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I giorni del dolore

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I giorni del dolore Lo Sai

- di Faramir - 

Il Papa telefona a Marco Pannella (ANSA – qui e qui)

Marco Pannella è il fondatore del Partito Radicale italiano e poi di quello transnazionale. Fra tutte le altre follie di cui si è reso colpevole negli ultimi 60 anni, vi sono i seguenti delitti:

1) introduzione del divorzio e quindi distruzione della famiglia;

2) introduzione dell’abortismo, con la legge 194 e quindi morte di milioni di innocenti e propagazione della cultura della morte;

3) libera circolazione della droga e antiproibizionismo, e quindi morte di un numero immenso di giovani e fallimento della vita di altri milioni;

4)chiusura dei manicomi, avvenimento che ha messo nelle strade folli disadattati quando non assassini, o li ha rimandati nelle famiglie rovinando la vita ai poveri familiari;

4) propagazione dell’omosessualismo;

5) guerra in ogni modo alla famiglia naturale e alla vita;

6) progetto di legge del partito transnazionale radicale che prevedeva, già una ventina di anni fa, la legalizzazione della pedofilia “non violenta”;

7) cultura dell’indultismo, il cui fine evidente è quello della depenalizzazione della violenza criminale allo scopo della fomentazione del caos e del terrore nella società civile.

In generale, è il più diretto responsabile di tutti i mali civili e morali della nostra società.

Non si è mai pentito di nulla, anzi, ormai più che ottuagenario, continua imperterrito la sua lotta.

Il suo stesso aspetto demoniaco è specchio della sua anima.

Inutile continuare a propalare la barzelletta che Gesù andava dai peccatori e quindi anche il papa fa lo stesso. Quando il Signore andava dai peccatori aveva come unico scopo la loro piena conversione, non il dialogo interculturale e di pace, e tanto meno cedeva o sorvolava sui principi.

Pannella è stato ripreso per tutte le sue orrende colpe? È stato almeno redarguito? Gli è stato almeno detto di tentare di cambiare vita e pentirsi prima della morte e del giudizio di Dio?

No. È stato invitato a curarsi e a lottare ancora per l’ennesimo indulto.

Non vi possono essere parole per descrivere quanto accaduto.

Sono curioso, anzi, ansioso, di vedere i commenti e le giustificazioni che apporteranno vaticanisti veri e vaticanisti aspiranti e sognanti, direttori di agenzie cattoliche, carrieristi e ottimisti, buonisti e papolatri vari. Mi dispiace invece, e profondamente, per tutti quei cattolici che sinceramente amano il papato, ma che purtroppo confondono con leggerezza sentimentale il papato con il papa, l’istituzione con l’uomo, l’amore alla Verità – che è Cristo – con l’amore alla creatura.

Come non vi possono essere parole per meditare sul fatto che un povero giovane è morto sotto il crollo di una Croce dedicata a Giovanni Paolo II e che questo giovane abitava in Via Giovanni XXIII! E che questo è accaduto tre giorni prima della loro canonizzazione!

Il povero giovane è ora nelle mani del Signore: preghiamo per lui e per i suoi poveri familiari. Ma… come non vedere un a dir poco inquietante “coincidenza” in tutto questo?

I tempi si stringono, gli eventi precipitano. Sono i giorni del dolore, ma anche del coraggio e delle scelte vitali. La forza ci proviene dall’unione di carità con Cristo, dalla speranza in Dio, dalla Fede incrollabile nella sua vittoria finale.

Fonte

I giorni del dolore Lo Sai


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