIII, 1881). L’eliminazione di tutte le disparità sociali, come pretende il socialismo, è una perniciosissima «utopia», spiega Leone XIII nella Rerum Novarum del 15 maggio 1891.

Il comunismo «inalbera le sue bandiere sataniche contro Dio», chiarisce la Caritate Christi compulsi di Pio XI, 3 maggio 1932. I motivi di condanna del comunismo si riassumono precisamente nella Divini Redemptoris Promissio, 19 marzo 1937, Pio XI: è un movimento frutto dell’agnosticismo religioso massonico e del liberalismo sempre massonico. Il comunismo, bolscevico e massonico, «spoglia l’uomo della sua libertà, [...] toglie ogni dignità alla persona umana e ogni ritegno morale contro l’assalto degli stimoli ciechi», «intrinsecamente perverso», nel quale si cela una «falsa idea di redenzione». Pio XI nella Mit brennender Sorge, 10 marzo 1937, condanna i reggimi totalitari, anticristiani e pagani, parimenti sia il comunismo che il nazismo: «Non si può considerare come credente in Dio colui che usa il nome di Dio retoricamente, ma solo colui che unisce a questa venerata parola una vera e degna nozione di Dio. [...] Chi, con indeterminatezza panteistica, identifica Dio con l’universo, materializzando Dio nel mondo e deificando il mondo in Dio, non appartiene ai veri credenti. [...] Né è tale chi, seguendo una sedicente concezione precristiana dell’antico germanesimo, pone in luogo del Dio personale il fato tetro e impersonale, rinnegando la sapienza divina e la sua provvidenza; un simile uomo non può pretendere di essere annoverato fra i veri credenti».

Perché la Chiesa ha sempre condannato – fino al 1958 e non oltre – questi reggimi totalitari, soprattutto quelli socialisti e comunisti, come ancora oggi fanno (ovvero condannano) i veri pochi Chierici rimasti cattolici, biasimando anche la terribile Unione Europea? Perché codeste «pestilenze» (comunismo, socialismo, nazionalsocialismo, UE, ecc…) non sono altro che delle radici invasive e distruttive dell’unica pianta di spine che viene chiamata comunemente massoneria?

La massoneria è una società segreta a carattere cosmopolita e iniziatico (*note distintive), sorta col fine di affratellare gli uomini di tutte le nazioni e di organizzare la società su basi esclusivamente umanitarie e laiche. Detta così, al profano inesperto potrà sembrare cosa buona, eppure non lo è affatto, basti pensare alla differenza fra cameratismo (solidarietà in ragione del bene comune) e massonismo (fratellanza settaria in ragione del bene di circoscritte lobby)!

Le note distintive(*) della massoneria sono imprescindibili, pertanto, quando oggi si parla di massoneria, indicando determinati soggetti o circoli noti, siamo certi che quella non è la vera massoneria, poiché diversamente questa avrebbe perso la «segretezza». Ciò che vediamo e conosciamo, non è più segreto, appunto per questo, seguendo un logico ragionamento, sappiamo che: 1) la massoneria non rinuncia alla sua esistenza; 2) non rinuncia alla segretezza; 3) non rinuncia a conseguire i suoi nefasti piani. Per ragionamento, si capisce che gli organi decisionali, ancora vivi e vegeti come la storia contemporanea testimonia, non sono quelli che hanno perso segretezza, bensì hanno mutato faccia e si celano altrove. Secondo alcuni studiosi, il piano principale della massoneria è quello di nascondersi nei pastori in Vaticano e soprattutto in chi siede sullo Scranno di san Pietro. Ma questo è un altro discorso …

Il barone Yves Marsaudon, alto dignitario della massoneria francese, nel suo libro L’Oecuménisme vu par un franc-macon de tradition (Parigi, Vitiano, 1964, p. 121), testo dedicato alla memoria di Roncalli (Giovanni XXIII) ed a Montini (Paolo VI), introdotto dal massone 33° del Rito Scozzese Charles Riandey, scriveva: Si può veramente parlare di rivoluzione che, partita dalle nostre logge massoniche, si è estesa magnificamente sotto la cupola di san Pietro.

La massoneria è così una Società laica, segreta, umanitaria, iniziatica, con gerarchia (per scimmiottare la Chiesa) e rito d’iniziazione (Ivi.), organizzata in «logge». Le vere logge massoniche contemporanee sono ancora da individuarsi precisamente (ci sono numerosi indizi ed indiscrezioni), poiché hanno conservato scrupolosamente la loro «segretezza». Dal punto di vista religioso, essa, la massoneria, è per lo più agnostica. Per il massone, tutte le religioni si equivalgono e, dalla ragione, sono ritenute superstiziose; la stessa ragione le supererebbe e alla cui luce pretende di liberare l’uomo da ogni tipo di schiavitù civile, morale e religiosa (Cf. Dizionario del Cristianesimo, E. Zoffoli, Sinopsis, Brescia, 1992, v. Massoneria). Si capisce facilmente che il primo nemico della massoneria è la Chiesa cattolica, dipinta dalla stampa illuminista e delle consorterie, come una sorta di oppressore e di ente che priva di ogni libertà. Si capisce anche il motivo perché molti gerarchi della Chiesa contemporanea predicano ed insegnano eresie (dottrine contrarie al divino e rivelato, colpite con anatema eterno), incuranti del giudizio di Dio (condanna all’Inferno); semplicemente perché essi sono agnostici, credono che il giudizio di Dio sia una superstizione e che l’Inferno non esista, altrimenti: 1) o sono pazzi; 2) o non c’è altra logica spiegazione plausibile. Quale bestia si condannerebbe da solo al carcere più duro che esiste, per di più in eterno? Solo chi non crede nell’esistenza di Dio, quindi del carcere.

La verità è che la Chiesa, ovunque essa sia stata (fatta eccezione per le località dove sono stati commessi abusi da alcuni «figli degeneri», mai autorizzati a compiere il male dalla Chiesa stessa, pertanto soggetti «iniqui» che hanno operato per il nemico di Cristo, buttando fango sul suo Corpo Mistico dall’interno),  le società sono sempre state rigogliose, unite, benedette da Dio, ricche di grazie attuali e basate sull’amore e sulla retta ragione. Ciò disturba molto i piani della criminale massoneria, perché l’uomo che vive bene e che si sente apprezzato nella sua Nazione, difficilmente sarà disponibile ad abbandonarla ed a disperdersi nel mondo, dimenticando anche i propri parenti ed amici (i suoi affetti). Anche un cane non vuol abbandonare il suo padrone ed il suo habitat, se si trova bene (o benino o anche se sopravvive in maniera mediocre)!

Questa naturale dinamica, essendo un limite invalicabile per i piani cosmopoliti della massoneria, secondo gli scopi di questi soggetti, va distrutta, altrimenti diventa impossibile produrre il cosmopolitismo, preludio all’instaurazione del «Nuovo Ordine Mondiale», sotto il dominio delle gerarchie deicide, che, per adesso, muovono i fili dietro le quinte (vedi guerre di conquista e dominio finanziario).

Allora, per la massoneria è opportuno: 1) Distruggere i legami affettivi basati sull’amore e sulla vera fratellanza, pertanto vituperare il Cristianesimo che diversamente li esalta; 2) Opprimere la proprietà privata con leggi inique ed eccessiva tassazione; 3) Affossare le Nazioni con le speculazioni di borsa e tratte finanziarie; 4) Impoverire gli stati favorendo politiche di austerità; 5) Unificare le monete, così da danneggiare le Nazioni dall’indole più cristiana e generosa; 6) Promuovere azioni di conquista sul campo [infiltrazioni segrete, movimenti migratori (di mescolanza delle etnie) e/o guerre civili].

Ecco che, in questa dinamica, le politiche di austerità, come quelle socialiste e comuniste o della U.E., oggettivamente soffocanti per i popoli, si collocano perfettamente nei piani della massoneria. Qual cittadino abbandonerebbe la sua Nazione ed i suoi affetti, la sua chiesa ed il suo confessore, per andare altrove in cerca di fortuna, senza alcuna garanzia e solo quasi come un cane? Nessuno!

La Nazione (Società naturale), difatti, è un insieme di persone unite da forti legami, da interessi comuni, dalla stessa fede e lingua, dalla medesima merce di scambio, da forti vincoli di sangue e di ragione; nasce pertanto la necessità di costituirsi in Stati che si differenziano gli uni dagli altri, e difendono i loro tesori spirituali e materiali. L’unico modo per mantenere la vera pace, come la storia ci insegna, è che ogni Stato, intelligentemente operativo in se stesso, rifugga le passioni di conquista e si relazioni con gli altri Stati civilmente (ovvero come insegna Gesù) e senza ambizioni di sorta. Appunto, cristianamente. Alla massoneria questo non fa piacere, perché uno status simile, descritto ignobilmente come paludoso, sarebbe statico e non dinamico, ostativo per le conquiste migratorie e le mescolanze delle diverse culture, pertanto sarebbe un limite invalicabile per i piani cosmopoliti delle consorterie internazionali. Allora si usano i Governi, occupati da uomini massoni, i quali dirigono gli Stati e la vita dei rispettivi abitanti, per esasperare le identità, al fine di distruggerle.

Ecco perché la Chiesa, quella Una, Santa, Cattolica ed Apostolica – non quella miserabilista dei burattinai, degli agnostici e degli eretici, oggi felicemente in comunione di fede con il cosmopolita pancristiano irenista Bergoglio (Cf. Mortalium Animos, Pio XI)- condanna sin dalla notte dei tempi ogni forma di miscuglio multiculturale, religioso e pluri-etnico, basato sui valori astratti dal laicismo. Capisco che è molto difficile approvare questo mio pensiero, soprattutto perché la massoneria, che ben corrompe i nostri pastori da decenni, ha fatto sì che i ripetuti scandali e gli insegnamenti eretici, distruggessero la percezione della corretta morale e fede nei soggetti (da strada o accademici), alterando l’uso della retta ragione. Come? Insegnando largamente e per decenni una falsa religione, filantropica e cosmopolita, falso tollerante e buonista, che non ha nulla a che vedere con quella dogmatica ed immutabile predicata da nostro Signore Gesù Cristo e custodita dal Deposito della Fede (Cf. Humani generis e Mystici Corporis Christi, Pio XII).

L’unico modo per dare credibilità a questi falsi, nuovi ed eretici insegnamenti, era quello di occupare le cattedre che un tempo (e da millenni) erano dei pastori cattolici (Chiesa docente; Cf. Pascendi, san Pio X), così da insegnare, dalle stesse cattedre, falsi credi propinandoli per veri. Il trionfo del pensiero moderno, ereditato dal Luteranesimo e rilanciato dal Modernismo. Oggi numerosi ed autorevoli studiosi, soprattutto dopo il raduno pancristiano, irenista e sincretista di Assisi del 1986, denunciano il fatto che, con la presunta canonizzazione di K. Wojtyla (clicca qui), questo modus operandi, diventerà finalmente la nuova (e modernista) fede dei cattolici del XXI secolo. Pertanto una fede falsa ed apostata, mai approvata da Dio. Il Magistero preconciliare, indietro nel tempo da Pio XII fino a san Pietro, ne è viva testimonianza, dunque o lo si conosce, o non si hanno le armi cognitive per intuire perfettamente il gravissimo problema (clicca qui), donde imparare a difendersi (come, dove, perché).

L’omelia di Sodano nella Missa pro eligendo “pontefice” (Bergoglio), contiene anche questa frase: «[…] gli ultimi Pontefici sono stati artefici di tante iniziative benefiche anche verso i popoli e la comunità internazionale, promuovendo senza sosta la giustizia e la pace e l’ordine mondiale. Preghiamo perché il futuro Papa possa continuare quest’incessante opera a livello mondiale […]». Sermone agnostico chiaramente dal messaggio massonico. Il testo ufficiale non riporta affatto la frase originale, tuttavia è possibile verificare guardando i video (clicca qui).

Non è possibile attuare il cosmopolitismo se non si distruggono le identità nazionali; non è possibile distruggere le identità nazionali se non si superano i limiti nazionali (Società naturale); non è possibile superare le Società naturali se prima non si strumentalizza ed asservisce quella che deve essere la Società eminentemente religiosa, la quale ha il compito di risvegliare le coscienze e di innalzare barriere invalicabili contro gli abusi dei legislatori iniqui e degli immondi conquistatori etici e monetari.

Leggiamo Leone XIII Rerum novarum del 15 maggio 1891: «... abbiamo dimostrato che l’inviolabilità del diritto di proprietà è indispensabile per la soluzione pratica ed efficace della questione operaia. Pertanto le leggi devono favorire questo diritto … Ne seguirà un terzo vantaggio, cioè l’attaccamento al luogo natio; infatti non si cambierebbe la patria con un paese straniero, se quella desse di che vivere agiatamente ai suoi figli. Si avverta peraltro che tali vantaggi dipendono da questa condizione, che la privata proprietà non venga oppressa da imposte eccessive. Siccome il diritto della proprietà privata deriva non da una legge umana ma da quella naturale, lo Stato non può annientarlo, ma solamente temperarne l’uso e armonizzarlo col bene comune. È ingiustizia ed inumanità esigere dai privati più del dovere sotto pretesto di imposte» (Papa Leone XIII, Rerum novarum del 15 maggio 1891).

Non credo che questa mia breve riflessione introduttiva possa essere definita «di complottismo», ma una semplice deduzione basata solidamente sul Magistero della Chiesa e sugli studi della storia degli ultimi secoli, nonché sulle cronache audio-video contemporanee. Il Gran Maestro Raffi, massone noto, quindi non più segreto, quindi parente al nulla per la vera massoneria, solo un volto usato dagli accademici per identificare un’ideologia, si è fortemente compiaciuto con la Chiesa del Concilio Vaticano II, per la designazione di Bergoglio, per questo ulteriore e decisivo passo: «[…] nulla sarà più come prima. Chiara la scelta di fraternità per una Chiesa del dialogo, non contaminata dalle logiche e dalle tentazioni del potere temporale […]» (clicca qui).

Preghiamo.

Carlo Di Pietro (Ricciotti – Radio Spada) per LOSAI.EU

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