Iniziazione, esoterismo e luciferismo nella Massoneria del Grande Oriente d’Italia
Lo Sai
di padre Paolo M. Siano, FI
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1. Illuminismo e naturalismo nella Massoneria del Grande Oriente d’Italia (GOI)
Nel 2005 la Massoneria italiana del Grande Oriente d’Italia – Palazzo Giustiniani (GOI) ha sontuosamente e superbamente celebrato il suo bicentenario di fondazione (1805-2005). Sono anni ormai (precisamente dal tempo del post-Concilio Vaticano II) che il GOI esce cautamente “allo scoperto” (ma senza rinunziare del tutto al suo aspetto “segreto”, o “riservato”) mediante iniziative culturali tese a dare al pubblico profano un’immagine pulita della Massoneria, per cui la Massoneria (e in particolare quella del GOI) non avrebbe nulla a che fare con affarismi illeciti, cospirazioni a danno dello Stato e della Chiesa, e né tanto meno con il satanismo … La Massoneria sarebbe una Istituzione per l’Uomo e con l’Uomo, finalizzata al progressivo miglioramento del singolo massone e dell’umanità, mediante modalità adogmatiche ed esoteriche.
Ho l’impressione che l’accettazione di tali “auto-certificazioni” mas-soniche spieghi, in sostanza, l’atteggiamento socialmente benevolo che laici di Destra e persino cattolici mostrano attualmente nei confronti della Massoneria.
Il giornalista Claudio Lindner scrive (nel 2002): «In Italia tra i principali promotori di interpellanze e interrogazioni parlamentari a sostegno dei diritti dei massoni c’è sempre stato il senatore Mar-cello Pera, ora presidente di Palazzo Madama» .
Pera ha più volte denunciato il laicismo ed il relativismo diffusi in Europa a livello socio-politico e persino teologico. Tuttavia, lo stesso Pera non è riuscito a sfuggire del tutto all’insidia relativistica allorché ha proposto all’allora cardinale Ratzinger (come soluzione per un rinnovamento cristiano europeo) una religione cristiana civile, ossia una religione cristiana non confessionale costituita da po-che verità accettabili da tutti, dunque senza dogmi scomodi. Ovviamente Ratzinger non ha accolto tale proposta sottolineandone la impossibilità .
Passando al mondo cattolico, segnalo don Rosario Francesco Esposito (sacerdote paolino filo-massone) che in un suo libro, riguardo presunte concordanze tra Chiesa e Massoneria, scrive (nel 1987) di essere a conoscenza del fatto che massoni militano in gruppi cattolici organizzati, massoni dirigono gruppi diocesani e regionali di laici impegnati, nell’Azione Cattolica, nello scoutismo; in alcuni casi, massoni collaborano con Vescovi alla stesura di documenti e Lettere Pastorali e anche nella guida di istituzioni cattoliche e miste, nella gestione di Istituzioni scolastiche, ospedali, cliniche, opere caritative e filantropiche…
Segnalo anche «voci autorevoli del mondo cattolico» censite da Massimo Introvigne il quale, in un suo libro, dopo aver affermato la inconciliabilità tra Massoneria e Chiesa Cattolica, scrive in conclusione:
«[…] Ma questa ferma posizione dottrinale non impedisce a voci autorevoli del mondo cattolico di esprimere perplessità e riserve quando parlamenti e governi emanano leggi e misure amministrative anti-massoniche che sembrano mettere in pericolo i prin-cipi generali della libertà di associazione che costituiscono un elemento irrinunciabile della dottrina sociale della Chiesa» .
Bisogna riconoscere che nel loro processo di “trasparenza” i massoni presentano onestamente due elementi fondamentali della loro cultura rituale-simbolistica-filosofica: si tratta dell’Illuminismo e dell’esoterismo . Lo studio attento di quei due elementi permette di riconoscere che la incompatibilità tra Massoneria (GOI) e Chiesa Cattolica è profonda, intrinseca e permane a livello di princìpi.
Non temo di esagerare se affermo che, nel suo essere ed operare, la Massoneria del GOI vive uno stato permanente di complotto contro la Chiesa Cattolica . Infatti, il GOI non fa mistero di propagare una cultura laicistica fondata sull’assoluta indipendenza della ragione umana dai dogmi religiosi e soprattutto da quelli della Chiesa Cattolica la quale, dal punto di vista massonico, avrebbe la pretesa dogmatica di avere tutta la Verità . Sul fondamento del razionalismo illuministico, i massoni del GOI possono facilmente edificare una cultura laicistica i cui contenuti corrispondono in pieno con quelli dell’attuale Sinistra politica e della Rosa nel Pugno (Radicali , Socialisti…), ossia: separazione radicale tra Stato e Chiesa, scuola laica aconfessionale , secolarizzazione sociale (ossia massima autonomia dell’etica, della politica e della ricerca scientifica dalle Religioni e quindi dalla Dottrina Sociale e Morale della Chiesa Cattolica), tutela e liberalizzazione del divorzio , massima libertà scientifica e di sperimentazione sugli embrioni , fecondazione artificiale , diritto all’aborto , diritto (o dovere!) alla contraccezione , diritto all’esercizio sessuale dell’omosessualità , PACS (“matrimoni” omosessuali e coppie di fatto) detti anche DI-CO (Diritti e doveri delle persone stabilmente conviventi) …
Il secolarismo o laicismo massonico promosso da massoni (e vertici) del GOI è palese . E anche quei massoni del GOI che fanno professione di essere “cristiani” e che (più o meno apparentemente) sembrano distaccarsi da tale laicismo aggressivo, non possono però non sottomettersi a quel soggettivismo filosofico-religioso-etico di cui la Cultura Massonica è intrinsecamente e in-delebilmente caratterizzata .
Nell’Editoriale del numero 4/2000 di Hiram (rivista del GOI), il Gran Maestro Raffi ha condannato il tentativo cattolico (di cosiddetti “integralisti”) di illustrare (e riscrivere) la storia del Risorgi-mento in senso anti-massonico. Raffi rivendica «a pieno titolo» il contributo massonico al Risorgimento italiano e alla «costruzione di uno Stato laico e moderno». La Massoneria difende «la tradizione laica risorgimentale» e sin da quell’epoca si è impegnata in un «ambizioso progetto di secolarizzazione» della società italiana. A conclusione del suo discorso, Raffi afferma:
«Per questi motivi i massoni, che si sono posti da sempre l’obbiettivo della laicizzazione e modernizzazione del Paese, sa-ranno sempre in prima fila per difendere l’esperienza risorgimentale, che si cementò sul vincolo strettissimo fra sentimento nazionale, spinta modernizzatrice e forte visione laica della civiltà, e sa-ranno fieri avversari dell’integralismo cattolico e delle forze disgregatrici che, da qualunque versante politico provengano, tenteranno di minare la democrazia e il laicismo nel nostro Paese» .
Il laicismo massonico propone una visione della vita e del mondo (in tedesco: si direbbe Weltanschauung) immanentistica o naturalistica. Ed è ovvio che il naturalismo laicistico può facilmente indulgere non solo alla ricerca dei piaceri carnali ma persino ad una sorta di “culto” per il nudismo, per il sesso, per gli organi della riproduzione umana…
Su Rivista Massonica del 1910 (GOI), il massone Dunstano Cancellieri (GOI) esaltava il libero «Pensiero», «Caino» e il «Fallo» (cioè l’organo sessuale maschile), contro «Jehovah», contro Abele e contro la verginità, quest’ultima reputata dal Cancellieri «sterile ed oziosa» .
A proposito della iniziazione al 3° grado (e della relativa leggenda di Hiram), Cancellieri scrive che il Massone iniziato Maestro (cioè che ha vissuto la leggenda di Hiram nell’iniziazione al 3° grado) comprende che «nulla si crea ma tutto si genera in Natura» . Inoltre, al Maestro Massone, «la lugubre cerimonia iniziatica dimostra che il male ed il bene, la morte e la vita, la corruzione e la ge-nerazione non sono forze antagonistiche ma elementi reciproci di conservazione del Cosmo, e soltanto a noi sembrano inconciliabili causa la limitazione della nostra coscienza» .
La Gran Loggia di Rito Simbolico Italiano (RSI) è riservata a coloro che sono già Maestri Massoni del Grande Oriente d’Italia – Palazzo Giustiniani (GOI). Sul website del RSI leggiamo un commento di Roberto Ascarelli (defunto) alle due colonne del portico del Tempio di Salomone e quindi della Loggia Massonica. Ascarelli, ebreo, Gran Maestro del RSI e Gran Maestro Aggiunto del GOI, è stato uno dei protagonisti dell’ambiguo dialogo avvenuto dopo il 1969 tra ecclesiastici cattolici (don Rosario Esposito…) e dignitari massoni (Giordano Gamberini…). Ascarelli afferma che le due colonne del portico della Loggia massonica, Jakin e Booz [Boaz], corrispondono rispettivamente all’organo sessuale maschile e a quello femminile. Inoltre, Ascarelli spiega che invertendo cabalisticamente i due termini (Jakin e Boaz), essi corrispondono invece all’organo sessuale maschile e al coito sessuale .
Nel 1975 l’editrice massonica Atanòr (di Roma) pubblica l’edizione italiana del libro La Symbolique Maçonnique (La Simbo-logia Massonica) di Jules Boucher e nel 1998 la ripropone in ristampa anastatica. Nel 1943 Jules Boucher (1902-1955) entra nel-la Grande Loge de France (GLDF) e giungerà al 33° grado del Rito Scozzese Antico e Accettato (RSAA) del Supremo Consiglio connesso alla GLDF. Nel lavoro dell’edizione italiana di quest’opera del Boucher, si è particolarmente distinto il massone italiano Ivan Mosca (amico di Jules Boucher) . I Cataloghi Atanòr (1999-2005) presentano l’opera del Boucher in questi termini:
«Questo testo del Boucher presenta in modo ampio ed esaurien-te il simbolismo massonico nelle sue diverse articolazioni e in ri-ferimento ai gradi di apprendista, compagno e maestro. In esso tutti i simboli vengono interpretati alla luce del pensiero e della tradizione esoterico-massonica» .
Ecco alcune idee interessanti contenute in quest’opera del Boucher 33°:
a) L’iniziazione massonica integra il candidato all’Egregoro della Loggia; egregoro: entità prodotta dalla Loggia; con tal nome si indicavano gli Angeli (ribelli) che giurarono sul Monte Hermon, secondo quanto riferisce il Libro di Enoch .
b) Le cerimonie rituali massoniche sono «vere operazioni magiche» .
c) Le due colonne del portico della loggia massonica (Jakin e Boaz), rappresentano le forze opposte e necessarie l’una all’altra: maschile-femminile, attivo-passivo, costruttivo-distruttivo… Inoltre, mediante una lettura cabalistica, i nomi delle due colonne massoniche (Jakin e Boaz) sono rispettivamente interpretati come: «il coito» e «l’organo fecondatore, il fallo» .
Circa tale «simbolismo sessuale», Boucher aggiunge:
«Tale etimologia non mancherà di impensierire certi pudibondi repressi e quei cattolici retrivi che sono ancora persuasi [...] che la Massoneria, anticamera dell’Inferno e Sinagoga di Satana, è una scuola di stupro e depravazione. Non dobbiamo cercare di farli ricredere, ma semplicemente dobbiamo ripetere la celebre sentenza: “Tutto è puro per i puri” e conservare con fermezza l’aspetto magnificamente creatore (diremmo quasi: demiurgico) di questo simbolo» .
Sul conto di Jules Boucher, il massone Natale Mario Di Luca (GOI) scrive che fu «attivo partecipante del circolo occultista de-nominato Grand Lunaire, dedito alla magia nera e al satanismo» .
Anche il massone Luigi Sessa (GOI e 33° grado del RSAA) spiega che le colonne del portico della Loggia massonica (Jakin e Boaz), attraverso un gioco di inversioni letterali, segni cabalistici e letture cabalistiche a rovescio, rappresentano (soprattutto al 2° gra-do di Compagno d’Arte e al 3° grado di Maestro Massone) l’organo sessuale maschile («Mascolinità», «Fallo») e quello femminile («Cteis», «Femminilità»), dunque «l’Armonia degli Opposti», «Equilibrio universale», l’«Eterno Mascolino» e l’«Eterno Femminino» che sono nella Divinità… Sessa spiega che è al Terzo Grado di Maestro che il massone scopre il simbolismo sessuale «nella più pura dimensione spirituale», ossia nella Divinità creatrice…
2. Iniziazione ed esoterismo nella Massoneria del Grande Orien-te d’Italia (GOI)
Con questo studio voglio approfondire qualche aspetto interessante dell’altra nota vitale della Massoneria del GOI, ossia l’esoterismo. I contenuti dell’esoterismo massonico offrono – a mio avvi-so – i motivi più profondi e veritieri dell’incompatibilità tra Chiesa e Loggia e spiegano anche il perché di tanta ostinazione massonica nella promozione irrinunciabile del laicismo.
Il massone Angelo Sebastiani (GOI) afferma che «in pratica l’esoterismo è un orientamento spirituale che si fonda su dottrine a carattere segreto e che è trasmesso oralmente dal Maestro a pochissimi discepoli eletti» . Sebastiani, con onestà intellettuale, ri-conosce che «interessarsi all’esoterismo in Massoneria, significa perseguire gli studi delle scienze occulte» . Scopo delle dottrine esoteriche è trasformare l’uomo, farlo passare dal piano umano a quello divino… .
L’art. 5 della Costituzione della Massoneria del Grande Oriente d’Italia afferma:
«La Comunione Massonica Italiana segue il simbolismo nell’in-segnamento e l’esoterismo nell’Arte Reale» .
La Massoneria non è solo scuola di laicismo (ovvero razionali-smo illuministico), ma è anche o soprattutto una associazione ini-ziatica ed esoterica, costituita da gradi e riti di iniziazione. Già al primo grado (Apprendista), la Massoneria – attraverso il ruolo cen-trale del Presidente di Loggia («Maestro Venerabile» o «Maestro di Loggia») – pretende di trasmettere al candidato «la Luce Massonica». L’iniziato massone muore al mondo profano e rinasce alla vita massonica. Nel gergo massonico si dice che l’Iniziazione Massonica (nel Gabinetto di Riflessione) realizza la «morte iniziati-ca» , «morte simbolica» , «morte mistica» , o addirittura «suicidio metafisico» .
Tra i Massoni del GOI ci sono coloro che affermano (e coloro che, per lo meno, lasciano chiaramente intendere) che le azioni rituali massoniche (es. “squadratura” del Tempio, “Catena d’Unione”, posizione rituale… iniziazione ai tre gradi fondamentali di Apprendista-Compagno-Maestro Libero Muratore) sono autentici riti magici che intendono sacralizzare l’ambiente della Loggia, trasformare l’uomo, elevarlo sul piano divino, divinizzarlo . In ogni caso, il carattere intrinsecamente magico dei riti massonici si evince dall’esame oggettivo della ritualità massonica, a prescindere dalle “interpretazioni” dei singoli massoni. Per comprendere meglio la magia rituale massonica (la cui essenza filosofica è la soggettivistica volontà di potenza), si consideri il soggettivismo religioso che permea la Loggia. I lavori rituali massonici si svolgono A Gloria del Grande Architetto dell’Universo (GADU). Il GADU è per i massoni «il simbolo iniziatico» , l’ideale “trascendente”, ciascuno libero di interpretarlo secondo la propria fede o credenza (dunque: soggettivismo religioso)… . La Loggia è il luogo in cui i massoni, oltrepassando dogmi ed autorità religiose, entrano in rapporto col GADU (soggettivisticamente inteso) e ricevono (o pretendono di ricevere) luce, coscienza, effluvi spirituali (ma solo i massoni preparati e motivati ne usufruiscono…). I Maestri Massoni del GOI, esperti di esoterismo, non fanno fatica a intendere panteisticamente il GADU come una Forza Cosmica di cui essi sarebbero una scintilla consustanziale…
Nel rituale del grado di Maestro Massone del GOI, datato Roma 1880, durante l’inaugurazione di un Tempio massonico, il corteo guidato dal Maestro Venerabile entra in loggia portando «il fuoco sacro». La «stella fiammeggiante» è posta sul trono del Venerabi-le, il quale, scendendo dal trono e rivolto verso la stella dice:
«Luce misteriosa e divina, fuoco sacro, anima dell’Universo, principio eterno del mondo e degli esseri, simbolo del G.∙.A.∙. ri-schiara il nostro spirito, illumina i nostri lavori, fortifica i nostri animi ed infondi in noi il fuoco vivificante della Massoneria!» .
Durante il funerale massonico, la Loggia è parata in lutto. Il Ma-estro Venerabile rivolge tra l’altro la seguente orazione al Grande Architetto dell’Universo: «G.∙.A.∙.D.∙.U.∙. forza infinita, fuoco venerato che tutto ciò che vive fecondi, immutabile origine d’ogni trasformazio-ne, fa che il nostro Fr.∙. possa vivere eternamente con te come ha vissuto con noi» .
Il simbolismo della Luce è un leitmotiv fondamentale e costante in Massoneria. I Maestri Massoni portano la Luce, la trasmettono ai neofiti e agli altri massoni… La Massoneria si presenta come un Culto di Luce-Fuoco (Lichtkult, direbbero i massoni di lingua tede-sca). Con grande pompa vengono celebrati Solstizi ed Equinozi…
Il Gran Maestro Gustavo Raffi afferma che l’investitura a Gran Maestro:
«È il frutto spirituale di una convergenza iniziatica, realizzata sot-to l’egida della Luce, che culmina e si perfeziona nel momento della trasmissione all’eletto dei poteri sacrali, gerarchici e tradi-zionali ad opera dell’ex Gran Maestro» .
Dal punto di vista massonico, l’investitura a Gran Maestro com-porta «una trasmissione gerarchica di poteri in nome della Luce» .
Raffi sottolinea «la centralità del Rituale»:
«Per questo, vogliamo ricordare e ribadire che il Rituale non solo è ciò che segna la nostra appartenenza – il nostro tratto distintivo – ma ciò che ci fa seguaci della Luce. Senza il Rituale non esi-steremmo, senza il Rituale i nostri atti, i nostri gesti, le nostre in-segne sarebbero ingranaggi senza vita, parole senza effetto, atti privi di senso. Sarebbero i movimenti inconsulti o, comunque, pro-fani di un grande corpo dotato di una vita meccanica, materiale, ma non spirituale. Il Rituale – specchio della Luce – è la linfa vitale che anima la Comunione: è la parola che crea, trasforma e perfe-ziona l’iniziazione» .
Il Grande Oriente d’Italia prevede un Rituale della Festa delle Rose (o di San Giovanni Battista) per celebrare il Solstizio d’Estate, insieme ad amici profani. È un rituale di ispirazione drui-dica (così è precisato dalla dotta introduzione al suddetto Rituale). Ad un certo punto della Cerimonia, il Maestro Venerabile dice:
«Il Fuoco di San Giovanni è il simbolo della Luce. È il Fuoco co-smico che è all’origine di ogni vita, materiale e spirituale. Il Fuoco crea dunque la vita: la sostiene, la conserva e la distrugge. Ma distruggendola, da sempre vita ad un nuova vita. Il Fuoco è in tutto: è nel sole, nei pianeti e nell’uomo. Esso è negli animali, nel-le piante e nei minerali» .
Il Rituale della Festa delle Rose denota una religiosità ed una mistica panteistica ed animista, gnostica, in cui l’elemento cristiano (es.: il riferimento a san Giovanni Battista) è solo esteriore e co-munque da intendersi sempre in modo indipendente da qualsiasi dogma ecclesiastico. La ritualità massonica deve essere sempre letta nel contesto mètadogmatico, soggettivistico ed antidogmatico della “sapienzialità” (o “filosofia”) massonica.
Il carattere quasi-sacramentale (o, per meglio dire, magico) del culto massonico alla Luce, traspare anche dal Rituale per la Festa della Luce o di San Giovanni d’Inverno (27 dicembre). I Massoni del GOI sono avversi ai dogmi cattolici (inclusi quelli cristologici). Il loro Cristo ed il loro san Giovanni Evangelista è solo un riferimento essoterico (cioè esteriore) che essi, esotericamente (interiormente) “riempiono” di contenuti magico-occultistici.
Poco prima dell’inizio della Festa della Luce, il Maestro Vene-rabile (MV) dice: «Sia illuminato lo spazio di questo Tempio con il fuoco proveniente dall’alto dell’Oriente. La sua luce, che proviene dall’Uno eterno, ci completi e ci illumini nel lavoro che ci avviamo a compiere» .
Il MV chiede al 1° Sorvegliante di Loggia perché ci si raduna in quell’occasione. Il 1° Sorv. risponde: «Perché il Solstizio d’Inverno è il simbolo della rinascita spirituale attraverso i riti d’Iniziazione; è la fine del regno delle tenebre, la rinascita del sole invitto e il trion-fo della Luce» .
Durante la cerimonia (aperta anche ai profani, amici o parenti di massoni), con l’estinzione delle Luci è raffigurato il dominio delle Tenebre sulla Terra. Mentre nella Loggia regna l’oscurità ed il «si-lenzio assoluto» (solo il braciere all’Oriente è acceso), il 1° Sorve-gliante di Loggia dice «lentamente e solennemente»:
«Lassù, nella lontananza dell’Oriente, una luce ardente annun-cia nuova vita» . Quindi le Luci sono ritualmente riaccese e ritorna la “gioia”…
Quindi si celebra con “gioia” il ritorno della Luce… Al termine del-la ritualità, il MV chiede che ora è. Il 1° Sorv. risponde che «le luci dell’esterno sono da tempo spente». E il 2° Sorv. aggiunge : «Ma, invincibile, rimane in noi la Luce interiore»; al che, il MV replica: «Portiamo questa luce con noi, a beneficio del mondo intero» .
Anche di recente, il Gran Maestro del GOI (Gustavo Raffi) ha ribadito che al momento dell’Iniziazione, i massoni ricevono la «Luce Iniziatica», la «Luce della Verità». Raffi mostra simpatia verso la «Tradizione Ermetico-Iniziatica» . Il «Patrimonio Iniziati-co» custodito dai Liberi Muratori si riallaccia anche a «l’insegnamento sapienziale del grande Ermete» (Ermete Tri-smegisto).
Gustavo Raffi spiega che la Massoneria, nata nel secolo XVIII, custodisce sia un patrimonio iniziatico ed esoterico («il pitagori-smo, l’ermetismo alessandrino del II e del III secolo …, l’alchimia, la Qabbalah, la gnosi, il templarismo, i Rosa-Croce, la teurgia, la magia rinascimentale e le tradizioni greco-romana ed egizia»), sia un insieme di idee della filosofia liberale inglese del sec. XVII e dell’Illuminismo del sec. XVIII .
Pertanto la magia fa parte dell’ossatura della Ritualità Massoni-ca, ne costituisce la “linfa vitale” e l’essenza; insomma, la magia è intrinseca al Rito Massonico, già nelle Massonerie regolari, già nei primi tre gradi amministrati da Grandi Orienti o Grandi Logge e nel caso specifico, parliamo del Grande Oriente d’Italia. Poi, i Masso-ni, soprattutto col Terzo Grado di Maestro, possono approfondire ulteriormente teorie e prassi magiche, in sistemi massonici detti “Alti Gradi” oppure in gruppi paramassonici che ufficialmente non sono massonici ma di fatto constano (esclusivamente, o almeno in gran parte) di massoni.
Ora, nell’ambito della magia teorico-pratica, la sessualità può avere un ruolo assai importante. La magia sessuale (o alchimia in-terna) pretende di condurre l’adepto/a all’immortalità, al conse-guimento, qui in terra, del corpo di gloria, dunque la propria auto-redenzione o auto-divinizzazione. Le varie tecniche di magia ses-suale (Arcana Arcanorum), o alchimia interna, sono trasmesse da antiche tradizioni gnostiche, tantriche, alchemiche e hanno trovato praticanti e trasmettitori tra adepti o cerchie interne dei seguenti gruppi massonico-esoterici :
a) l’Ordine Egizio o Rito Egiziano, fondato dal celebre mago e massone Giuseppe Balsamo detto il Conte di Cagliostro (1743?-1795), frequentatore di ambienti magici napoletani del Settecento. Nella Napoli della metà del Settecento l’interesse per l’occulto, l’alchimia e la magia erano notoriamente coltivati dal Gran Maestro della Massoneria locale, Raimondo di Sangro, principe di San Se-vero (1710-1771). Certamente Cagliostro è stato promotore di tecniche di magia sessuale (gli Arcana Arcanorum o Scala di Na-poli) .
b) Riti massonici egittosofici di Misraim e di Memphis, nati nel secolo XIX e che tra XIX e XX secolo hanno conosciuto varie combinazioni e scissioni a catena (Rito di Misraim, Rito di Mem-phis, Riti di Misraim e Memphis, Antico e Primitivo Rito di Memphis e Misraim…). Si tratta di Riti (Corpi di Alti Gradi) massonici di ma-gia evocatoria egiziana, cabalistica, alchemica, ermetistica, in-somma, terreno propizio per la trasmissione e la prassi degli Arca-na Arcanorum .
c) Fratellanze Miriamiche, seguaci delle dottrine del mago Giu-liano Kremmerz, alias Ciro Formisano, nato a Portici nel 1861 e morto a Beausoleil (Francia) nel 1930. Kremmerz fondatore della Fratellanza Terapeutica Myriamica fu cultore di ermetismo egizia-no e di magia sessuale . Intorno al 1920, al Kremmerz (con Vin-cenzo Soro, Arturo Reghini e altri) fu chiesta collaborazione dal massone Ciro Alvi (GOI), fondatore e dirigente della celebre editri-ce massonico-esoterica Atanòr .
Le dottrine kremmerziane hanno avuto ed hanno ancora se-guaci tra i massoni del GOI e del RSAA giustinianeo e anche di al-tre Obbedienze massoniche .
Il massone Natale Mario Di Luca ha rilevato, circa Kremmerz, che «al suo insegnamento ermetico, si richiamano ancora, in tutto o in parte, numerosi membri del G.O.I., del R.S.A.A. e delle varie massonerie “egiziane”» .
Il massone Di Luca (già Presidente del Collegio Circoscriziona-le dei Maestri Venerabili delle logge del Lazio, GOI) ha citato i no-mi di alcuni massoni del GOI che, tra la prima e la seconda metà del secolo XX, hanno avuto la passione per il lavoro esoterico. Di Luca afferma che, in quel periodo, nell’ambito del GOI, il «lavoro iniziatico» è stato «riservato a gruppi largamente minoritari ed éli-tari» . Dunque i gruppi massonici magico-occultisti sarebbero mi-noritari, da un punto di vista “sociologico” (che fa comodo ai masso-ni per “scaricare” all’occorrenza i Fratelli più occultisti dinanzi all’opinione pubblica e soprattutto cattolica), ma da un punto di vista qualitativo, sarebbero gruppi “élitari” (e non marginali!) ossia custo-di dell’autentico “patrimonio” sapienziale della Massoneria.
d) Ordini martinisti (dediti alla magia secondo la tradizione teur-gica di Louis-Claude de Saint-Martin, un mago e massone del Set-tecento). I martinisti italiani del sec. XX (divisi in vari gruppi anta-gonisti) si considerano gli eredi dei “martinisti napoletani” (ossia dei discepoli del celebre Elifas Levi, ex suddiacono cattolico, oc-cultista francese del sec. XIX) attivi nel secolo XIX: Nicola Speda-lieri, Giustiniano Lebano (che vedremo più avanti), Pasquale De Servis, la cui “eredità” confluisce nella magia di Giuliano Krem-merz . Nel primo Novecento, i martinisti italiani si dividono in al-meno due gruppi, ciascuno legato ad esponenti delle due principali Massonerie italiane dell’epoca: un Ordine Martinista è legato ad un massone del GOI e 33° grado RSAA di Palazzo Giustiniani (Adolfo Banti, di Ancona); l’altro Ordine Martinista è legato invece ad e-sponenti del RSAA “scismatico” detto di Piazza del Gesù (nato da una scissione dal GOI, nel 1908) che fu presieduto da Vittorio Ra-oul Palermi 33° (successore di Saverio Ferra 33°, iniziatore dello “scisma”) .
Il massone e martinista Gastone Ventura scrive che agli inizi del Novecento, martinisti entravano nelle logge del GOI e vicever-sa. Ad esempio: nel 1910, Dunstano Cancellieri, (GOI e 18° grado del RSAA) entrò nel Martinismo; nel 1922, entrò nel Martinismo anche Adolfo Banti 33° (RSAA di Palazzo Giustiniani, e quindi membro del GOI). Altri celebri massoni martinisti: Ciro De’ Conca, Arturo Reghini, Giordano Gamberini, Umberto Gorel Porciatti 33° .
e) Chiese gnostiche, tra cui:
1- la Chiesa Gnostica d’Italia (nata nel 1945 e guidata da im-portanti esponenti del GOI e del RSAA: Giordano Gamberini 33°, Mario De’ Conca 33°, William Anceschi, Carlo Gentile…);
2- la Ecclesia Gnostica Catholica (ECG): nasce negli ambienti dell’OTO di Theodor Reuss (membro di un Rito di Memphis e Mi-sraim); annovera tra i suoi membri Aleister Crowley; subisce vari scismi… e prevede una messa gnostica .
3- la Chiesa Gnostica Italiana (Loris Carlesi, Francesco Brunelli, Luigi Furlotti…) .
4- la Ecclesia Gnostica Spiritualis, di Michel Bertiaux (OTO, OTOA, Rito massonico di Memphis e Misraim ).
f) sistemi “neo-templari” di magia cerimoniale: l’Ordo Templi O-rientis (OTO) e l’Ordo Templi Orientis Antiqua (OTOA) .
Tra i massoni italiani ci sono stati (e probabilmente ci sono tut-tora) massoni membri di vari gruppi magico-esoterici sopra segna-lati, ad esempio:
- Giustiniano Lebano (1832-1909): avvocato napoletano, risor-gimentale, massone e dignitario del GOI, della Società Teosofica, del Rito di Memphis (di Giambattista Pessina) e poi dei Riti di Memphis e Misraim uniti (da Giuseppe Garibaldi, eroe del Risor-gimento, già Gran Maestro del GOI, 33° grado del RSAA). Lebano conobbe il massone Giosué Carducci (GOI), il cui «Inno a Satana» lo ispirò a comporre un «Padre Nostro satanico» (“componimento” massonico ed anticlericale). Lebano fu uno degli “eredi” napoletani degli interessi magico-occultistici di massoni settecenteschi quali Raimondo di Sangro e Cagliostro. Il famoso Kremmerz/Formisano entrò in contatto anche con Giustiniano Lebano .
- Marco Egidio Allegri (†1949): 33° grado del RSAA giustinia-neo , martinista, membro del Rito di Misraim e Memphis.
- Adolfo Banti (di Ancona), membro del GOI, membro del Su-premo Consiglio del 33° grado RSAA giustinianeo (almeno dal 1908) , nel 1922 fu iniziato all’Ordine Martinista da Marco Egidio Allegri 33° .
- Tito Signorelli (1875-1958): veneziano, pastore evangelico, sopraintendente della Chiesa Metodista Episcopale d’Italia, iniziato massone nel 1924, diventò Luogotenente Sovrano Gran Com-mendatore (LtSGC) del Supremo Consiglio del 33° grado del RSAA della Massoneria Unificata Italiana (nel periodo della se-conda guerra mondiale, dal 1943) e dal 1946 al 1949 fu Sovrano Gran Commendatore del RSAA di Palazzo Giustiniani . Fu in col-legamento col Rito del Misraim e Memphis di Allegri e diede licen-za a Mario De’ Conca 33° di ricevere il grado 33.·.95.·. del Rito di Memphis amministrato da Allegri. In una lettera ad Allegri, Signo-relli spiega che molti massoni del RSAA giustinianeo sono membri del Rito di Memphis .
- Alberto Russo-Frattasi: avvocato barese (assai legato a Giu-liano Kremmerz), membro del Supremo Consiglio del 33° grado RSAA giustinianeo (già in epoca pre-fascista), fu uno dei principali ricostruttori del GOI in Puglia, dopo il 25 luglio 1943 .
- Mario De’ Conca (1901-1970): figlio di un ex-sacerdote cattoli-co, Mario De’ Conca è stato membro del GOI, 33° grado RSAA giustinianeo, e dal 1945 (quando era già alto dignitario del RSAA) membro del Martinismo e del Misraim e Memphis (di Marco Egidio Allegri) , dal 1948 vescovo della Chiesa Gnostica d’Italia e fino al-la morte (senza rinunciare al suo “bagaglio” gnostico-massonico) fu unico rappresentante legittimo in Italia della Chiesa Vecchio-Cattolica di Utrecht.
- Giovanni Pica: chirurgo napoletano, membro del GOI (forse: Loggia I Figli del Vesuvio di Torre Annunziata – NA), Sovrano Gran Commendatore del Supremo Consiglio del 33° ed ultimo grado RSAA di Palazzo Giustiniani dal 1967 al 1976, e membro di uno dei filoni napoletani della Fratellanza Myriamica di Giuliano Kremmerz .
- Francesco Brunelli (1927-1982): medico e psicanalista peru-gino, massone del GOI, martinista e fondatore dell’Antico Ordine Martinista Tradizionale, vescovo della Chiesa Gnostica Italiana, è stato tra i (ri)fondatori in Italia dell’Antico e Primitivo Rito di Mem-phis e Misraim, che dagli Anni ’80 (sino al presente) fa parte dei Riti (Corpi di Alti Gradi) a cui possono accedere i Maestri Massoni del GOI. Brunelli ha avuto un ruolo importante nella Massoneria perugina a partire dagli Anni ’70. Dell’APRMM, Brunelli riprende la linea massonica delle successioni: Garibaldi-Degli Oddi-Yarker-Reuss-Teder-Bricaud-Chevillon-Dupont-Ambelain (tutti massoni che hanno trasmesso il Rito di Memphis e Misraim, un Rito di Alti Gradi massonici contenenti: magia, ermetismo, alchimia, gnosi, e riferimenti al Tantrismo) .
- Carlo Gentile (1920-1984): insegnante pugliese, massone dal 1945, dal 1966 ha ricoperto alti incarichi nel GOI (Gran Maestro Aggiunto e, nel 1979, Gran Maestro Onorario del GOI), 33° grado RSAA giustinianeo (dal 1968) , 33.·.66.·.90.·. grado dell’APRMM di Brunelli , martinista, sacerdote della Chiesa Gnostica di Carle-si-Brunelli…
Eccetto che per Brunelli e per i kremmerziani, degli altri non so se siano rimasti operativamente affascinati dalla magia sessuale (o «magia trasmutatoria», come la chiamava Brunelli ). Il men che si può dire è che in quegli ambienti esoterici non era, e non è diffi-cile acquisire e praticare tali conoscenze (o gnosi)… .
Intorno agli anni Ottanta del secolo XX, il massone Alberto Mo-scato (GOI e RSI) risulta a capo della sezione italiana dell’Ordo Templi Orientis, un ordine magico para-massonico fondato tra la fine del secolo XIX e gli inizi del XX, da massoni di area anglosas-sone (Karl Kellner 33°, Theodor Reuss 33°). L’OTO è aperto a uo-mini e donne, segue gradi massonici e pratica magia sessuale di ti-po tantrico, per realizzare l’Androgino perfetto, sotto gli auspici del «Baphomet, Capro Ineffabile», «Teschio Barbuto» o «Satana» .
In uno studio che ho consultato on-line nel 1999, è precisato che l’OTO di Moscato († 2006) ha instaurato rapporti benevoli col GOI e circa 10 membri dell’OTO sono (o sono stati) massoni .
Nel 1998, la Bastogi Editrice Italiana pubblica un libro di Alberto Moscato (per la collana “Biblioteca massonica”) sull’Ordo Templi Orientis (OTO). Questo gruppo di magia (potenziato e diretto dal celebre mago inglese Aleister Crowley dal 1922 al 1947) fonde gli insegnamenti di: Chiesa Cattolica Gnostica, RSAA, Illuminati, ecc… .
In questo libro, Moscato (massone e Agente Capo dell’OTO in Italia) afferma che il lavoro iniziatico nell’OTO (aperto a uomini e donne) mira alla formazione dell’«Androgino», la trasformazione dell’iniziato in Androgino (ricomposizione in lui delle energie ma-schile-femminile), il risveglio del potere serpentino, o il Serpente del tantrismo (la «Kundalini»), energia divina posta nel Mulhadara Chakra (alla base della colonna vertebrale). La magia dell’OTO vuole risvegliare questa energia e permettere all’iniziato di riap-propriarsi dell’antica divinità che ha perduto in seguito alla caduta edenica .
Moscato scrive che nell’OTO si pratica «Tantrismo», o «Magia Sessuale» , «Orgia Rituale» o «Orgia Sacra», da intendersi – spiega lui – non come depravazione sessuale, bensì come ceri-monia in cui si ricorre a simbolismi sessuali, pur senza praticarne gli atti . Tuttavia, poi il Moscato esalta l’atto sessuale (tra uomo e donna) compiuto con fini iniziatici, cioè allo scopo di formare l’Androgino e divinizzarsi. Egli definisce tale atto sessuale come «Atto Sacro», «Sacramento» ; insomma si tratta di vera e propria magia sessuale.
Moscato sottolinea troppo la “sacralità” dell’Orgia e la vuol puri-ficare, scagionandola dalle accuse di perversione sessuale mosse dai “profani”. Questo tentativo vale sulla carta e in teoria, ma nella prassi, conoscendo la fragilità dell’uomo dinanzi a certe passioni (e parliamo dell’uomo senza la grazia di Dio, che cerca anzi di auto-divinizzarsi), riteniamo che è praticamente impossibile resistere a certi impulsi…
Inoltre, Moscato, il cui nome iniziatico nell’OTO è Baphomet, pubblica, in Appendice al suo libro, il Rituale 729, rituale di invocazio-ne preparato da Baphomet-Moscato per Cavalieri e Dame dell’OTO. In questo rituale, «il Mago» invoca «Baphomet» chiamandolo «Aqui-la, Pellicano, Satana», «Teschio barbuto», «idolo bifronte», «andro-gino archetipo di perfezione», «Capro Ineffabile», «vita inestinguibi-le». Nella cerimonia, il mago pronuncia formule attraverso cui egli si dona a Baphomet (il suo nome è invocato anche dagli altri presen-ti), e desidera essere abitato da lui ed essere suo strumento. Nel rituale si accenna anche a: a) «l’Eucaristia per la comunione con Baphomet»; b) un’«Ostia» che il mago impregna col suo sangue; c) la consumazione dell’«eucaristia», dopo la quale, «esplode libe-ra e gaia la gioia degli astanti» .
La magia sessuale attira dunque l’interesse e il beneplacito an-che di massoni regolari. Oltre al caso del Dr. Moscato c’è anche quello del Dr. Giuseppe Schiavone, anch’egli membro del Grande Oriente d’Italia (GOI), membro del RSAA di Palazzo Giustiniani . Nel suo libro L’androgino, Schiavone descrive (con competenza e approvazione) la magia sessuale quale via per giungere alla per-fezione e beatitudine iniziatica .
Tra i massoni del GOI, legati (almeno intellettualmente e affetti-vamente) al mondo della magia gnostica e sessuale (OTOA, Cor-rente 93…), possiamo annoverare (a partire dagli Anni ’80) anche i calabresi Giuseppe M. S. Ierace e Aurelio Palmieri (di Locri), animatori della rivista esoterica Sixtrum (iniziata nel 1980) . Altri massoni del GOI legati (almeno di recente) a Sixtrum (secondo quanto emerge dal N° 2/2005, di Sixtrum ), con funzioni dirigen-ziali (qui indicate) e/o di articolisti:
- Mariano Luigi Bianca , già legato alle Edizioni Atanòr di Ro-ma (che, almeno dal 2005, editano anche Sixtrum), e fino al 2002, direttore responsabile delle riviste del GOI: Massoneria Oggi e poi Hiram; direttore responsabile di Sixtrum.
- Michele Greco (di Cosenza) , almeno nel periodo 2001-2002 è stato Presidente del Collegio Circoscrizionale dei Maestri Vene-rabili della Calabria all’Obbedienza del GOI ; direttore di Sixtrum.
- cav. Aurelio Palmieri (vice-direttore e capo redazione).
- Arturo Pacinotti: Presidente del Collegio Circoscrizionale dei Maestri Venerabili della Toscana (GOI) .
- Alberto Samonà (scrive anche su Hiram, rivista del GOI).
- (Avv.) Ernesto D’Ippolito: massone cosentino, 33° grado del RSAA di Palazzo Giustiniani , Presidente Emerito degli Ordini Forensi della Calabria e (dal 2003) Gran Maestro Onorario del Grande Oriente d’Italia – Palazzo Giustiniani (GOI) .
- Ovidio La Pera: (massone fiorentino).
La rivista Sixtrum ha evidenti interessi per la magia sessuale. Sul website di Sixtrum si trova un articolo di Giuseppe M.S. Ierace (del 2002) che recensisce, in modo implicitamente positivo, l’opera Earth-Inferno dell’occultista Austin Osman Spare, esperto di magia sessuale “selvaggia”. Pansessualismo e magia nera costituiscono il cardine del pensiero e della vita di Spare, contenuti anche in E-arth-Inferno .
3. Luciferismo-satanismo culturale tra i Massoni del Grande Oriente d’Italia
Sulla base di prove documentarie (illustrate in questo mio stu-dio), oso asserire che in ambienti e personaggi assai distinti della Massoneria del Grande Oriente d’Italia – Palazzo Giustiniani (GOI), sussiste un certo satanismo-luciferismo di matrice razionali-stica e gnostico-esoterica. Intendo parlare di un luciferismo o sata-nismo culturale o “filosofico”, quale traspare da scritti di massoni. Non posso dire con certezza matematica (di cartesiana memoria) che ci sono massoni del GOI dediti anche a pratiche apertamente sataniche (es.: Messe Nere al Diavolo, orge e profanazioni di ostie consacrate…). Tuttavia, dinanzi alle prove della esistenza di un lu-ciferismo culturale (filosofico-esoterico) in prestigiosi ambienti massonici, lo studioso “profano” (cioè non massone) non fa “pec-cato” se sospetta che accanto alla teoria possa esserci (negli am-bienti su indicati) anche un certo tipo di prassi…
Dalla metà del secolo XIX fino ai nostri giorni, l’Inno a Satana del massone Giosué Carducci (il quale giunse al 33° ed ultimo grado RSAA) gode di una discreta simpatia tra i Maestri Massoni (non di rado insigniti anche di Alti Gradi, es. nel RSAA) che consi-derano Satana quale simbolo della Natura e della Ragione, della Luce massonica, del Libero Pensiero, e del Progresso contro il presunto “oscurantismo” dei dogmi della Chiesa Cattolica Roma-na, la quale (dal punto di vista massonico) pretenderebbe di pos-sedere tutta la verità.
Inoltre, il Satana carducciano può essere interpretato – dai Massoni – come la «Intelligenza demiurgica» («il re del convito») che ha fatto e congiunto cielo e terra, sole-luna, maschile-femminile, superiore-inferiore… principi opposti che anche la Mas-soneria vuole unire… .
Il Diavolo, dal punto di vista massonico, può essere anche in-terpretato come la manifestazione dell’Assoluto (per cui nella Dua-lità, dunque nel Male, si manifesterebbe l’Unità!) , ovvero come una tendenza ciclica ed eterna di involuzione (o deviazione) neces-saria dell’Assoluto, secondo idee di matrice panteistica, induistica e guénoniana.
Per i Maestri Massoni esperti di scienze iniziatico-esoteriche (ed insigniti di Alti Gradi, es.: RSAA), Lucifero può essere (è) non solo il simbolo della Luce massonica, della ribellione ai dogmi cat-tolici , ma anche lo Spirito di Luce, di vita, di libertà quasi demi-urgo o creatore del mondo , il «Portatore di Luce» (essere per-sonale o energia impersonale e cosmica, stato mentale illuminati-vo a cui giungono gli Iniziati) , lo Spirito divino della Gnosi e della Luce che (volontariamente o costretto dal Destino oppure dal mal-vagio Demiurgo Adonai, ossia il Dio Creatore venerato dai Cattoli-ci…) scende nelle Tenebre della Materia terrestre (l’Inferno), alla maniera del Lucifero dantesco, e con il quale l’Iniziato massone deve confrontarsi, incontrarsi, in certo qual modo assimilarsi nella ricerca/trasmissione della Luce Massonica e nella discesa agli in-feri (morte mistica, morte iniziatica), tappa necessaria per risalire alla Luce… .
«Lucifero» (o il «Diavolo») è interpretato, dai Maestri Massoni, anche come un Principio magico necessario per conoscere e per arrivare a Dio, alla Luce… , o come una forza magica che può contribuire ad aiutare l’iniziato massone nel suo processo di perfezio-namento («Grande Opera») alchemico , oppure simbolo dell’uomo (l’Iniziato) che giunge a compimento dell’opera di Alchimia esoterica e, illuminato, penetra e conquista le tenebre .
Il Serpente della Genesi (talora chiamato esplicitamente dai massoni anche coi nomi di «Lucifero», «Diavolo», «Satana») rappre-senta l’agente o il principio (personale o impersonale) che porta all’uomo (Adamo ed Eva) la Conoscenza-Libertà-Luce-Progresso… .
3.1. I Massoni, Giosué Carducci e Satana
Nel 1869, il Bollettino del Grande Oriente d’Italia pubblica il te-sto completo dell’Inno a Satana del massone Carducci sotto lo pseudonimo di Enotrio Romano . È interessante osservare che la Legge esoterica dell’Unione degli Opposti risalta anche nell’Inno a Satana del Carducci, generalmente (e superficialmente) inteso come semplice protesta razionalistica e anticlericale. Ma in effetti non vi mancano gli spunti gnostico-esoterici, poiché Carducci chiama Satana:
«de l’essere principio immenso/ Materia e spirito/ Ragione e senso» , lasciando intendere una certa conciliatio oppositorum.
Nel 1874, in un contesto anticlericale e razionalista, la Rivista della Massoneria Italiana (RMI) del Grande Oriente d’Italia, diretta da Ulisse Bacci (all’epoca 30°, ma più tardi 33° grado RSAA) , pubblica alcuni articoli in cui è presente l’elogio massonico nei confronti di Satana .
In uno di quegli articoli, un anonimo massone (Ulisse Bacci?) lamenta che i Massoni sono calunniati ed accusati di adorare il Diavolo . Tuttavia, a proposito del Satana elogiato dal poeta massone Giosué Carducci, l’anonimo giornalista scrive: «Se, come disse il poeta, Satana è il nume vindice della ragione, i Liberi Mu-ratori, sono lieti che il saggio spirito presieda e informi le loro adu-nanze» .
Il numero di novembre-dicembre 1896 della RMI, dedica alcune pagine al Congresso antimassonico di Trento (settembre 1896) . L’anonimo giornalista massone si sofferma tra l’altro sulla relazione antimassonica di un sacerdote tedesco, «il dott. Schewarz» . Costui afferma che i massoni praticano «il culto dell’umanesimo» , «i massoni al principio divino, quindi sostituiscono, il principio u-mano; sono nemici della rivelazione divina» ; «secondo i masso-ni al posto delle rivelazioni divine subentra la ragione (Ma benis-simo! proprio così! diciamo noi)» . Poi, il dott. Schewarz accusa i massoni di spingersi nel «culto satanico». Egli cita «l’Inno a Sata-na del Carducci» e si rifà all’autorità di Leo Taxil… . L’oratore te-desco propone di creare a Roma un centro dell’antimassoneria la cui opera dovrebbe venir appoggiata dalla stampa e anche in Ger-mania si dovrebbe creare una stampa antimassonica… .
L’anonimo massone commenta il discorso del dott. Schewarz lasciando ironicamente trapelare di condividere non solo il culto umanistico della Massoneria, ma anche, in sostanza, «l’Inno a Sa-tana del Carducci» . Di per sé, c’è una logica armonia tra l’umanesimo massonico e l’Inno a Satana del Carducci. Se per Sa-tana si intende il Libero Pensiero opposto ai dogmi cattolici, (e non il diavolo cornuto), allora è inevitabile che il Satana carducciano piacerà ai massoni umanisti, e anche a quelli cosiddetti “atei”…
Nel corso di una solenne cerimonia massonica presso la loggia romana “Rienzi”, svoltasi il 2 febbraio 1909, il massone Oratore di Loggia ha tenuto un discorso a un nuovo iniziato. La Rivista Mas-sonica ha riportato quel discorso, in cui l’oratore massone ha detto tra l’altro:
«La massoneria non è una religione, appunto perché non ammet-te dogmi, ma rispetta tutte le fedi ragionevolmente sentite e since-ramente professate. La formula del Grande Architetto dell’Universo, che le si rimprovera, come un equivoco o un assur-do, è la più larga e onesta affermazione dell’immenso principio dell’essere, e può personificare così il Dio di Giuseppe Mazzini come il Satana di Giosuè Carducci: Dio, sì, ma fonte d’amore, non d’odio; Satana, sì, ma genio del bene, non del male» . L’anonimo massone scrive tra l’altro: «La lotta fra la Massoneria e la chiesa è lotta tra la luce e le tenebre» .
Desidero far notare che l’espressione «immenso principio dell’es-sere», impiegata dall’oratore massone per indicare la natura di ciò che si predica con la formula massonica di «Grande Architetto dell’Universo», è la stessa espressione con cui Carducci apre l’In-no a Satana: («A te, de l’essere/ Principio immenso/ Materia e spirito/ Ragione e senso [...] Te invoco o Satana,/ Re del convito») e con la quale, ovviamente, il poeta indica Satana medesimo.
Anche negli Anni ’50, abbiamo testimonianze di massoni che elogiano (in modo implicito o esplicito) l’Inno a Satana del Carduc-ci: il Satana carducciano è simbolo della Natura e della Ragione , che i Massoni del GOI (chi più esplicitamente, e chi meno) oppon-gono ai dogmi della Chiesa Cattolica ritenuta retrograda e oppres-siva della coscienza umana.
Nel discorso per il cinquantenario della morte del massone Gio-sué Carducci, il Gran Maestro del GOI, Umberto Cipollone, dimo-stra di sapere bene che con l’Inno a Satana Carducci cantò «la forza vindice della ragione» , e quindi quel Libero Pensiero tanto caro ai massoni del GOI.
Nel 1971, la Rivista Massonica pubblica un paio di articoli del massone Carlo Gentile sul rituale del primo grado massonico di Apprendista. Gentile spiega la ritualità massonica in senso magico usando una terminologia filosofico-esoterica non facilmente com-prensibile.
Il trono del Maestro Venerabile (M.V.) in Loggia si eleva su tre gradini. Scrive al riguardo il Gentile: «Tre sono i mondi (divino, umano, inferico) con i quali l’iniziato si pone in rapporto ed esercita la propria azione (invocatrice, mediatrice, evocativa)» . In Loggia vi è un’ara coperta di azzurro, che è «la sintesi delle forze umane e delle energie cosmiche» .
Gentile spiega che l’antica formula massonica God and the Square (Dio e la Squadra) ha un importante significato speculativo poiché essa indica che «la massoneria è unità di celeste e di ter-reno, di divino e di umano, di alto e di basso (la Tavola Smeraldina dichiara che la circolarità della Vita manifesta i miracoli della Uni-tà)» .
Circa questa formula massonica (God and the Square), scrive ancora il massone Gentile:
«La formula DIO e la SQUADRA si ritrova allora nella unione di URANO e DEMETRA, cioè nell’atto supremo della espressione della Vita, nelle nozze cosmiche che il Fr. Giosué Carducci, con perfetta ritualità massonica, ha tradotto in poesia, cantando «l’imene arcano» o il sorriso della Terra e del Sole, al cui mo-mento egli può invocare la Intelligenza demiurgica, il «re del con-vito» (Inno a Satana)» .
Leggendo l’Inno a Satana, notiamo che quel «re del convito», magnificato dal Carducci, è proprio Satana .
Gentile spiega che il Maestro Venerabile è «guida illuminante» dei lavori di Loggia poiché egli ha come dote «la mediazione degli opposti» . Nella Loggia, il M.V. ha il trono all’Oriente, proprio «come il Sole, che quando disfa, rigenera. È il senso cosmico di Civa» , cioè Shiva, il dio induista della morte-rigenerazione…
Nel seguito di tal articolo, Carlo Gentile spiega che lo scopo dei lavori massonici è «EDIFICARE TEMPLI e SCAVARE PRIGIO-NI» , per «IL BENE E IL PROGRESSO DELL’UMANITÀ» . La tesi dell’unione degli opposti ed il carattere luciferico-tenebroso dell’iniziazione massonica sembra proprio adombrato nelle se-guenti affermazioni di Gentile: «Sappiamo del resto che le antiche iniziazioni ricevevano il supremo suggello nelle cripte (interiorità della Pietra, discesa della FORZA-LUCE tra le tenebre: templi e prigioni, virtù e vizi si toccano)» .
Le tesi sopra esposte del Gentile sono da lui ribadite in un libro dal titolo Alla ricerca di Hiram (19771). Ne ho consultato l’edizione del 1980, pubblicata dalle Edizioni Bastogi di Foggia e dedicata ad Ennio Battelli (all’epoca Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia) e recante la prefazione alla 1ª edizione (quella del 1977) scritta da Giordano Gamberini (già Gran Maestro del GOI) .
Nel dicembre 1978, la Rivista Massonica propone le meditazio-ni esoteriche (piuttosto astruse e non facilmente comprensibili ad una prima lettura) scritte da un certo Emmanuel sul tema Simboli-smo, diabolismo e Bibbia . Emmanuel afferma che la Bibbia è usata in Massoneria non come libro di narrazioni storiche, ma co-me un simbolo (simbolo = unità, sintesi) . Egli ipotizza che il pro-tagonista della Bibbia sia il Demiurgo, o Urizen, il Creatore descrit-to dal poeta William Blake . La Bibbia è caratterizzata dal conflit-to tra gli uomini e Dio (il malvagio Demiurgo) e solo quando «il Dio – Demiurgo o Satana che sia» si farà «Uomo», allora gli uomini lo vinceranno uccidendolo e saranno liberi .
Dalle parole del massone Emmanuel si deduce che se il Dio bi-blico Creatore è malvagio (Demiurgo), allora il suo avversario (il Serpente della Genesi) sarà benefico agli uomini…
È molto interessante leggere anche le tesi illustrate dal masso-ne Eugenio Bonvicini (membro del GOI, e forse all’epoca, già 33° grado del RSAA) in un libro del 1978, poi riproposte in un suo libro del 1994.
Bonvicini rigetta le accuse di «Luciferismo», «Satanismo» e «messe nere» mosse ai massoni del 33° grado della Massoneria; secondo Bonvicini si tratta delle menzogne del famigerato Leo Ta-xil (†1907). Poi, a proposito del «preteso Luciferismo» massonico, Bonvicini accenna alla polemica suscitata dal celebre Inno a Sata-na di Giosué Carducci (massone del GOI dal 1862, e dal 1888, 33° grado RSAA): Bonvicini sembra proprio condividere il serio commento del sacerdote Bino Bellomo («al riguardo il sacerdote cattolico Bino Bellomo seriamente commenta:…») il quale precisa che Satana, per i Massoni, non è il demonio tenebroso che si im-magina il volgo “ignorante” (e cattolico) ma è «il libero pensiero», la «Ragione» e la «Natura» demonizzate dalla Fede cattolica e dalla Chiesa Romana .
Inoltre il massone Bonvicini insegna che la Massoneria perse-gue il concetto «gnostico» di ricerca interiore del giusto e del vero, la Massoneria vuol portare l’uomo alla massima liberalizzazione mentale e spirituale, al di là dei dogmi .
Bonvicini spiega che il Maestro Venerabile (Maestro Massone presidente della Loggia) è «concettualmente, il portatore della Lu-ce, della Tradizione» , ossia quella massonica…
E allora, dico io, perché non definire il Maestro Venerabile quale novello Lucifero (portatore di luce)? Bonvicini scrive che il Lavoro Rituale Massonico non è collegabile con «qualsiasi pratica di Lucife-rismo, Magia Nera, ecc., intesa come evocazione degli “Spiriti del male”», in quanto la Massoneria vuole il Bene dell’Umanità… .
Tuttavia, dalle stesse parole del Bonvicini 33°, deduciamo che se il massone interpreta Lucifero (o Satana) come Libero Pensie-ro, Ragione e Natura, di carducciana memoria, allora si può parla-re di Luciferismo massonico…
Se, come scrive Bonvicini, il massone può interpretare libera-mente il simbolismo massonico , allora egli è libero di vedere nel Maestro Venerabile il Lucifero (il portatore di Luce) che porta il Li-bero Pensiero, ossia la Luce Massonica. Tra i contenuti della Luce (o Conoscenza) massonica, illustrati dal Bonvicini, troviamo: la «morte-rinascita iniziatica» o «“discesa agli Inferi” nel centro della Terra» (al 1° Grado di Apprendista, nel c.d. Gabinetto di Riflessio-ne, simbolo dell’oscuro Centro della Terra, dove, simbolicamente, il candidato giunge per ritrovare la Luce…) , il congiungimento degli opposti (Luce-Tenebre, maschile-femminile, bene-male…) , la «più completa liberalizzazione dell’uomo da ogni sudditanza spi-rituale, dogmatica o teologica» …
A proposito di Satana è interessante notare anche quanto ha scritto Armando Corona in un discorso pronunciato durante la sua Gran Maestranza nel GOI (1982-1990). Il Gran Maestro Corona sottolinea che all’inizio l’uomo non era schiavo poiché seguiva la «religione naturale» con i ritmi della «natura», adorando anche il sole e la luna. Poi sopraggiunse la «religione rivelata», che impose condizionamenti all’uomo e in Italia la religione è quella Cristiana, con i suoi precetti. Allora la Massoneria è intervenuta a favore dell’uomo il quale non ha più voluto essere «schiavo» della religio-ne rivelata . Accennando poi a vari Massoni che dal Settecento al Novecento hanno contribuito al “progresso” umano e laico, il Gran Maestro Corona cita anche Giosué Carducci:
«[...] Sapete che il Carducci scrisse “L’Inno a Satana” sempre demonizzato dalla Chiesa. Egli, però, rispondendo a una lettera del Fr. Quirico Filopanti che gli chiedeva spiegazioni sul valore e sul significato dell’Inno a Satana, scrisse: Ma io non sono scetti-co, io amo e credo. Ho scritto l’inno a Satana perché la Chiesa demonizza la natura e la ragione sotto forma di satanismo che io ritengo, invece, parti nobili della mia anima, perciò ho magnificato Satana, per magnificare la ragione e la natura» .
Con queste parole, il Gran Maestro Corona ha indubbiamente apprezzato il Satana carducciano, sia pure inteso come simbolo della natura e della ragione mortificate (secondo i Massoni) dal dogma cattolico. Lo sfondo laicistico e antidogmatico (anticattolico) di un tale pensiero (carducciano e coroniano) permette però, in ogni caso, di parlare di un certo satanismo massonico, sia pure in-teso, almeno, in senso culturale, laicistico o razionalista.
Nel numero di gennaio 1989 la rivista Hiram pubblica un artico-lo del massone Aldo Chiarle il quale espone una sintesi sul Convegno Diabolos, dialogos, dàimon tenutosi a Torino nel 1988. In quel convegno si è anche discusso dei rapporti tra Satana e Massoneria, e si è affermato, ovviamente, che si tratta di fantasie del famigerato imbroglione Leo Taxil. A parte questo, il massone Chiarle (in chiusura del suo articolo) dimostra però una certa sim-patia (sia pure goliardica) verso il Diavolo. Scrive il Chiarle:
«A questo punto – lo confessiamo – questo povero Diavolo, co-me tutte le minoranze indifese e timidamente appese alla ragione umana, ci sta davvero più simpatico di prima. Gli auguriamo per-tanto un anno nuovo un po’ meno… infernale» .
Nel gennaio 1990, la rivista massonica Hiram pubblica una Sin-tesi filosofica del simbolismo massonico. Si tratta di una conferen-za del massone Adelchi Borzi letta alla Loggia “La III Italia”, il 7 gennaio 1923 .
Borzi spiega di voler illustrare con tale conferenza il «valore fi-losofico» e la «sintesi logica del pensiero massonico» . I simboli del Tempio massonico rappresentano «le Leggi della Natura» , scrutate da secoli dagli adepti delle Scuole iniziatiche. La Masso-neria si collega a quel mondo iniziatico in cui si insegnavano «i più grandi Misteri della Natura» .
Borzi scrive che dall’analisi della Natura, gli antichi Iniziati per-vennero ai concetti di «Unità» e di «dualità», concetti che sono e-spressi dall’attuale simbolismo massonico . Circa il concetto di «Unità», il massone Borzi afferma che il Tempio massonico è il simbolo dell’Universo, l’Uno-tutto, l’«Unità sintetica» che si manife-sta in modo dinamico nella divisibilità, nella dualità.
Cito testualmente:
«Il Tempio è l’emblema del Tutto Assoluto nella sua solitudine asso-luta. Questa Unità assoluta non può rimanere in riposo ma tende a disgregarsi in molteplicità e la pluralità, a sua volta tende a fondersi nella Unità. Questo è il supremo meccanismo cosmico» .
Il concetto di dualità rappresentato dalle 2 colonne del Tempio massonico, esprime la manifestazione dell’Unità Assoluta. Scrive Borzi:
«L’Assoluto Unico per divenire un individuo distrugge la sua o-mogeneità e si differenzia in parti; l’Infinito si limita nel finito, l’in-determinato nel determinato, l’Assoluto nel relativo, l’Essere nel non-Essere, lo Spirito nella Materia, l’attivo nel passivo, il positivo nel negativo, il bene nel male, l’azione nella reazione, Iddio nel diavolo. La chiave di ogni dualità è appunto l’antitesi, e la chiave di ogni manifestazione è la dualità. Come si potrebbe pensare ad un effetto senza la sua causa, ad un oggetto esistente senza una causa della sua esistenza?» .
Sul concetto di dualità qui esposto, scrive ancora il Borzi:
«Le due colonne che stanno alla porta del Tempio rappresentano questo concetto. Esse, come tutti i simboli di Loggia, sono dei termini che servono a risolvere il grande problema della natura, spiegando tutti i misteri dell’antagonismo, sia naturale che reli-gioso e rappresentando la lotta generatrice del principio attivo contro il principio passivo, del maschile contro il femminile. Infatti secondo la Legge di Natura: “il principio passivo deve resistere all’attivo e questo deve sedurre e sottomettere l’altro.” Gli antichi iniziati dicevano che: “il principio attivo cerca il principio passivo, il pieno ama il vuoto, la gola del serpente attira la sua coda e gi-rando su sé stesso fugge e si insegue.[...]» .
Dall’analisi dell’articolo del massone Borzi (1923), riproposto dalla rivista del Grande Oriente d’Italia nel 1990 (sotto la Gran Ma-estranza di Corona), si evince una certa rivalorizzazione positiva del diavolo, in virtù della legge esoterico-iniziatica della dualità: l’Assoluto si manifesta, limitandosi in 2 princìpi opposti: bene-male, attivo-passivo, Iddio-diavolo… 2 princìpi opposti, attraverso cui si manifesta l’Assoluto… Gli iniziati antichi e i Massoni comprendono questa legge…
Il massone socialista Aldo Chiarle 33° (dal 2004, Gran Maestro Onorario del Grande Oriente d’Italia-Palazzo Giustiniani) ha elo-giato l’Inno a Satana del Carducci in un articolo pubblicato dal giornale Avanti! (24 luglio 2005) e ripubblicato nel Bollettino di in-formazione del GOI. In quell’articolo Chiarle scrive che «l’opera carducciana è la più alta espressione dei principi e del pensiero della massoneria» . Ecco il brano del Gran Maestro Onorario Chiarle, che più ci interessa:
«Ma il carme che meglio riflette e sintetizza il pensiero massoni-co è indubbiamente l’“Inno a Satana”, contro cui si scagliò in furi-bonde polemiche il clericalume becero e astioso, come irriveren-te e blasfemo, mentre è, un alto e nobilissimo grido di prometeica liberazione, rivendicazione dei diritti della coscienza e del pensie-ro, voce di quella religione naturale e razionale che Bovio e-spresse filosoficamente. E l’intimo senso pagano che pervade il canto si ritroverà vent’anni dopo nella più perfetta delle Odi Bar-bare “Alle fonti del Clitunno” che ben fu detto un nuovo e più completo “Inno a Satana”, sereno e sicuro quale si conveniva alla trionfante virilità del poeta» .
In modo trionfante, Chiarle cita alcuni versi dell’Inno a Satana del Carducci: «“gitta i tuoi vincoli – uman pensiero – e splendi e folgora – di fiamme cinto – materia innalzati – Satana ha vinto”» .
Nell’ottobre 2006, il bollettino del GOI, Erasmo Notizie, segnala un altro articolo di Aldo Chiarle sul Carducci, pubblicato su l’Avanti! del 25 settembre 2006, in occasione del centenario (1906-2006) dell’assegnazione del Premio Nobel al Carducci, definito «cantore del nostro Risorgimento». Cito gli apprezzamenti di Chiarle verso il Carducci massone e verso il suo Inno a Satana. Il testo che riporto è simile a quello già pubblicato dal Chiarle nel luglio 2005:
«[…] Si può senza tema di smentita affermare che l’opera car-ducciana è la più alta espressione dei principi e del pensiero del-la Massoneria: un grande amore per la patria, una sana filosofia fondata sulla ragione, un pagano sentimento della natura e un ardente anelito verso la giustizia. Questo è lo spirito che dominò la sua mente. Ma il cardine che meglio riflette e sintetizza il pen-siero massonico è indubbiamente “L’inno a Satana”, contro cui si scagliò in furibonde polemiche il clericalume becero e astioso, additandolo come blasfemo e irriverente, mentre è un alto e nobi-lissimo grido di liberazione, di rivendicazione dei diritti della co-scienza e del pensiero, voce di quella religione naturale e razio-nale che Bovio espresse filosoficamente. È l’intimo senso paga-no che si ritroverà vent’anni dopo nella più perfetta delle odi Bar-bare, “Alle fonti del Cliturno”» .
3.2. I Massoni, la Gnosi, l’unione degli opposti (luce-tenebre, bene-male…) e il demoniaco
Ci sono testimonianze esplicite di Maestri Massoni (specialmente quelli insigniti di Alti Gradi) che sostengono la teoria esoterica della unione degli opposti-contrari la quale conduce a (o suppone) una sorta di “divinizzazione” e necessità del Male e del Demoniaco.
Ulisse Bacci 33°, nel primo volume del suo Il Libro del Massone italiano (1908) – più volte pubblicizzato dallo stesso autore persino negli Anni Venti, dalle righe della Rivista Massonica (la rivista del GOI) – spiega vari simboli e riti massonici: le due colonne del por-tico del tempio massonico, e il pavimento della loggia, formato da piastrelle bianche e nere, sono simboli dell’alternarsi e dell’unità degli opposti-contrari (luce-tenebre, bene-male, verità-errore, ecc.), l’uno necessario all’altro, dalla cui unione – sottolinea il Bacci – è generata la Vita. Questa complementarietà/armonia/unione degli opposti è ben figurata dal numero tre («numero della luce») e dal Delta massonico con l’occhio al centro, che troneggia in Loggia . Il Bacci sottolinea il culto solare-naturalistico presente in Massone-ria, attraverso simboli (es. rosa-croce) e ritualità . Ad esempio, illustrando vari simboli massonici, Bacci scrive che «il serpente, che si piega su sé stesso e si morde la coda, è l’emblema delle ri-voluzioni solari, e, in altri termini, dell’eternità» .
Con l’iniziazione massonica, il candidato deve lavorare per compiere su di sé una trasmutazione simile a quella alchemica . E il Serpente (o Drago) alchemico che si morde la coda (Ourobo-ros), simboleggia l’Unità assoluta, «l’Uno il Tutto» da cui proviene tutto e a cui tutto ritorna. Questa «unità assoluta» è «il nulla», è «l’abisso», «la notte», «il caos» è il «tutto-nulla» e «l’ente non en-te» dei Cabalisti .
Nel 1971, la Rivista Massonica pubblica un articolo del masso-ne Giorgio Jonas sul simbolismo e la filosofia del Capitolo Rosa-Croce (la loggia che amministra il 18° grado del Rito Scozzese An-tico e Accettato), il cui scopo è – recitano i rituali – la «emancipa-zione dell’umanità» attraverso «la conoscenza» o «gnosi». La rosa indica il segreto e la croce, l’immortalità . Jonas spiega che la ro-sa si collega al simbolo del labirinto che è simbolo del mondo della morte e degli Inferi (nonché del grembo materno e terrestre) da cui sorge la nuova vita . Secondo la leggenda, al centro del labirinto si svolgevano scene carnali tra il Minotauro e la regina. Nel Me-dioevo, il Minotauro al centro del labirinto è simbolo dell’inferno e del demonio. Il labirinto è anche simbolo dei Massoni medievali costruttori di cattedrali. Il centro del labirinto è chiamato dagli al-chimisti androgino, rosa, città, centro alchemico . La rosa corri-sponde al labirinto . La croce è antichissimo simbolo di sessuali-tà (maschile+femminile) . Jonas spiega inoltre, che la rosa sulla croce (simbolo massonico) è «l’espressione dello amore intero, come sesso e come sentimento spirituale» . E il centro della ro-sa-labirinto posta sulla croce? A cosa corrisponde? Risponde il massone Jonas: è “luogo” di «sacralità» in cui si trova «tutto»: «colpe», «incubi», bramosie, il Divino degli Ebrei, «l’ostia consa-crata per i cristiani», la «carnalità del Minotauro», ecc… Jonas po-ne la possibilità di sbagliare come intrinsecamente costitutiva della libertà . Il massone Jonas pone la mèta della filosofia massonica-rosacrociana nella trasmutazione alchemica ed illuministica dell’uomo, totalmente libero da dogmi e «repressioni teocratiche» .
Nel 1973, la Rivista Massonica pubblica l’articolo di G. Pilaz, mas-sone della loggia “Dante Alighieri” di Ravenna, riguardante il simboli-smo del serpente. Pilaz presenta positivamente il serpente come «il simbolo della vita», «l’UNO-TUTTO» . Il serpente che si morde la coda formando un cerchio (l’Ouroboros = serpente che si morde la coda), simboleggia l’unione degli opposti (vita-morte, luce-tenebre, maschile-femminile…), «il principio dualistico dell’assoluto», l’eternità ed il perpetuo autogenerarsi della natura . Il serpente, nel mondo ebraico-cristiano, è invece simbolo del male . Pilaz osserva ancora:
«Riassumendo: il serpente, seppure nelle diverse e contrarie in-terpretazioni, ha sempre simboleggiato l’elemento energetico che partecipa al processo perenne della vita, lo spirito divino che vi presiede, la materia prima» .
Il massone A. Monaldo Monaldi (GOI e RSI) ha scritto che la Massoneria ha in gran conto la tradizione alchemica, condividen-done simboli, metodi e princìpi. L’Alchimia vuole dare all’iniziato la capacità, dunque il potere di conoscere, agire sulle leggi dell’evoluzione dell’uomo nei piani spirituale-morale-fisico e di diri-gere le leggi che regolano l’evoluzione del cosmo. Tra i concetti base dell’Alchimia è quello della Grande Opera che corrisponde a: il «tutto panteistico», il G.A.D.U., il Superiore e l’Inferiore, la Mani-festazione… La Grande Opera ha due aspetti inscindibili (opposti, ma in realtà UNO), chiamati con vari nomi: Fisso e Volatile (termini alchemici), Yin-Yang (termini taoisti), J e B (le due colonne mas-soniche del portico della Loggia), il 2 (o Diade), «Dio e Diavolo – senza le valenze morali di questa coppia» .
In un convegno massonico svoltosi a Roma nel novembre dell’anno 2000, il massone Claudio Bonvecchio ha presentato alcune analogie tra la Gnosi e la Massoneria . La Gnosi rifiuta ogni dogmatismo e tende verso l’irrazionale, coltiva il magico e ricerca una sincretica «complexio oppositorum», ossia congiunzione degli oppo-sti. Tra i gruppi di tendenza gnostica: catari, cabalisti, rosacrociani, alchimisti, ermetisti… La Gnosi vuole riportare l’uomo a quella per-fezione divina anteriore alla sua Caduta. Il mondo sarebbe stato crea-to – secondo gli gnostici – da un dio malvagio (che in genere si identi-fica nel Dio dell’Antico Testamento). L’uomo deve scoprire in sé la Gnosi – scintilla divina di conoscenza che è già in lui – per poter ritor-nare nella totalità del divino (Pleroma). La Gnosi comprende due vie: 1) quella «ascetica», «mistica», «ascensionale»; 2) quella «ctonia» (cioè infera), passionale, «discensionale», spesso accusata di es-sere trasgressiva, licenziosa, immorale .
Bonvecchio spiega che il percorso simbolico offerto dalla Mas-soneria presenta tracce gnostiche. Il Grande Architetto dell’Uni-verso è un simbolo che evoca il mistero del divino che può essere considerato sia come persona che come non persona. Anche la Massoneria vuole guidare l’uomo alla «Luce», «alla vera Cono-scenza». Il Maestro Massone (3° grado) si identifica a Hiram, pas-sa attraverso la «morte rituale» e risorge «a nuova vita»; egli fa così l’esperienza della Luce o pneuma (spirito). Come gli gnostici, i Massoni distinguono regno della Luce (gli iniziati) e regno delle te-nebre (i profani). Il Massone che ha raggiunto la condizione pneu-matica-spirituale, è superiore al mondo terreno, appartiene ormai al divino (il Pleroma), e perciò può camminare sul pavimento mas-sonico, passando tra gli scacchi bianchi e neri. Il vizio – secondo gli iniziati – è la profanità, il mondo creato e la virtù iniziatica consi-ste nel capovolgere ciò che è male .
Nei giorni 1-3 marzo 2002, a Firenze si è svolto un convegno dal titolo Sulla soglia del Sacro: Esoterismo ed Iniziazione nelle grandi religioni e nella tradizione massonica, promosso dal Grande Oriente d’Italia (GOI). Nella Prefazione al volume che raccoglie gli Atti del suddetto convegno, l’avv. Gustavo Raffi, Gran Maestro del GOI, sottolinea che il Convegno ha voluto occuparsi di temi quali esoterismo ed iniziazione, in genere deformati da «ciarpame oc-cultistico e irrazionalistico». Tuttavia, nonostante tali “buone inten-zioni”, Raffi lascia intravedere il carattere magico dei rituali masso-nici, poiché ammette che essi «aprono quindi la soglia di una di-mensione “altra”, esoterica perché volta a investigare una realtà diversa da quella profana, quindi iniziatica» .
In quel convegno fiorentino, lo studioso (e massone) Claudio Bonvecchio analizza i princìpi dell’iniziazione e dell’esoterismo. L’iniziazione offre all’uomo la possibilità di scoprire la sua vera i-dentità di essere «totalità» unito al tutto, «con-creatore del mon-do», e a entrare in contatto con «esseri soprannaturali» (es.: «il di-vino») . L’esperienza iniziatica consiste nello scendere «nel buio della tenebra primordiale», per poi «risalire alla visione della luce uranica» . L’esperienza iniziatica ed esoterica è «l’esperienza della morte iniziatica, della morte simbolica» . L’iniziato («in ogni dimensione iniziatica ed esoterica») deve scendere negli ìnferi, «nel buio dell’inconscio» per scoprire «le immagini archetipiche delle Madri», ossia le «forze pulsionali o istintive» che sono «datri-ci di vita» («la vita infatti è pulsionalità, desiderio inconscio e incon-trollabile di movimento, di generazione e rigenerazione») ma – spiega ancora Bonvecchio – esse possono dare anche «la morte», la «dissoluzione» o «unione indistinta con il tutto». Bonvecchio spiega che tali concetti iniziatici sono illustrati da «Mefistofele» (il demonio) a Faust, nella celebre opera goethiana (Faust) . L’iniziato deve reintegrare tali «Madri» nella propria coscienza su-periore . Dal punto di vista iniziatico-esoterico, la morte «è la ve-rità della vita», mentre la vita, per i non iniziati, è morte .
L’accostamento tra la discesa di Faust nel regno infero (o infer-nale) delle Tre Madri (generatrici di morte-vita) e la discesa agli in-feri offerta dall’iniziazione massonica (processo di morte-rinascita) non è una novità del massone Bonvecchio, ma è stata già messa in evidenza da Giuliano Lazzani in un articolo su Hiram (rivista del GOI) di circa 20 anni prima .
Sembra però che il massone Michele Cianciulli sia stato il pri-mo a descrivere su una rivista massonica (L’Acacia Massonica, rivista del GOI dal 1947 al 1952) l’esoterismo delle Tre Madri nel Faust goethiano . Cianciulli sembra disprezzare Mefistofele, «il diavolo», «Satana metafisico», tutto «immerso» nella «Materia», nello «scetticismo», nelle «negazioni», incapace di elevarsi alle co-se dello Spirito come invece Faust… . Tuttavia il massone Cian-ciulli mostra una oggettiva e magica simpatia per il Diavolo. Infatti è Mefistofele che dà a Faust «una piccola chiave», «un mezzo sicu-ro ed infallibile per forzare il regno delle Madri», regno che è «in-ferno». Solo così Faust può scendere sicuro e indenne «nel più profondo del più profondo abisso», al cospetto delle Madri… Quel-la piccola chiave – spiega Cianciulli – è «il simbolo del sapere di-venuto saggezza e della saggezza divenuta forza e servita da una volontà, fortemente e lucidamente operante!». Ed è il Diavolo che dà quella chiave a Faust!
Chi sono le Tre Madri per Goethe: «il principio creatore», visto come Femminino, che crea, distrugge e rigenera in una «eterna metamorfosi degli esseri». Per Cianciulli si tratta di manifestazioni dell’Assoluto .
Ora, dall’insieme di queste interpretazioni esoterico-massoniche del Faust goethiano (Mefistofele e le Tre Madri) comprendiamo che la Massoneria (come Mefistofele) dà al massone (Faust) la chiave per discendere negli inferi (il regno infernale delle Madri) e speri-mentare la morte-rinascita iniziatica …
Nel corso della Gran Loggia del GOI nel 2001, Antonio Panaino (membro del GOI) ha sostenuto che l’homo religiosus è homo ne-cans (l’uomo religioso è uomo che uccide) per cui l’uccisione o sa-crificio rituale di una vittima (anche umana) costituisce l’evento-esperienza che fonda il sacro e che accomuna il Cristianesimo agli antichi culti sacrificali pre-cristiani… Anche il Terzo Grado di Mae-stro Massone è basato sulla «morte iniziatica», o «immolazione» simbolica dell’iniziato, messa in atto dai Maestri di Loggia . Dalle parole di Panaino si comprende che l’omicidio rituale o sacrificio umano, dunque, fonda il sacro!
Alla medesima Gran Loggia del 2001, Umberto Galimberti (ateo dichiarato) afferma che il sacro è «il tremendo, il devastante, lo scatenante, il furioso, il folle», è «follia» che «talvolta può esplode-re» e che il mondo greco presentava nella tragedia del dio Dioniso (divorato dalle donne invasate e orgiastiche). Il Cristianesimo (con l’Incarnazione di Cristo) avrebbe invece operato una desacralizza-zione o secolarizzazione ponendo dei recinti al sacro. Addirittura Galimberti sostiene che il Cristianesimo sarebbe «principio di atei-smo». Ma l’ateo Galimberti non sta con il Cristianesimo . Insom-ma, il sacro includerebbe anche il demoniaco, il male…
Di questo parere sembra essere anche Mariano L. Bianca, già Direttore Responsabile – poi Vice Direttore – della rivista Masso-neria Oggi (rivista del GOI dal 1994 al 1999), poi Direttore Re-sponsabile di Hiram (rivista della Massoneria del Grande Oriente d’Italia-Palazzo Giustiniani dal 1999-…) fino al 2002 , e (almeno nel 2002) Direttore Responsabile di Arkete, rivista di esoterismo-sacralità-gnosi pubblicata dall’editrice massonica Atanòr (di cui Bianca è anche Direttore editoriale nel periodo 1999-2005 ).
Nel 1999, le Edizioni Atanòr (legate a uomini del GOI: Bianca, Natale Di Luca…) pubblicano un volume dal titolo Il Tempio. I luo-ghi del sacro a cura di Mariano L. Bianca che ne scrive anche la Prefazione. Bianca definisce il sacro quale «l’universo-dimensione del sovrumano, trascendente o immanente (o divino) rispetto all’uomo e alla natura, e dei valori supremi» . Pertanto «il sacro è riferito a ogni forma di religiosità e di religione» .
Quel volume, curato da Bianca, include anche uno studio di Mi-chele Del Re sul tempio satanista. Nei vari «satanismi», Satana non è solo «anti-dio» (in opposizione al Dio giudeo-cristiano) ma è anche «altro-dio», per cui nei riti satanici si ha una miscela di «dis-sacrazione» (es. di luoghi di culto cristiano) e «sacralizzazione» (luogo trasformato magicamente in “tempio” satanico) .
Quel volume curato dal massone Bianca offre un approccio so-ciologico o fenomenologico allo studio della religione e della reli-giosità. In ogni caso esso mostra oggettivamente che (agli occhi del massone Bianca) anche il Diavolo fà parte del Sacro…
Sul numero 2/2003 di Arkete è pubblicato un interessante arti-colo di Mariano Bianca sul sacrificio umano e sul cannibalismo ri-tuale . Bianca illustra due tipi di motivazioni del sacrificio umano (cannibalico o non): a) motivazioni manifeste; b) motivazioni pro-fonde.
Le prime si suddividono in motivazioni: «economiche» (canni-balismo alimentare), «sociali e psico-sociali» (vittima = sfogo e ri-direzione dell’aggressività del gruppo; sacrificio umano = omicidio fondatore o ristabilitore, o equilibratore dell’ordine sociale), «magi-co-religiose» (sacrificio umano = mezzo per collegarsi al sacro-divino e manipolarlo) . Invece le motivazioni profonde (cioè fon-danti quelle manifeste) si distinguono in bio-etologiche (il sacrificio placa l’aggressività insita nell’uomo, mantiene l’armonia nel grup-po) e antropologiche. Circa queste ultime, Bianca spiega che nell’uomo (Homo Sapiens sapiens) è presente «la possibilità omi-cidiale»; inoltre, il sacrificio umano, «all’interno di un rituale sacro», trova «legittimazione-giustificazione». Esso è compiuto per control-lare la vita e la morte e per superare i limiti dell’esistenza umana. La vittima assume su di sé la morte individuale e collettiva e, in tal modo, (la vittima) dispensa la vita a coloro che la sacrificano . Inoltre, Bianca spiega che «nella complessa struttura paleoencefa-lica» dell’uomo risiede la tendenza a uccidere che viene limitata al minor danno possibile dall’attuazione del sacrificio umano .
A mio parere, l’articolo del Bianca, non è soltanto una trattazio-ne scientifico-antropologica del sacrificio umano, ma presenta an-che una personale simpatia-giustificazione-legittimazione di tale pratica da parte dello stesso prof. Bianca. Questi presenta la ten-denza all’omicidio come insita nella natura dell’uomo e il sacrificio umano è – secondo le riflessioni del Bianca – il mezzo per rendere tale tendenza distruttiva il meno dannosa possibile.
Oltre tal articolo è bene anche considerare un recente libro del Bianca, recensito proprio in quello stesso numero di Arkete, nella rubrica Recensioni (da Paolo Piccari) a pag. 71. Si tratta di L’oltre e l’invisibile. Meditazioni iniziatiche . Mariano Bizzarri, nella sua prefazione al libro, afferma la necessità di superare, andare «ol-tre» «l’infausto dualismo» (ossia «finito-infinito, bene-male, mate-ria-spirito, razionale-irrazionale») . Altra prefazione al sopracitato libro del Bianca, è scritta da Natale M. Di Luca, il quale afferma che la «deificazione od indiamento» iniziatica implica la «morte simbolica», la «discesa ad inferos» .
Il massone Bianca interpreta in chiave ermetistica il simbolismo del pavimento del Tempio massonico. Il bianco e il nero del pavi-mento e la volta della Loggia fanno riferimento alla via ermetistica del salire e scendere, di cui si fa riferimento negli scritti ermetistici: salire più alto di ogni altezza, scendere più basso di ogni profondità. Questa via spirituale-esoterica implica che l’Iniziato-massone, se vuole salire più in alto, debba necessariamente scendere sempre di più «nel mondo degli ìnferi» del suo io, entrare in contatto con le forze ed i mostri tellurici, superare ogni limite .
Bianca spiega che l’Iniziato («guerriero dell’oltre»), ad imitazione del dio (es. Odino), sacrifica se stesso («iniziazione sacrificale»), si rigenera con la morte, entra nel regno dei morti per acquisire la sa-pienza, compie «l’estremo sacrificio» che è «ribaltamento di ciò che si è». La via iniziatica conduce a «superare ogni limite e porsi nell’al di là di ogni cosa» .
L’Iniziato deve sprofondare sempre più in basso, giungere alla fine della «burella» (dove forse troverà il «Graal»), nel «ghiaccio occulto» dove si trova il «sangue caldo». Nel «ghiaccio oscuro» l’Iniziato potrà accedere al «mondo ctonio». La penetrazione o sprofondamento metafisico nell’occulto, nel mondo degli ìnferi («burella», «ghiaccio occulto», «mondo ctonio», «sangue caldo») implica il contatto – spiega Bianca – con agenti tellurici («demoni tellurici») capaci di guidare l’Iniziato …
A conclusione del suo inquietante libro (pregno di misticismo demoniaco o luciferino), il massone Bianca parla de «l’oscuro Ven-ditore di Mele» che accompagna sempre l’Iniziato facendolo spro-fondare sempre più giù e poi tirandolo sempre più in alto, per poi precipitarlo… Quel «Venditore di Mele» è «l’oscurità che immerge e trasforma» l’Iniziato… .
La «burella» e il «ghiaccio occulto» nel cui abisso l’Iniziato deve sprofondare (e incontrare i «demoni tellurici») richiama ovviamente l’Inferno dantesco, nel cui profondo centro c’è «Lucifero» (Inferno, cantico XXXIV). E, anche se Bianca non lo scrive espressamente, il misterioso «Venditore di Mele» ricorda indubbiamente il Diavolo o Serpente della Genesi che iniziò Adamo ed Eva al “frutto proibito”…
In un suo articolo su Hiram N° 3/2002, Bianca afferma che il primo e centrale carattere della speculazione massonica attiene alla sfera iniziatico-esoterica e a proposito dei «caratteri della via iniziatica», Bianca rinvia al suo libro L’oltre e l’invisibile. Meditazio-ni iniziatiche .
È interessante notare che sul numero 4/2002 di Hiram, nella rubrica Esoterismo e pensiero massonico, Antonio D’Alonzo illu-stra alcuni contenuti fondamentali della poesia di William Blake (1757-1827), autore inglese affascinato dalla teosofia di Jacob Bo-ehme (1575-1624). Blake è contro la morale razionale. Il suo «im-moralismo energetistico» anticipa, per certi versi, quello di Nie-tzsche. In Blake è importante la dottrina della unione dei contrari: il “negativo”, «il Male», inteso come «Energia» attiva, è il vero moto-re del progresso; il Male è necessario al Bene… Blake espone tali teorie nella sua opera Il Matrimonio del Cielo e dell’Inferno in cui condivide il punto di vista del «Diavolo», al quale fa dire: «Senza Contrari non c’è progresso. Attrazione e Ripulsa, Ragione e Ener-gia, Amore e Odio sono necessari all’umana esistenza». Dunque, per Blake, il Bene è passività, mentre il Male è attività. Nell’opera suddetta, il poeta inglese enumera (con evidente approvazione) Proverbi Infernali di “saggezza satanica” pronunciati dal Diavolo… D’Alonzo osserva che in Blake, come nel «Tantrismo», troviamo il gusto della «trasgressione reiterata e sistematica», ritenuta capace di rovesciare e trasformare il negativo in positivo e dunque in «Libera-zione». Insomma, Blake elogia la ribellione prometeica-faustiana-satanica-infernale .
È davvero interessante trovare un articolo come quello di Alon-zo (sopra citato) su una rivista massonica nella rubrica riservata all’«Esoterismo e pensiero massonico»!
Su Hiram N° 3/2003, ancora nella rubrica Esoterismo, troviamo un interessante studio di Ezio Albrile esperto di gnosticismo antico e moderno . Albrile spiega che lo gnostico non accetta questo mondo materiale; esso sarebbe stato prodotto da una entità mal-vagia (il «Demiurgo gnostico», «Demiurgo omicida» o “Creatore”). Lo gnostico è alieno dal mondo e dalla trascendenza, vive insom-ma quell’angoscia espressa dalle categorie esistenzialistiche di Martin Heidegger. Il mondo è una prigione ed è abitato da entità demoniache. Lo gnostico cerca la salvezza e mediante una illumi-nazione superiore egli scopre il suo vero io, la sua vera natura di-vina e luminosa, oscurata e imprigionata nella materia corporea. Anche se non approvate da tutti gli gnostici, tuttavia nell’ambiente gnostico non è impossibile pervenire a «oscure pratiche di magia sexualis» (es. «tantrismo») che manifestano il disprezzo per il corpo-prigione e per l’ordine fisico-morale “creati” dal malvagio «Demiurgo». Albrile spiega che la presenza di ritualità gnostiche trasgressive «anche nella cultura contemporanea è elevata: predi-letti sono i luoghi più inusuali» . Dottrine gnostiche si trovano an-che nel film Inferno, di Dario Argento (1980). In quel film è ripresa l’idea gnostica delle Tre Madri (entità femminili demoniache), le tre sataniche ipostasi della Morte: l’architetto di Londra, Varelli avreb-be costruito una dimora a ciascuna di esse (Friburgo, Roma e New York). Nell’ultima abita la più giovane e la più terribile: Mater Te-nebrarum. Nel film, Varelli le chiama anche «le Sorelle […] le Gra-zie […] le Furie». Le dimore infernali delle Tre Madri ricordano le dimore filosofali dell’alchimista Fulcanelli, sul cui nome è ricalcato quello di Varelli .
Albrile illustra quella che nel mondo culturale e letterario gnosti-co costituisce una pedagogia alla rovescia ossia
«uno stratagemma luciferico: anatematizzare per affascinare […]. Lucifero attende, gioioso, negli abissi… L’adepto stregonico in questo senso si associa elettivamente al Princeps tenebrarum e, nella familiarità con esso, vive in una condizione di soddisfaci-mento, traendone i poteri malefici […] e sovversivi, oggetto della glorificazione mondana» .
In quello studio, Albrile cita anche un’opera gnostico-esoterica (Mémoirs du sang) la quale, in apparenza, condannerebbe la magia sessuale demoniaca, ma in realtà la promuove. Albrile spiega che «al centro dell’opera dei démoni» – e quindi degli gnostici che si de-dicano alla praxis o culto – è «la manipolazione dello sperma, veico-lo dell’essenza luminosa» .
Nella ricerca gnostica, «mente e sessualità» (gnosi intellettuale e magia sessuale) sono «aspetti complementari di una ricerca infi-nita da non confondere con il fine auspicato», ossia la riconquista di «un Paradiso perduto». Albrile riconosce che qualora si ha la «sovrapposizione» tra tali «veicoli» (ossia «mente e sessualità») ed «il fine auspicato», allora «il risultato trascina l’adepto verso il basso, verso quella dimora alchemica che si è trasformata in un sacello infernale» .
Ed io, a questo punto, mi chiedo: come fa uno gnostico masso-ne o non massone (pieno di odio verso la creazione, verso le leggi morali di questa vita fisica-morale, verso il Dio Creatore, verso i Dogmi cristiani) a resistere all’impulso veemente di scendere verso il basso… verso i sacelli infernali?
Anche in questo caso è interessante notare che lo studio di Al-brile è stato pubblicato su di una rivista massonica, alla rubrica Esoterismo.
Il Gran Maestro Gustavo Raffi ha sottolineato che i Massoni so-no «Iniziati e Testimoni della Luce», «soldati della Luce» contro le Tenebre dell’intolleranza. I Massoni sacralizzano il Tempio Mas-sonico e nel corso dei Lavori rituali si manifesta «la Luce spiritua-le», la «Gnosi Muratoria», «la Luce Iniziatica». Il Maestro Massone può sperimentare «la possibilità di ricongiungere gli opposti» («complexio oppositorum»), unendo l’uomo e il cosmo. Il Maestro Massone è «libero da dogmi, imposizioni e catene materiali» .
Su Hiram N° 2/2004, il massone Claudio Bonvecchio ripropone la dottrina (neo-)gnostica della conciliazione degli opposti. Egli spiega che le Religioni e le Istituzioni Iniziatiche, tra cui la Masso-neria, cercano la Luce… La Luce splende nelle Tenebre… Occor-re entrare (o scendere) nelle Tenebre per vedere brillare la Luce… Occorre entrare in contatto con l’Ombra (le Tenebre che sono den-tro di noi) ed integrarla (assorbirla) coscientemente in noi… Bon-vecchio attinge alla psicologia di Jung, tutta ispirata da motivi gno-stici ed alchemici. Però, Bonvecchio non dice che per Jung l’Om-bra è rappresentata dal Diavolo… Bonvecchio sottolinea che non bisogna eliminare l’Ombra ma «integrare l’Ombra» in noi («accettazione delle tenebre») perché è dalla «unione degli oppo-sti» (Luce-Ombra) che si raggiunge il «fine ultimo, la Luce», la «to-talità»… E tale è il sogno degli «Alchimisti», «Kabbalisti», «Ma-ghi», «Illuminati» . La Massoneria si presenta come dispensatri-ce di Luce…
Bonvecchio sa bene che la Massoneria vuol guidare il profano verso la Luce … Anche se Bonvecchio non lo dice espressamen-te, però è chiaro che al Maestro Massone compete la qualifica di «“lampadoforo”, ossia un portatore di Luce» , frase che Bonvec-chio usa in altro contesto, ma che – alla luce di tutto l’articolo del Bonvecchio – si addice bene all’autocoscienza massonica. Forse, più che “lampadoforo”, Bonvecchio avrebbe potuto scrivere più chiaramente “lucifero”…
Nello stesso numero di Hiram, il massone Alberto Samonà spiega i significati esoterici della Menorah, il candelabro a 7 brac-cia usato nella Loggia dei Maestri Massoni (o Camera di Mezzo). I Maestri Massoni trasmettono la Luce (o «Tradizione»). La «luce centrale» del candelabro massonico rappresenta la «Luce Origina-ria dell’increato», in cui si ha la «riunificazione degli opposti nel Principio, nella Fiamma primordiale», di cui le altre 6 fiamme sono emanazioni. La «luce centrale» del candelabro rappresenta «Sa-turno», il cui metallo corrispondente è il Piombo. Ma «Saturno è Seth», ossia «la nuda terra», «la pietra che è l’uomo stesso». Sa-turno è «l’Unica vera luce» . Samonà non lo dice, ma gli esperti di esoterismo sanno bene che Saturno corrisponde a Satana… .
Su Hiram N° 3/2004, Dario Banaudi illustra alcuni concetti ini-ziatici e massonici legati alla figura del Labirinto: l’Iniziato, guidato da «Arianna, arachné tessitrice» (Banaudi non lo dice, ma ara-chné, in greco = RAGNO) deve intraprendere il viaggio iniziatico nel Labirinto, ossia «la discesa agli inferi», nel «centro segreto e oscu-ro, grembo della madre terra, del chaos primigenio» («ventre», «Madre», «spirale», «utero») .
La Donna-Terra è associata al «serpente», che è anche simbo-lo del «viaggio al centro della terra», de «l’infinito», «il processo continuo dell’Universo che crea se stesso». Inoltre – spiega Ba-naudi – il serpente è legato anche «alla trasmissione della cono-scenza»: il Serpente «si presenta avvolto a spirale attorno all’al-bero della conoscenza del bene e del male, per offrire ad Eva il frutto dell’albero, e, attraverso di lei, consegnarlo all’uomo» . Come il simbolo del Serpente anche il Labirinto comprende gli op-posti (bene-male…) . Il «centro del labirinto» corrisponde a «l’albero della conoscenza del bene e del male, l’albero del serpen-te» . Il Labirinto è associato anche al Re Salomone e Banaudi scrive che il Santo dei Santi al centro del Tempio salomonico è «il luogo della conoscenza del bene e del male, il luogo della coinci-denza degli opposti» .
Dunque, dire che l’Iniziato deve entrare nel simbolico labirinto, vuol dire che l’Iniziato deve entrare simbolicamente negli Inferi (o Madre-Terra) e nel Serpente per congiungere gli opposti…
Dopo aver trattato di principi importanti dell’esoterismo masso-nico (unione dei contrari, discesa agli Inferi, luce dalle tenebre e dal caos, vita dalla morte…) passiamo ora ad un romanzo noir, su alchimia e satanismo, intitolato Il Quadro dei delitti. Un’indagine del Principe di San Severo (2006) e pubblicizzato nella rubrica I testi che leggiamo del website della Loggia Har Tzion – Montesion N° 705 di Roma (GOI). L’autore del libro è Nathan Gelb (1962-…), ebreo askhenazita residente a Boston (USA). Gelb, che apprezza molto il website della suddetta Loggia Montesion, è massone e cultore di alchimia esoterica la quale mira a realizzare il Rebis, l’androgino, che unisce in sé gli opposti… . Il libro tratta di uno spietato serial killer (assassino seriale) cultore di alchimie perverse, templarismo, sodomia, satanismo… Alla fine il detective (il Princi-pe Di Sangro, massone ed alchimista) scopre che l’assassino è Bernabé De Grâce, omosessuale all’età di dieci anni, poi ex novi-zio benedettino , poi alchimista, assassino, consumatore di dro-ghe inebrianti , quindi capo misterioso di una setta templare, so-domita , cannibale, cultore di Baphomet, l’androgino e demonia-co idolo la cui venerazione fu rimproverata ai Templari…
Dietro questo romanzo è possibile scorgere dei principi iniziati-ci… Sebbene, nel romanzo, Bernabé sia condannato alla morte ed al disprezzo, però mi sembra che oggettivamente egli sia una figu-ra importante da un punto di vista esoterico… Infatti Bernabé co-niuga alchemicamente in sé i contrari : luce-tenebre , bene-male, vita-morte, maschile-femminile, “investigatore”-assassino, amore-odio, bellezza-malvagità, alchimista “bianco” (discepolo di Upupa , vecchio mago-alchimista, filantropo, “cattolico”, consu-matore di droghe “iniziatiche”…) – alchimista “nero” (sadico neo-templare)…
Nel romanzo, anche il detective alchimista non è tanto lontano intellettualmente da Bernabé: per il Principe di San Severo, Cristo e Satana sono entrambi figli di Dio… l’Uno la mano destra e l’altro la mano sinistra di Dio… . Nel romanzo, anche Gelb tenta di rea-lizzare una unione alchemica degli opposti: unisce in amicizia il Papa e il massone detective, il dogma cattolico e l’alchimia esote-rica… Alcuni principi alchemici: dalla putrefazione nasce la vita, dal letame esce fuori la pietra filosofale che gli alchimisti “pii” i-dentificano con il Cristo… .
Alla fine del suo romanzo, Gelb condanna Bernabé rimprove-randolo di non aver capito bene l’Alchimia, di averla interpretata troppo rozzamente… La vera Alchimia sarebbe quella perseguita da «Rosacroce» e «Liberi Muratori» …
Gelb definisce il sito internet della Loggia Montesion N° 705 (GOI) «un faro di luce» . Ora, nei Quaderni di Simbologia Muratoria, curati da Ivan Mosca 33° (†2005, Gran Maestro Onorario del GOI, SGC O-norario del RSAA) e consultabili on-line su quel website massonico, vi è una relazione su La Magia, in cui è scritto che il Massone deve pa-droneggiare la Legge del Binario o della Polarità, ossia deve Conosce-re e Amare le Forze Opposte (del Cielo e dell’Inferno), deve esser ca-pace di praticare la «Teurgia» e la «Demonurgia» (o «Magia Nera»), per cui (è scritto nella suddetta relazione, consultabile on-line): «Per conoscere Dio, insomma, non si deve odiare Lucifero» .
A questo punto, le rassicuranti e ingenue distinzioni di Gelb tra alchimia “correct” ed alchimia perversa non mi persuadono tanto… Se il massone (così insegna quel «faro di luce» della Loggia Har Tzion-Montesion N° 705 – GOI !) deve sapere unire Cielo-Inferno, Magia Bianca-Magia Nera, Dio-Lucifero, allora non sarà forse pos-sibile giungere ad unire anche i due tipi di alchimia? 2=1?…
Inoltre, la passione iniziatica per la Morte, gli Inferi e il Delitto (simbolico), è evidente nella ritualità di morte simbolica del Terzo Grado di Maestro Massone: il Maestro di Loggia (o Maestro Vene-rabile), deve impersonare il Re Salomone (detective divino…) e anche il brutale Assassino di Hiram… Senza l’assassinio simboli-co, il massone non diviene Maestro Hiram, non diviene Architetto, non diviene “divino”… Tale passione iniziatica cresce negli Alti Gradi, dove cresce lo studio e la pratica dell’occultismo .
3.3. I Massoni, la discesa agli Inferi, l’Inferno di Dante e Lucifero
Nel pensiero iniziatico-massonico è una costante la tesi della ne-cessaria (e incessante) discesa agli ìnferi (adombrata nel rituale massonico, in cui si dice che i massoni si riuniscono in Loggia «per scavare oscure e profonde prigioni al vizio»), del necessario contat-to con il vizio, il male, per ascendere sempre più alla Luce… Al Pri-mo Grado di Apprendista Massone, l’adepto entra nel Gabinetto di Riflessione (uno stanzino tutto nero con simboli di morte…), simbolo della discesa nel ventre della terra, agli Inferi (o Inferno).
Ulisse Bacci 33° spiega che nell’iniziazione al primo grado massonico – come negli antichi misteri di Eleusi – il candidato è condotto in una luogo oscuro, la camera di riflessione, simbolo del-la discesa agli inferi («discesa all’Averno»), in se stessi, nell’«a-bisso delle tenebre», discesa necessaria per raggiungere «la lu-ce»; in essa vi sono simboli alchemici e mortuari e in essa il candidato si prepara alla «morte simbolica» , poiché – spiega l’autore – egli deve «morire alla vita profana, per rinascere in una forma superiore di vita» .
In genere, in ambiente massonico si collega tale discesa inizia-tica alla discesa di Dante nell’Inferno… . Nel poema dantesco, il corpo di Lucifero è conficcato al centro della terra, e il centro, nel linguaggio esoterico, è il luogo dove i contrari si conciliano in un’unità superiore .
Il massone Emilio Servadio commenta la frase rituale pronun-ciata dal 1° Sorvegliante di Loggia all’inizio dei lavori rituali: i mas-soni si riuniscono in Loggia «per scavare oscure e profonde pri-gioni al vizio» . Cosa è il vizio a cui si riferisce il rituale massoni-co? Servadio dice che non si tratta del vizio inteso in ambito profa-no: es. abitudini discutibili (es. il fumare) o comportamenti deviati (omosessualità, tossicodipendenza…) . Si tratta invece del «vizio metafisico» («forza avversa», «il male», «il peccato»), «alterità» iniziatica collegata inscindibilmente alla «virtù» . Il vizio è rappre-sentato da «Satana» .
Infine, Servadio spiega che sulla via iniziatica, «“l’incontro” con le oscurità e gli aspetti terrorizzanti del “vizio”» è «una tappa ne-cessaria e condizionante» che ricorda la discesa di Dante nel buio dell’Inferno (ìnferi, tenebre) necessaria per raggiungere il Paradiso e la Luce. La discesa nel buio, negli ìnferi («angosciante presa di contatto con quella che vorrei chiamare la “metafisica del vizio” sin nelle sue più profonde propaggini»), è – per il massone Servadio – «condizione necessaria per la successiva “risalita”» .
Nel giugno 1972, la Rivista Massonica pubblica un commento esoterico alla Divina Commedia, scritto dal massone Giuseppe M. S. Jerace . Costui presenta Dante come un Iniziato e assimila l’iniziazione al viaggio dantesco nell’oltretomba. Come Dante, an-che l’Iniziato deve compiere «una discesa agli inferi» che è neces-saria per raggiungere «gli stadi superiori dell’essere» . La disce-sa all’Inferno è necessaria per realizzare la «metamorfosi» o «tra-sformazione» e per quanto riguarda questa mèta iniziatica, Jerace fa riferimento a vari personaggi della letteratura iniziatica, tra cui anche Hiram .
Nel poema dantesco, il corpo di Lucifero (e precisamente la parte corporea corrispondente alle anche) è situato al centro della terra (ossia il punto equidistante tra i due poli della circonferenza terrestre), a cui corrisponde, pertanto, il punto più basso dell’Inferno (IX° ed ultimo Cerchio) . Inoltre il centro, nel linguag-gio esoterico, è il luogo dove i contrari si conciliano in un’unità su-periore . Jerace osserva anche che nei gruppi occultistici satanici la mèta del superamento degli opposti si realizza attraverso la conquista della Luce, il superamento e la conoscenza delle tene-bre, dunque del male .
Infine, Jerace sostiene una certa somiglianza tra il passaggio di morte-resurrezione che Dante compie attorno al «corpo di Lucifero» (posto nel centro dell’Inferno, luogo, in cui, dal punto di vista esote-rico, si realizza la coincidenza degli opposti) e la cerimonia iniziati-ca-massonica in Camera di Mezzo (la Loggia al Terzo Grado di Maestro Massone), ossia la cerimonia di iniziazione al Terzo Grado di Maestro Massone, in cui l’iniziato scavalca la bara dove poi sarà posto per identificarsi al mitico Hiram, morto e risorto.
Il centro della Terra (ossia l’Inferno), quale “luogo” in cui si con-giungono e si risolvono gli opposti, la necessità benefica della disce-sa all’Inferno per la risalita alla Luce, l’analogia tra il passaggio di Dante attraverso Lucifero (al centro dell’Inferno) e la morte-resurrezione del Maestro Massone sono idee già espresse dal mas-sone ed esoterista René Guénon, idee che costituiscono il contenuto appropriato ed autentico dell’esoterismo racchiuso nel Terzo Grado di Maestro Massone .
Nel numero 4/1996 di Massoneria Oggi (rivista del GOI dal 1994 al 1999), nella rubrica Esoterismo e Pensiero Massonico, Giuseppe Cognetti (Università di Siena) illustra il pensiero di René Guénon circa la discesa agli ìnferi o il processo di «dissoluzione» e «perversione» in cui si trova la modernità. Secondo la filosofia induista, la modernità si sta dirigendo verso il Kali Yuga, tappa di distruzione-putrefazione a cui seguirà immediatamente il rovescio benefico ed un’epoca luminosa. Cognetti spiega che nel pensiero iniziatico, ermetico-alchemico (vedi la “Tavola di Smeraldo”), shivai-sta-induista, taoista (Yin-Yang, ossia l’unione degli opposti), jun-ghiano e anche guénoniano, la tappa oscura, negativa e malefica (Kali Yuga, ovvero discesa agli Inferi, contatto con l’Ombra, con il Negativo) è in realtà positiva e necessaria («positività profonda») per avere un nuovo ciclo benefico. Cognetti spiega ancora che si tratta della dottrina esoterica dell’unione dei contrari o analogia dei contrari dove l’uno si converte nel suo opposto (il basso diventa alto, ecc.), dottrina che, riconosce Cognetti, supera la logica razio-nale e tradizionale fondata sul principio di non-contraddizione .
La tesi guénoniana, della discesa necessaria per ogni risalita, esprime bene, afferma Cognetti, «tutti i miti iniziatici», in cui la morte è nello stesso momento una rinascita. Citando (con appro-vazione) A. Silesio, Cognetti scrive che «se non si gusta l’Inferno, non ci si può elevare al Paradiso» e aggiunge: «Solo ab chao ordo, solo post tenebras lux, attesta l’esoterismo occidentale, e gli fa eco, nella tradizione orientale, il motto taoista fan ts’ing fou ming, “ro-vesciare la confusione, restaurare la pace”» .
Cognetti illustra ancora la dottrina iniziatica (occidentale e o-rientale) dell’analogia dei contrari (recepita da Guénon) afferman-do come Guénon , che nel XXXIV Cantico dell’Inferno dante-sco, dopo aver raggiunto il corpo di «Lucifero», al centro della Ter-ra («il punto di massimo allontanamento dalla luce principiale»), si ha la repentina risalita verso la Luce; similmente, Shiva, il divino distruttore nel pantheon induista, in realtà distrugge per rigenerare e preparare un nuovo ordine .
Si tratta, in effetti, di teorie esoteriche già riscontrabili nella ini-ziazione al Primo Grado massonico (il candidato entra nel Gabi-netto di Riflessione = simbolica discesa agli inferi) e al Terzo Gra-do di Maestro Massone (Leggenda di Hiram), in cui le Tre Luci di Loggia (MV, 1° Sorv. e 2° Sorv.) fanno la parte degli Assassini di Hiram il quale rappresenta la Luce, il Giusto, l’Innocente… L’Inizia-to può arrivare a comprendere la necessità benefica della presen-za del male, della morte, del demoniaco… Alla luce di tali teorie fondamentali nell’esoterismo (o esoterismi) coltivato filosofi-camente-simbolicamente-ritualmente nella e dalla Massoneria re-golare, comprendiamo che tutto ciò che porta al Kali Yuga diviene necessario… Il male, il disordine sociale, morale, sessuale… tutto diviene acceleratore verso il Kali Yuga, verso la discesa nel pro-fondo degli abissi incontro a Lucifero attraverso il quale (passaggio necessario) si avrà l’ascesa alla Luce…
Si tratta di teorie davvero infernali!
A questo proposito, ho scoperto che in un articolo su Rivista Massonica del 1969, il massone Ugo Poli dava una giustificazione esoterica al movimento di contestazione globale e giovanile scop-piato nel 1967. La rivoluzione giovanile e sessuale ebbe uno dei suoi ideologi nel filosofo di Sinistra, Herbert Marcuse, il quale – spiega Poli – contestava la società contemporanea accusandola di essere troppo autoritaria e repressiva. Il massone Poli sosteneva che le cause esoteriche di quella contestazione globale erano da cercarsi nel passaggio epocale dall’Era dei Pesci a quella dell’Ac-quario. Ogni Epoca, o Era, o ciclo, ha un inizio ed una fine. Ogni ciclo è una Manifestazione dell’Assoluto. L’Era dei Pesci è stata dominata dall’autorità, dal paternalismo ecclesiastico e civile, dal Cristianesimo, dalla sofferenza e dalla rinunzia ai piaceri della vita. L’Età Acquariana (iniziata il 5 febbraio 1962) sarà invece dominata dallo spirito collettivo, da un nuovo «ordine mondiale», dal supe-ramento delle religioni dogmatiche in una «nuova religione mon-diale», dalla gioia della vita, dall’Amore… .
Alla luce di tali teorie esoteriche, tutti i fermenti contestatori (caos, anarchia, sessualità orgiastica…) diventano inevitabilmente manife-stazioni necessarie e positive del Divino immanentistico-panteistico… anche il Male, le orge sessuali, le rivoluzioni… tutto sarebbe divino!
Ecco a quali assurdità può condurre questo pensiero esoterico.
Bene in linea con la causalità esoterica della “contestazione”, si trova lo spirito trasgressivo della Chiesa di Satana. Su Rivista Massonica del 1972, il massone Giuseppe M.S. Jerace dava noti-zia dell’esistenza della Chiesa di Satana di Anton S. La Vey, il quale praticava i suoi riti infernali alla luce del sole. Jerace si chie-de allora: «un altro segno della sopraggiunta Età dell’Acqua-rio?» . Nel pensiero di La Vey:
«Satana rappresenta l’oscura, misteriosa forza della natura, re-sponsabile di ciò che la scienza e la religione non hanno sotto controllo, né sono in grado di spiegare. […] Nella Chiesa di Sata-na si combattono le repressioni e le inibizioni, le ipocrisie e le ba-nalità delle religioni comuni. Il Satana di La Vey è crudamente realista, egoista, brutale» .
Un articolo di Giorgio Rocchi, pubblicato da Rivista Massonica nel 1977, fa capire al lettore perspicace che il Diavolo, dal punto di vista massonico, può essere anche interpretato come la manifesta-zione dell’Assoluto (per cui nella Dualità, dunque nel Male, si mani-festerebbe l’Unità!), ovvero come una tendenza ciclica ed eterna di involuzione-manifestazione necessaria dell’Assoluto, secondo idee di matrice panteistica, induistica e guénoniana .
(Continua)
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NOTE:
Sigle di alcuni importanti Ordini massonici e termini massonici (in lingua italica).
GM = Gran Maestro (presiede una Grande Loggia o Grande Oriente).
GOI = Grande Oriente d’Italia – Palazzo Giustiniani.
MM = Maestro Massone o Maestro Muratore, o Maestro Libero Muratore.
MV = Maestro Venerabile (presiede una Loggia).
RSAA = Rito Scozzese Antico Accettato (è in tutto il mondo). Il Supremo Consi-glio Madre RSAA è in USA.
SGC = Sovrano Gran Commendatore (presiede il Supremo Consiglio del 33° e ultimo grado RSAA).
1° Sorv. = 1° Sorvegliante di Loggia.
2° Sorv. = 2° Sorvegliante di Loggia.
UGLE = United Grand Lodge of England (Gran Loggia Unita d’Inghilterra).
Cf. S. MORAVIA, Il “mostro” in tivù: la massoneria è amicizia, satana non c’entra, in Erasmo Notizie, Bollettino d’informazione del Grande Oriente d’Italia, Anno III, N° 16, 30 settembre 2001, Roma, p. 9.
C. LINDNER, Il risveglio della Massoneria, (“Sette” – “Il Corriere della Sera”, 18 luglio 2002), in Rassegna stampa di Erasmo Notizie, Bollettino di informazione del Grande Oriente d’Italia, Anno IV, N° 13-14, 15-31 luglio 2002 p. 18 (15-18).
Cf. M. PERA – J. RATZINGER, Senza radici. Europa, relativismo, cristianesimo, i-slam, Mondadori, Milano 20055 [20041], pp. 5-45, 73-95, 108-112. Il giornalista Vittorio Messori ha fatto notare che la religiosità proposta da Pera è “in odore” di Massoneria [cf. V. MESSORI, «Religione civile»: impossibile senza fede, (“Corriere della Sera”, 14 dicembre 2004), in Rassegna Stampa di Erasmo Notizie, Bolletti-no d’informazione del Grande Oriente d’Italia, Anno VI, N°21-22, 15-31 dicembre 2004, Società Erasmo, Roma, p. 22].
Ho appreso che di recente, don Rosario Francesco Esposito, in palese contra-sto con la Santa Sede, si è fatto iniziare alla Gran Loggia d’Italia – Palazzo Vitel-leschi (GLDI). La cerimonia iniziatica è stata presieduta dal Gran Maestro Luigi Danesin 33°, alla presenza di circa 400 massoni. Con questo atto (gravemente peccaminoso), don Esposito ha voluto “dimostrare” ciò che va predicando da an-ni, ossia la conciliabilità tra l’essere cattolico (prete) e l’essere massone. Addirittu-ra, don Esposito ha ricevuto il Terzo Grado di Maestro Massone, con tanto di grembiule e fascia indossati sul suo clergyman… (cf. A. CUSTODERO, Il sacerdote che si è fatto massone, in Il Venerdì di Repubblica, N° 987, 16 febbraio 2007, Supplemento de la Repubblica, Roma, pp. 36-37).
Cf. R. F. ESPOSITO, Le Grandi Concordanze tra Chiesa e Massoneria, Nardini Editore, Firenze 1987, p. 387.
M. INTROVIGNE, La massoneria, Editrice ElleDiCi, Leumann (Torino) 1997, pp. 56-57. Se ho ben capito, ci sono dei cattolici che difendono la libertà di associazione dei Massoni appellandosi al diritto civile e anche alla Dottrina Sociale della Chiesa. Mi permetto di dire che i Massoni non hanno certamente bisogno dell’aiuto di noi cattolici per difendersi. Quei cattolici contrari a misure governative contro l’associazionismo massonico, temono che tali norme (antimassoniche) potrebbero poi essere estese dallo Stato laico (o laicista) anche alle associazioni cattoliche e religiose (cf. R. L. ZA-NINI, Un posto in Loggia, in Avvenire, domenica 18 maggio 1997). Ma, in tal modo, non si rischia, forse, di divenire acquiescenti al modo di ragionare di laicisti e Massoni, i quali appunto vogliono mettere su totale parità (socio-politica) Massoneria e Chiesa Cattolica? Forse, questi cattolici a favore dell’associazionismo massonico non sono capaci di difendere la peculiarità dell’associazionismo cattolico e di far capire (a politi-ci, giudici, ecc.) che i Cattolici non possono essere trattati allo stesso modo dei Mas-soni e che i Massoni non possono pretendere di esser trattati come la Chiesa Cattoli-ca? Non dimentichiamo che l’associazionismo massonico (sia per principi che per prassi) non è affatto equiparabile a quello cattolico. Chi ignora cosa sia davvero la Massoneria, e cosa sia la Chiesa Cattolica, mette facilmente sullo stesso piano le due Istituzioni difendendo anche l’associazionismo massonico. Inoltre, la difesa pro-massonica patrocinata persino da cattolici (pur ispirati da nobili ideali) aiuta oggetti-vamente i Massoni ad infiltrarsi e a restare ben inseriti nelle istituzioni civili e religiose. Credo che quei “difensori” cattolici partano dal presupposto che la Massoneria sia in-nocua e non complotti affatto contro la Chiesa… A questo punto tali cattolici (zelanti per la dottrina sociale e per la libertà di associazione) potrebbero logicamente spin-gersi anche a sostenere la difesa della libertà religiosa e di associazione per i satani-sti, purché questi, pur celebrando il Diavolo, non uccidano alcuno… In effetti, una le-gislazione laicista anticlericale (“alla francese”) o liberale (“all’inglese” o “all’america-na”) è basata oggettivamente su principi comuni alla Massoneria (soggettivismo religioso ed etico, secolarismo, separatismo Chiesa-Stato…) e perciò può mettere tutti sullo stesso piano (sia nel bene che nel male, sia nella difesa che nella persecuzio-ne): Chiesa Cattolica, Massoneria, Chiese di Lucifero… proprio come avviene nei liberali USA. Certamente gli Stati “alla francese” tendono maggiormente a perseguitare i cattolici che non i massoni. Certamente, in un contesto democratico “all’americana”, c’è libertà di spazio e di azione anche per la Chiesa Cattolica (ma fino a che punto?). Comunque, anche nella democrazia “all’americana” trionfa il punto di vista massonico, anche se i Governanti si dichiarino ufficialmente non massoni o poco simpatizzanti per le Logge massoniche. Vedi il caso della povera ammalata Terry Schiavo, la cui morte (2005) è stata, in effetti, decretata dalla maggioranza della Corte Suprema USA, dinanzi al cui verdetto (2001), persino il Presidente Bush (pro-life, filo-cattolico) non ha potuto far nulla. Questo prova che (contrariamente a quanto asserito da alcuni ambienti cattolici) gli USA non sono affatto gli Asburgo del XXI secolo ed il modello politico americano non è affatto il nec plus ultra della libertà, poiché esso, i-spirato ad un secolarismo tinto di religiosità, è in realtà chiuso ad accogliere in pienez-za la Dottrina Sociale della Chiesa. La Massoneria americana (super-patriottica) non permetterà mai che negli USA trionfi il punto di vista dogmatico (in etica e religione) della Chiesa Romana… Stimo e rispetto il popolo americano che è padrone di gover-narsi come vuole, mentre esprimo il mio dissenso verso quei laici e cattolici italiani che vorrebbero importare in Italia il separatismo tra Chiesa e Stato made in USA col pretesto che esso è più innocuo di quello “alla francese”.
Cf. C. MODIANO, Influenza dell’Illuminismo e del Controilluminismo sulla Masso-neria settecentesca e al giorno d’oggi, in Hiram, Rivista del Grande Oriente d’Ita-lia, N° 3/2002, pp. 35-42.
Tra sociologi e studiosi cattolici, c’è chi, “dogmaticamente” e superficialmente, relega le “teorie sul complotto massonico” nel campo della mitologia, del folklore urbano e della paranoia… In realtà, sin dal 1717 (nascita della Massoneria mo-derna) esiste davvero un macro-complotto massonico (includente vari “micro-complotti”): ossia creare una nuova Società, un nuovo Uomo, assolutamente in-dipendenti dal Dogma cattolico. Ciò lo si deduce chiaramente dall’analisi filosofica e teologica di Costituzioni e rituali massonici.
Cf. A. COMBA, Attualità di Lutero, in Hiram, organo bimestrale del Grande O-riente d’Italia – Palazzo Giustiniani, N° 6, Dicembre 1983, p. 148 (148-149); cf. L.I., Il Grande Oriente d’Italia festeggia i suoi duecento anni al servizio del Paese, in Erasmo Notizie, Bollettino d’informazione del Grande Oriente d’Italia – Palazzo Giustiniani, N° 7-8, 15-30 aprile 2005, p. 2.
In una recente intervista, il Gran Maestro del GOI, Gustavo Raffi ha rimprovera-to la Chiesa Romana di partire «dal presupposto di avere la verità in tasca» [Raf-fi: “Qui stiamo crescendo”, (“il Resto del Carlino” – Pesaro, 21 gennaio 2007), in Rassegna Stampa di Erasmo Notizie, Bollettino d’informazione del Grande Orien-te d’Italia, Anno VIII, N° 1-2, 15-31 gennaio 2007, Roma, p. 20].
Cf. [G. GAMBERINI], Laicismo, in Hiram, organo mensile del Grande Oriente d’Italia – Palazzo Giustiniani, N° 2, Aprile 1980, Società Erasmo, Roma, p. 36.
Sui contatti e simpatie tra ambienti massonici e Sinistra partitica (es. PCI, PSI, DS): cf. M. GASPERETTI, Lo storico: tanti massoni tra i Ds, intervista ad Aldo A. Mola (“Corriere delle Sera”, 29 dicembre 2004), in Rassegna Stampa di Erasmo Notizie, Bollettino d’informazione del Grande Oriente d’Italia, Anno VI, N° 1-2, 15-31 gennaio 2005, p. 12.
Il 16 settembre 2006, il Direttore di Radio Radicale, Massimo Bordin, ha parte-cipato alla Tavola Rotonda organizzata dal GOI, sul tema Attualità della questio-ne laica nell’Italia di oggi. C’è piena sintonia tra il laicismo dei Radicali e quello massonico del GOI (cf. Erasmo Notizie, Bollettino d’informazione del Grande O-riente d’Italia, N° 17-18, 15-31 ottobre 2006, pp. 7-8).
Cf. G. RAFFI [Gran Maestro del GOI], Il diritto alla felicità, in Hiram, Rivista del Grande Oriente d’Italia, N° 2/2003, pp. 13-14.
Cf. U. LENZI, Del carattere e della coscienza massonica, in Lux, Bollettino del Su-premo Consiglio dei 33.·. (Palazzo Giustiniani), N° 1, gennaio 1924, Roma, p. 12; cf. [Anonimo], La Chiesa di fronte al divorzio, in Rivista Massonica, organo del Grande Oriente d’Italia – Palazzo Giustiniani, N° 1, Gennaio 1967, pp. 3-7; cf. N. PESVELOSSI, La prima proposta di legge nella nuova legislatura italiana. L’introduzione del divorzio in Italia, in Rivista Massonica, N° 8, Agosto 1968, pp. 341-347. Lino Salvini, Gran Ma-estro del GOI (1970-1978) ha sostenuto l’introduzione del divorzio in Italia; così ha scritto il massone (GOI) Aldo Chiarle: A. CHIARLE, Lino Salvini – Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia (1970-1979), Bastogi Editrice Italiana, Foggia 2002, pp. 25-26, 104-105. Nel 1968 Lino Salvini era vice-presidente dell’Unione Nazionale Italiana dei Centri per l’Educazione Matrimoniale e Prematrimoniale.
Cf. Il Fuoco di Prometeo nella ricerca di Galileo. La libertà di ricerca scientifica, in Erasmo Notizie, Bollettino d’informazione del Grande Oriente d’Italia, N° 16, 30 set-tembre 2001, pp. 2-3; cf. A. MANTOVANI, La dignità non è negli embrioni (“Il Sole 24 Ore”, 22 giugno 2003) in Rassegna Stampa di Erasmo Notizie, Bollettino d’informazione del Grande Oriente d’Italia, Anno V, N° 15-16, 15-30 settembre 2003, p. 14.
D. MINERVA, Perché dico 4 volte sì (“L’Espresso”, 20 aprile 2005), in Rassegna Stampa di Erasmo Notizie, Bollettino di informazione del Grande Oriente d’Italia, N° 7-8, 15-30 aprile 2005, p. 35.
Cf. A. TRAMONTANO [GOI-33° RSAA], La Massoneria quale io la vidi, Publisicula Editrice, Palermo 1993, pp. 17-25. Il numero 7-8/2006 di Erasmo notizie (bolletti-no di informazione del GOI), alle pp. 42-47 ha riportato integralmente il colloquio tra il Cardinale Carlo M. Martini e il biologo Ignazio Marino, pubblicato su L’Espresso 27 aprile 2006. Secondo il Card. Martini, scienza (laicista) ed etica cristiana possono concordare su temi quali: fecondazione artificiale, aborto, cellu-le staminali, adozione da parte di single, uso del preservativo per malati di Aids, eutanasia. È ovvio che le posizioni del Card. Martini, poiché contrarie alla Dottrina della Chiesa Cattolica, hanno trovato consenso tra i Massoni del Grande Oriente d’Italia che non si sono lasciati sfuggire l’occasione pubblicando quel colloquio.
Cf. C. BALACCO GABRIELI 33°, La missione del RSAA nel contesto dinamico del futuro – 44a Conferenza Europea dei Sovrani Grandi Ispettori Generali, in Logos, Pubblicazione periodica a cura dell’Ispettorato Regionale del Lazio RSAA [Rito Scozzese Antico e Accettato], N° 2 – 2001, Roma (P.zza del Gesù, 47), pp. 33-34.
Cf. Sconfiggere l’intolleranza, in Erasmo Notizie – Bollettino d’informazione del Grande Oriente d’Italia, N° 6, 15 giugno 2000, p. 2; cf. A. CHIARLE, La libertà anzitutto (“Avanti!”, 14 febbraio 2007), in Rassegna Stampa di Erasmo Notizie, Bollettino d’informazione del Grande Oriente d’Italia, Anno VIII, N° 3-4, 15-28 febbraio 2007, p. 32.
Cf. Pacs e scuola statale, le scelte dei massoni, (“Corriere della Sera” 2 aprile 2006), in Rassegna Stampa di Erasmo Notizie, Bollettino d’informazione del Grande Oriente d’Italia, N° 7-8, 15-30 aprile 2006, p. 32; cf. anche l’articolo di CHIARA SARACENO, Il Respiro d’Oltretevere, (“La Stampa” 10 gennaio 2007), in Rassegna Stampa di Erasmo Notizie, Bollettino d’informazione del Grande Orien-te d’Italia, Anno VIII, N° 1-2, 15-31 gennaio 2007, p. 37. In genere i Massoni dei GOI (e i loro vertici) sono contrari al Concordato del 1929 tra Stato italiano e Chiesa. I Massoni auspicano anche in Italia un completo separatismo tra Stato e Chiesa con la supremazia del primo sulla seconda. In ogni caso, i Massoni non sopportano che la politica e la società civile siano conformate all’insegnamento etico-sociale della Chiesa Cattolica. Seguire i dettami della Chiesa, sarebbe, per i Massoni, fonte di regresso per l’Italia, per l’Europa, per la democrazia, per l’uo-mo… (Laicità, costituzione e società civile (Tavola rotonda – Gran Loggia GOI, 2006), in Erasmo notizie, Bollettino d’informazione del Grande Oriente d’Italia, N° 7-8, 15-30 aprile 2006, pp. 15-18).
Cf. S. RODOTÀ, Se la Chiesa sfida la Costituzione (“la Repubblica”, 14 febbraio 2007), in Rassegna Stampa di Erasmo Notizie – Bollettino d’informazione del Grande Oriente d’Italia, Anno VIII, N° 3-4, 15-28 febbraio 2007, pp. 32-33; cf. Sì ai Dico dal 67% dei cattolici, (“la Repubblica”, 15 febbraio 2007), in Rassegna Stampa di Erasmo Notizie, N° 3-4, 15-28 febbraio 2007, p. 35.
Su Hiram del 1985, Severino Briccarello pretende di difendere dall’accusa di blasfemia il famigerato film di Godard, Je Vous salue Marie, in cui tra l’altro si ve-dono, in realtà, vere e proprie blasfemie: la Madonna tutta nuda, la Madonna che affronta la gestazione come qualsiasi altra donna, la Madonna che si ribella al suo stato di maternità voluto da Dio (addirittura ella accusa Dio di essere «un vampiro») …!!! Per Briccarello quel film è «una vera forma d’arte» e l’unico pec-cato di quel film «è quello di far pensare» (Cf. S. BRICCARELLO, Il vero “peccato” è quello di far pensare, in Hiram, organo del Grande Oriente d’Italia – Palazzo Giu-stiniani, N° 3, Giugno 1985, Roma, pp. 74-75).
Relativismo etico e religioso, progetto di un governo mondiale (ovvero globaliz-zazione ispirata ovviamente dagli ideali massonici), naturalismo misterico (che congiunge la Madre Terra, di pagana memoria, e san Francesco d’Assisi!) sono i contenuti culturali ribaditi in un foglietto pieghevole (di provenienza massonica) che illustra i temi dell’XI Convegno della Massoneria Toscana (con la presenza del Gran Maestro Gustavo Raffi), tenutosi a Firenze il 12 febbraio 2005 e pro-mosso dal Collegio dei Maestri Venerabili della Circoscrizione Toscana (Grande Oriente d’Italia – Palazzo Giustiniani), sul tema I Valori Universali e la riforma dell’ONU. Quel pieghevole mi è stato gentilmente fatto recapitare da una persona che ha partecipato a quel Convegno massonico fiorentino.
G. RAFFI, Una provocazione inaccettabile. Il Risorgimento da riscrivere, in Hi-ram, Rivista del Grande Oriente d’Italia, N° 4/2000, in http://www.grandeoriente. it/riviste/hiram/2000/04editoriale.htm, pp. 5, (24-04-2006).
Cf. D. CANCELLIERI, Genesi storica del Real Segreto e sua importanza nei vari Riti massonici, in Rivista Massonica, anno XLI, N° 1-2, gennaio 1910, Roma, p. 12 (9-17).
D. CANCELLIERI, Genesi storica del Real Segreto e sua importanza nei vari Riti massonici, in Rivista Massonica, anno XLI, N° 1-2, gennaio 1910, Roma, p. 15.
Ivi, p. 15.
Cf. R. ASCARELLI, Le Colonne, da IDEM, Scritti e discorsi, Gran Loggia di Rito Sim-bolico Italiano 1971, in www.ritosimbolico.net/archivio/archivio_16.html, sito visitato il 02 gennaio 2006. Ecco il brano di Ascarelli: «Il mondo, per il suo futuro, e cioè nel-la sua eternità, ha bisogno di procreare. Il «iod» ebraico, che corrisponde grosso modo all’J di Jachin, è il simbolo del sesso maschile; il «Bed », che corrisponde grosso modo al B di Booz, corrisponde al simbolo femminile, perché Bed significa casa, da cui l’idea di ricettacolo, caverna, utero. Se vogliamo ancora una curiosa conferma magica di questa interpretazione e teniamo presenti unicamente le con-sonanti, ben sapendo che in ebraico non si scrivono le vocali, e scriviamo Jachin con un «caph» (c duro) e un «nun» (n), e leggiamo a viceversa, troviamo che il nun ed il caph sono il segno scritto del coito e della copula, mentre scrivendo il Bed (b) e il Zain (z) e li leggiamo a viceversa, abbiamo il segno scritto dell’organo fecondato-re, il fallo (il leggere al contrario è comune dell’interpretazione magica cabalistica). Ecco dunque rivelato nel simbolo delle colonne il segreto della continuità del mon-do, il meraviglioso mistero che tutte le menti occupa e che nessuna mente fino ad oggi ha saputo risolvere, il mistero della generazione e della fecondità, su cui pog-gia il nostro universo e che dobbiamo tener presente anche nella costruzione del Tempio ideale che si protende con la nostra opera, nel futuro eterno».
Cf. EDITRICE ATANOR, Prefazione all’edizione italiana, in J. BOUCHER, La Simbo-logia Massonica, Atanòr, Roma [1975], [Ristampa anastatica, Atanòr, Roma 1998] pp. XI-XII. Per conoscere l’anno della prima pubblicazione della edizione italiana di quest’opera del Boucher [1975]: cf. N. M. DI LUCA, L’opzione occultisti-ca e magica nell’esoterismo massonico, in M. BIANCA – N. M. DI LUCA (a cura di), Le radici esoteriche della Massoneria. L’arca vivente dei simboli, Prefazione di Gustavo Raffi, Atanòr Editrice, Roma 2001, p. 207, nota n. 54.
Atanòr – Catalogo 1999, p. 39; Atanòr – Catalogo 1999/2000, p. 39; Atanòr – Ca-talogo 2001, p. 54; Atanòr – Catalogo 2003, p. 54; Atanòr – Catalogo 2005, p. 54.
J. BOUCHER, La Simbologia Massonica, pp. XX-XXII, p. XXII, nota, n. 13.
Cf. ivi, p. 77, nota n. 67.
Cf. ivi, pp. 140-144.
Cf. ivi, p. 186, nota n. 16.
Ibidem.
N. M. DI LUCA, L’opzione occultistica e magica nell’esoterismo massonico, p. 207, nota n. 54.
Cf. L. SESSA, I simboli massonici. Storia ed evoluzione, Bastogi Editrice Italiana, Foggia 2001, p. 204.
A. SEBASTIANI, Simbolismo e linguaggio segreto nella Tradizione Massonica, Presentazione di Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, Her-mes Edizioni, Roma 2000, p. 56.
Ivi, p. 66.
Cf. ivi, p. 63.
R. CHISSOTTI [GOI, 32° RSAA, 33° APRMM], Moderno Dizionario Massonico, Bastogi Editrice Italiana, Foggia 2001, art. Esoterismo, p. 191.
N. D’ANGLAR, La palingenesi conseguita attraverso la morte mistica, idea centrale dei Misteri Massonici, in Lumen Vitæ [Rivista del GOI, 1954-1959], Anno I, N° 7, luglio 1954, Roma, p. 20 (18-24); cf. D. DEL BINO, La morte mistica dell’iniziato, in Hiram, organo del Grande Oriente d’Italia – Palazzo Giustiniani, N° 9, Settembre 1987, pp. 276-279; A. SEBASTIANI [GOI], La Pietra Grezza. L’esperienza iniziatica nella Massoneria, Hermes Edizioni, Roma 2000, pp. 49-53; L. SESSA [GOI], I sim-boli massonici. Storia ed evoluzione, Bastogi Editrice Italiana, Foggia 2001, p. 120, nota n. 214; G. RAFFI [GOI], Il diritto alla felicità, in Hiram, Rivista del Grande Orien-te d’Italia, N° 2/2003, p. 14; cf. R. RITORTO, La Luce Massonica, in IDEM, Tavole massoniche, vol. 3, Luigi Pellegrini Editore, Cosenza 2001, p. 45 (39-46); R. RITOR-TO, il Gabinetto di Riflessione, in IDEM, Tavole massoniche, vol. 3, p. 95 (89-96).
U. BACCI, Il Libro del Massone Italiano, vol. I, Roma, nel Solstizio d’Estate dell’Anno della Luce 0009081 [19081], Edizione riservata ai Liberi Muratori, p. 250; IDEM, Il Libro del Massone Italiano, (volume unico), Editrice Vita Nova, Roma, nel Solstizio d’Estate nell’Anno della Luce 0009222 [19222], Edizione riservata ai Massoni, p. 134; A. SEBASTIANI [GOI], La Pietra Grezza. L’esperienza iniziatica nella Massoneria, p. 49.
A. CORONA, Equinozio d’Autunno, in Hiram, organo del Grande Oriente d’Italia-Palazzo Giustiniani, N° 5-6, Ottobre-Dicembre 1985, Roma, p. 134; A. SEBASTIANI [GOI], La Pietra Grezza. L’esperienza iniziatica nella Massoneria, pp. 49, 55; R. CHISSOTTI [GOI], Moderno Dizionario Massonico, art. Morte mistica, p. 366.
MASSONERIA ITALIANA – GRANDE ORIENTE D’ITALIA – PALAZZO GIUSTINIANI (a cura di), Quaderni di Simbologia Muratoria, Quaderno N° 3 – Il Gabinetto di Riflessio-ne [Roma 1977], p. 36 (40-42); V. SERINO [GOI], I viaggiatori del Tempio: simboli e ritualità della loggia massonica, in M. L. BIANCA (a cura di), Il Tempio. I luoghi del sacro, Atanòr Editrice, Roma 1999, p. 139.
S. BARBAGALLO, Sapere, Volere, Osare, ma Tacere, (R.L. «Giustizia e Libertà» n. 804, Or. di Catania), in MASSONERIA UNIVERSALE – GRANDE ORIENTE D’ITALIA – PALAZZO GIUSTINIANI, Formazione del Massone nella Loggia per la sua proiezione nel mondo contemporaneo, Atti del Convegno – Or. di Taormina, 14-15 maggio 1980, Collegio Circoscrizionale dei Maestri Venerabili della Sicilia, Palermo 1981, p. 88; W. FUOCHI, Forma – Pensiero Agente (R.L. «Giustizia e Libertà» n. 804, Or. di Catania), in MASSONERIA UNIVERSALE – GRANDE ORIENTE D’ITALIA – PALAZZO GIU-STINIANI, Formazione del Massone nella Loggia per la sua proiezione nel mondo contemporaneo, Palermo 1981, pp. 98-99; cf. R.L. “ARS REGIA”, I Lavori in Log-gia, (Ia Parte), in Hiram, organo del Grande Oriente d’Italia – Palazzo Giustiniani, N° 2, Febbraio 1988, Soc. Erasmo, Roma, pp. 53-56; R.L. “ARS REGIA”, I Lavori in Loggia, (IIa Parte), in Hiram, organo del Grande Oriente d’Italia – Palazzo Giusti-niani, N° 3, Marzo 1988, Soc. Erasmo, Roma, pp. 88-91; cf. P. ROBERTI, Iniziazio-ne “maschia” o “isiaca”, in Hiram [GOI], N°10, Ottobre 1988, p. 272. Il massone Riccardo Chissotti (GOI, 32° grado RSAA, 33° grado APRMM) scrive che il pote-re del Maestro Venerabile di conferire i tre fondamentali gradi massonici, è «un potere di natura magica, conseguito attraverso la consacrazione alla massima carica dignitaria della Loggia» [R. CHISSOTTI, Moderno Dizionario Massonico, Ba-stogi Editrice Italiana, Foggia 2001, art. Magia, p. 318 (317-318)]; cf. M. GRAZIANI, L’iniziazione massonica, Bastogi Editrice Italiana, Foggia 2006, pp. 13-24, 53-54, 61-64, 77-78. Sul carattere magico dei lavori rituali massonici («morte-rinascita» del Maestro Massone, «Reintegrazione nello stato edenico primordiale» quale obiettivo della Maestrìa Massonica) vedi anche U. POLI, Gli stati di coscienza nell’operatività massonica, in Hiram, rivista massonica, organo mensile del Gran-de Oriente d’Italia – Palazzo Giustiniani, N° 4, Agosto 1980, p. 112 (110-112).
La Costituzione del Grande Oriente d’Italia, art. 2, in www.grandeoriente. it/Archivio/costitutio.htm (04 gennaio 2004); R. CHISSOTTI, Moderno Dizionario Massonico, art. Grande Oriente d’Italia – Palazzo Giustiniani, p. 255.
Così scrive il Gran Maestro del GOI, Gustavo Raffi: «Il G.A.D.U. rimane solo un concetto generale ed universale che la Massoneria non può né deve determinare, perché di per sé inesprimibile e indefinibile nel contesto di un’istituzione che si pone come luogo di incontro di diversità. Questa entità divina e suprema rappre-senta pertanto un concetto centrale, che deve essere interpretato direttamente da ciascun fratello, secondo la propria libera coscienza e la sua fede» [G. RAFFI, Alcu-ne riflessioni a proposito del Grande Architetto dell’Universo - Editoriale, in Hiram, Rivista del Grande Oriente d’Italia, N° 4/2002, Società Erasmo, Roma, p. 5 (3-12)].
Rituale e catechismo del Terzo Grado simbolico di Maestro Libero-Muratore coi rituali per la inaugurazione di un Tempio, per la installazione di un Loggia, per i Lavori funebri, Roma 1880, p. 29. Nei suddetti rituali si fa esplicita menzione del Grande Oriente d’Italia. All’inizio della processione massonica all’interno del Tempio, alla domanda «Cosa venite a fare Voi in questo Tempio», il Maestro Ve-nerabile risponde: «Noi veniamo a compiere l’opera, ed a consacrarlo alla G.∙.D.∙.G.∙.A.∙.D.∙.U.∙. alla virtù ed alla verità. Portiamo il fuoco sacro» (ivi, pp. 27-28). Accendendo, a Oriente (nel Tempio), il primo candelabro a tre luci, il Vene-rabile dice: «Che queste tre fiamme misteriose possano illuminare con la loro lu-ce i profani che avranno accesso a questo Tempio, e facciano loro apprezzare la grandezza e la santità dei nostri lavori» (ivi, pp. 28-29). Il 23 luglio 1863 è inaugu-rato a Firenze un nuovo Tempio massonico in via Vigna Nuova n° 19. Il verbale di Loggia offre dettagli interessanti sul simbolismo della Luce nella inaugurazione del Tempio, che confermano quanto sopra riportato dal rituale massonico del 1880: «[…] Scoperta poscia dal Fratello Maestro delle Cerimonie, la Stella Lucen-te, il Venerabile sceso dal Trono, invoca che la sua luce, simbolo venerato del G.·.A.·. illumini il nostro spirito, i nostri lavori ed i nostri cuori, e infonda nelle ani-me il fuoco vivificante della Franca massoneria» [cit. da (Anonimo), Storia della Loggia massonica fiorentina “Concordia” (1861-1911), Grafica Bertieri e Vanzetti, Milano 1911, p. 66. Si tratta di opera massonica].
Rituale e catechismo del Terzo Grado simbolico di Maestro Libero-Muratore coi rituali per la inaugurazione di un Tempio, per la installazione di un Loggia, per i Lavori funebri, Roma 1880, p. 41. In senso piuttosto panteista, il rituale prevede che il MV dice anche questa frase: «[…] In presenza di questi tetri colori o del lugubre silenzio di morte che qui domina, ricordiamoci o Fratelli che dalla corruzione nascono i profumi e le bellezze della vita: che la morte non è che l’iniziazione ai misteri di una vita secon-da, e che nulla si disperde o si estingue nella natura» (ivi, pp. 41-42). In quel rituale massonico (1880) è precisato che il rito funerario massonico chiude «all’alba», perché «come l’astro che nasce disperde le tenebre della notte così la speranza che il nostro F.∙. riposi nel grembo del G.∙.A.∙.D.∙.U.∙. dissipa ogni nostro dolore e cambia in giubilo il nostro pianto» (ivi, p. 44). I conoscitori di scienze esoteriche sanno bene che all’alba splende il pianeta Venere, detto dagli antichi romani Lucifer…
G. RAFFI, Magistero e Ritualità, in Erasmo notizie, Bollettino d’informazione del Grande Oriente d’Italia, Anno V, N° 5, 15 marzo 2003, p. 2.
Ibidem.
Ibidem.
Rituale per la Festa delle Rose – O Rituale di San Giovanni Battista – S. Gio-vanni d’Estate – da eseguirsi il 24 Giugno –, in Loggia Montesion N° 705 (GOI), www.montesion.it/_tavole/_Rituali/Rituale_delle_Rose.htm (website visitato il 17 ottobre 2006); cf. Rituale per la Festa delle Rose, in R. CHISSOTTI, Moderno Di-zionario Massonico, pp. 496-497.
Rituale per la Festa della Luce – O Rituale di San Giovanni Evangelista – S. Giovanni d’Inverno – da eseguirsi il 27 Dicembre –, in Loggia Montesion N° 705 (GOI), www.montesion.it/_tavole/_Rituali/Rituale_della_Luce.htm (website visitato il 17 ottobre 2006); cf. Rituale per la Festa della Luce, in R. CHISSOTTI, Moderno Dizionario Massonico, p. 495.
Rituale per la Festa della Luce, in www.montesion.it/_tavole/_Rituali/Rituale della_Luce.htm.
Ibidem.
Cf. ibidem.
Cf. G. RAFFI, Per un rinnovato impegno umano, civile ed esoterico: riflessioni sul magistero e la vita iniziatica, in Erasmo Notizie, Bollettino d’informazione del Grande Oriente d’Italia, Anno IV, N° 12 – 30 giugno 2002, Roma, pp. 2-3.
Ivi, p. 3.
Cf. G. RAFFI, Prefazione, in M. BIANCA – N. M. DI LUCA (a cura di), Le radici eso-teriche della Massoneria. L’arca vivente dei simboli, Atanòr Editrice, Roma 2001, p. 9; cf. anche G. RAFFI, Via esoterica, partecipazione sociale e comportamento morale (allocuzione del Gran Maestro Gustavo Raffi, 8 aprile 2001, a chiusura della Gran Loggia del 2001), in Erasmo Notizie, Bollettino d’informazione del Grande Oriente d’Italia, Anno III, N° 7-8, 30 aprile 2001, p. 2 (pp. 2-4).
A seconda dei vari gruppi o teorie magiche, la magia sessuale può includere una varietà di perversioni: auto-erotismo (masturbazione), spermatofagia, sodomia (anche eterosessuale), ritenzione del seme (secondo le “tecniche” del Tantrismo induista o buddista)… Nel mondo gnostico non è rara la tesi della identità o “consustanzialità” tra il seme virile e la luce… Per cui l’idea (ossessiva!) di trasmissione della Luce all’interno dei gruppi maschili gnostici e magici può tradursi, operativamente, in per-versioni sessuali (sodomia, spermatofagia). La magia sessuale comprende due orien-tamenti ben distinti (almeno in teoria): l’uno che prevede esercizi ascetici assai rigidi per il controllo dei sensi e l’esercizio magico-sessuale; e l’altro indirizzo che invece elogia apertamente una sessualità orgiastica… Questo, nella teoria, ma forse nella pratica (a causa della concupiscenza umana) il confine tra i due indirizzi è assai più labile di quanto si creda. Nella cultura gnostica si ha l’unione di erotismo ed ascesi; scopo dell’ascesi gnostica è il superamento di questa condizione terrena e delle sue leggi morali. La mitologia gnostica, in genere, offre la contraddizione di ritenere l’erotismo sia l’elemento fondamentale della formazione del mondo e sia il mezzo per annientare il mondo, ritenuto essenzialmente malvagio poiché opera di un “dio” mal-vagio. Su queste tesi e sulla identità-consustanzialità gnostica tra luce (divina)-fuoco (cosmico-divino)-sperma virile, secondo antichi testi gnostici e manichei (dell’antichità pre- e post-cristiana) e secondo moderne forme di “gnosi”: cf. E. ALBRILE, Desiderare la Luce, in Zenit, sito di cultura massonica e esoterica, diretto da Maurizio Nicosia [GOI], http://www.zen-it.com/symbol/desiderareluce. htm website visitato il 12 novem-bre 2006. Ezio Albrile è un rinomato studioso di gnosi antica e moderna.
Sulla realtà della magia sessuale all’interno di ambienti magici, gnostici e mas-sonici (le cosiddette massonerie “di frangia”) sopra elencati, sono molto importan-ti gli studi di Massimo Introvigne: cf. M. INTROVIGNE, Il cappello del mago. I nuovi movimenti magici, dallo spiritismo al satanismo, Sugarco Edizioni, Milano 19952 [19901], pp. 18-19, 164-173, 231, 249-252, 267-287, 303-305. Il Dr. Massimo In-trovigne è cauto ad evitare generalizzazioni ed afferma che non si può dire che tutti gli adepti di tali gruppi esoterici qui elencati, e quindi tutti i gruppi, giungano a praticare forme di magia sessuale (cf. M. INTROVIGNE, Il cappello del mago, p. 19). In ogni caso, ci rendiamo conto che si tratta di ambienti oggettivamente assai propizi per tali Arcana Arcanoruim, per cui gli “spiriti forti” (uomini e donne) pos-sono giungere a eseguire tali alchimie interne…
In data 18 giugno 2003, l’Agenzia Stampa della Gran Loggia d’Italia-Palazzo Vitelleschi (GLDI), ha comunicato che nel Solstizio d’Estate (dell’anno 2003), a San Leo (località in cui Cagliostro è morto impenitente, prigioniero del Sant’Uffi-zio), il Sovrano Gran Commendatore Gran Maestro della Gran Loggia d’Italia-Palazzo Vitelleschi (GLDI), Luigi Danesin avrebbe conferito post-mortem il 33° ed ultimo grado della Gran Loggia d’Italia (GLDI) al Conte di Cagliostro. Per “assenza forzata” del Cagliostro, il Danesin 33° avrebbe consegnato la bolla del 33° grado al sindaco di San Leo (www.granloggia.it sito internet della GLDI, visi-tato il 3 novembre 2006). Luigi Pruneti 33°, LtSGC della GLDI, ha elogiato Ca-gliostro, «Libero Muratore», vittima della «intolleranza» e lo ha annoverato tra i «martiri del libero pensiero». Pruneti ha ricordato il dovere dei massoni: combat-tere per il trionfo della «luce» contro le «tenebre» [cf. L. PRUNETI, Solstizio d’Estate, Anno 6003 V.L., in Officinæ, Trimestrale internazionale di attualità, sto-ria e cultura esoterica, Anno XV, N° 3 Settembre 2003, Roma, EDIMAI (Edizioni Massoniche d’Italia – Gran Loggia d’Italia-Palazzo Vitelleschi), pp. 12-13 (8-13)].
Cf. M. INTROVIGNE, Il ritorno della magia, Editrice Ancora, Milano 20023 [19951, 19982], pp. 105-133.
Per notizie preziose sull’Ordine Egizio di Cagliostro e l’intricata storia dei Riti di Misraim e Memphis: cf. F. BRUNELLI (a cura di), Rituali dei gradi simbolici della Massoneria di Memphis e Misraim, Edizioni Bastogi, Foggia 1981, pp. 37-61. L’89° grado del Rito di Misraim è caratterizzato dalla magia eonica, ossia l’adepto entra in contatto con gli «eoni» o «spiriti»; l’adepto riceve la «illuminazione» dall’«eggregoro»; la parola di passo dell’89° grado di Misraim è «Uriel», che vuol dire «fuoco di Dio», nome dello spirito angelico con cui gi Iniziati comunicano (cf. F. BRUNELLI (a cura di), Rituali dei gradi simbolici della Massoneria di Memphis e Misraim, pp. 41-42).
Alcune tecniche di coppia (uomo-donna) teorizzate dal Kremmerz: spermatofa-gia, sodomia, ritenzione del seme… (cf. M. INTROVIGNE, Il cappello del mago, pp. 303-305). Kremmerz ebbe discepoli soprattutto a Bari e a Roma.
Dopo la morte di Ciro Alvi (Todi 1872 – Castelfidardo 1944), l’Editrice Atanòr (iniziata a Todi e poi trasferita a Roma nel periodo 1911-1920) rinacque grazie al figlio Ercole (anch’egli massone). Nel 1962 Ercole morì e sua moglie, Anna, ne proseguì l’attività editoriale (cf. F. INDRACCOLO, I 70 anni dell’Atanòr, in Hiram, Or-gano mensile del Grande Oriente d’Italia – Palazzo Giustiniani, N° 6, Dicembre 1980, Roma, p. 186).
Ad esempio, nel 1962, nella rubrica «Istruzione Massonica», il periodico di un gruppo massonico italiano, avverso al GOI, riporta il Credo di Giuliano Kremmerz. Cito alcune frasi: «Io credo nella Morte principio di vita nuova. Così credo nell’Uno che tutto in sé contiene: moto, forma, forza, intelligenza, bene, amore e morte. Cre-do nell’ascesa dell’uomo all’Uno infinito, nella Legge universa di ciò che fu, che è, che in eterno sarà» [G. KREMMERZ, Credo, in Acta Italica Muratoria, N° 7-9, Lu-glio-Settembre 1962 E.·.V.·., Anno VI, Periodico mensile di Alta Cultura Massoni-ca, Massoneria Universale Moderna di R.S.A.A., Gran Movimento d’Italia, Taran-to, p. 81 (80-81). Il Direttore di quella rivista era Terenzio Lo Martire e il redattore capo responsabile, John Pine].
N. M. DI LUCA, La Massoneria. Storia, miti e riti, Atanòr Editrice, Roma 2000, p. 215, nota n° 47. La Loggia romana Montesion N° 705 è una loggia massonica di ricerca esoterica (all’obbedienza del GOI) e tra i suoi membri c’è interesse per il pensiero kremmerziano (www.montesion.it/_esterni/_Kremmerz/_Kremmerzp/ Kremmerzindex.htm (website visitato il 9 novembre 2006).
N. M. DI LUCA, La Massoneria. Storia, miti e riti, p. 181.
Cf. M. INTROVIGNE, Il cappello del mago, p. 229. Tra i martinisti italiani del sec. XX elencati da Introvigne, segnalo i massoni: Marco Egidio Allegri, Adolfo Banti, Arturo Reghini (33° grado RSAA di Piazza del Gesù), Gabriele D’Annunzio (poe-ta, 33° grado RSAA di Piazza del Gesù), Vincenzo Soro, Umberto Gorel Porciatti (33° grado RSAA, di Piazza del Gesù), Luigi Furlotti (GOI), Carlo Gentile, Fran-cesco Brunelli.
Cf. [Anonimo] Nell’Ordine Martinista, in Rassegna Massonica, Ufficiale per gli atti della Gran Loggia Nazionale A.L.A.M. d’Italia e del Supremo Consiglio dei 33.·. del Rito Scozzese Antico ed Accettato per l’Italia e le sue Colonie, Anno XIII, N° 6-7, Giugno-Luglio 1923, pp. 28-30.
Cf. G. VENTURA, Tutti gli uomini del Martinismo, Editrice Atanòr, Roma 1978, pp. 61-62, 65, 73-75.
Cf. M. INTROVIGNE, Il ritorno dello gnosticismo, Sugarco Edizioni, Carnago (Va-rese) 1993, pp. 140-145.
Cf. ivi, pp. 160-175. Gli ambienti dell’ECG attingono anche alle dottrine empie e blasfeme del cavaliere Georges Le Clémént de Saint-Marcq, capitano del Genio militare, spiritista, alto dignitario della Massoneria belga (Grande Oriente del Bel-gio) il quale nel 1906 fonda la Ligue de la Réforme Morale par la Vérité, che ha per organo il giornale Le Sincère da cui prese il nome il suo movimento Le sincé-risme. In un volumetto intitolato L’Eucharistie (1928), il massone Le Clémént de Saint-Marcq interpreta l’Eucaristia cristiana come un rito di magia sessuale che Cristo avrebbe trasmesso e praticato agli apostoli… Solo così Le Clémént de Saint-Marcq riesce a comprendere il senso della comunione al corpo e al sangue di Cristo… E tale rito (secondo l’empio e scostumato massone Le Clémént de Saint-Marcq) sarebbe trasmesso dai preti e nei conventi…. (cf. M. INTROVIGNE, Il ritor-no dello gnosticismo, pp. 156-160). Ho personalmente constatato che quell’empio libro di Le Clémént de Saint-Marcq è tra le letture consigliate dal website della Loggia Montesion N° 705 (GOI) di Roma.
Cf. M. INTROVIGNE, Il ritorno dello gnosticismo, pp. 177-184.
Cf. ivi, pp. 190-195.
L’XI° ed ultimo grado dell’OTO comprende magia omosessuale maschile, at-traverso cui avviene la consacrazione episcopale gnostica … (cf. M. INTROVIGNE, Il ritorno dello gnosticismo, p. 171). Oltre che nell’XI° grado OTO, la magia omo-sessuale maschile (sodomia) è anche nel XIV° grado OTOA (cf. P.-R. KÖNIG (a cura di), Der OTOA-Reader, ARW-Hiram Edition, München 1994, p. 56, pp. 114-116). Peter Robert König è XI° grado dell’OTO e XVI° dell’OTOA.
Cf. M. INTROVIGNE, Il cappello del mago, p. 299, p. 301.
Cf. G. VENTURA, I Riti Massonici di Misraïm e Memphis, Casa Editrice Atanòr Roma [1979?] (19751), p. 112.
Cf. A. A. MOLA, Storia della Massoneria italiana dalle origini ai giorni nostri, Bompiani, Milano 1999, p. 331, nota n° 49.
Cf. M. INTROVIGNE, Il cappello del mago, p. 229.
Cf. L. SESSA, I Sovrani Grandi Commendatori e breve storia del Supremo Con-siglio d’Italia del Rito Scozzese Antico ed Accettato – Palazzo Giustiniani dal 1805 ad oggi, Bastogi Editrice Italiana, Foggia 2004, pp. 107-116.
Cf. G. VENTURA, I Riti Massonici di Misraïm e Memphis, p. 150, nota n° 5.
Cf. N. M. DI LUCA, La Massoneria. Storia, miti e riti, Atanòr Editrice, Roma 2000, p. 181, p. 222, nota n° 113. Natale Mario Di Luca (medico legale, docente univer-sitario a La Sapienza di Roma, Maestro Massone del GOI) scrive che «al movi-mento kremmerziano aderirono non pochi dirigenti di spicco della massoneria giustinianea, quali gli avvocati baresi Giacomo Borracci ed Alberto Russo-Frattasi, il medico pugliese (ma trapiantato a Roma) Giovanni Bonabitacola e, dopo la caduta del fascismo, il chirurgo Giovanni Pica (sovrano gran commenda-tore del R.S.A.A. dal 1967 al 1976)»: (ivi, p. 148).
Cf. G. VENTURA, I Riti Massonici di Misraïm e Memphis, p. 137. Nel 1945, allor-ché fu ricevuto nell’Ordine Martinista e nel Rito di Misraim e Memphis di M.E. Al-legri, De’ Conca 33° era Gran Guardasigilli del Supremo Consiglio 33° RSAA di Tito Signorelli 33 LtSGC. All’epoca, Marco Egidio Allegri 33° era Comandante dell’Aeropago (assemblea dei massoni del 30° grado Kadosh del RSAA) del Ve-neto (cf. G. VENTURA, I Riti Massonici di Misraïm e Memphis, p. 137). In una lette-ra del 1945 a Signorelli 33°, Allegri 33° scrive che a Venezia, sin dall’epoca fasci-sta c’era «una intima unione» tra i dirigenti del RSAA e quelli del Rito di Memphis (ibidem).
Cf. N. M. DI LUCA, La Massoneria. Storia, miti e riti, p. 181, p. 223, nota n° 121.
Cf. F. BRUNELLI (a cura di), Rituali dei gradi simbolici della Massoneria di Mem-phis e Misraim, Edizioni Bastogi, Foggia 1981, pp. 57-69. Sui contenuti dell’APRMM: cf. ivi, pp. 63-69. L’APRMM si definisce un Rito «spiritualista» (ivi, p. 63). I gradi dell’APRMM dal 34° al 90° («massoneria ermetica o occulta») ammettono «il la-voro filosofico occulto il più avanzato ed il più sublime» (ivi, p. 64): alla luce di quanto illustrato sinora sull’APRMM, credo sia facile individuare nell’espressione appena citata un chiaro riferimento alla magia operativa.
Circa gli incarichi di Carlo Gentile nel GOI e il suo massimo grado (il 33°) nel RSAA: cf. C. GENTILE, Alla ricerca di Hiram. I tre gradi della Massoneria, Altair – Collana di Studi Esoterici, Edizioni Bastogi, Foggia 1980, 4a pag. di copertina.
Circa Carlo Gentile e l’APRMM: Quaderni di studio N°1, in Antico e Primitivo Rito di Memphis e Misraim, in www.memphismisraim.it/B3.htm 13 dicembre 2002). Ho rivisitato quel website nel novembre 2006 e purtroppo la pagina era stata rimossa, però, l’ho stampata quando la visitai nel lontano 2002. In quel qua-derno di studio è riportata una relazione (stampata on-line in 17 pagine, A4) di Carlo Gentile 33.·.66.·.90.·. sui rapporti tra alchimia e massoneria.
Cf. M. INTROVIGNE, Il ritorno della magia, p. 126.
Il 90° grado APRMM (Sublime Principe, Sublime Patriarca, Maestro della Grande Opera) conserva gli Arcana Arcanorum di Cagliostro: cf. Struttura opera-tiva, in ANTICO E PRIMITIVO RITO DI MEMPHIS E MISRAIM, in http://www.memphis misraim.it/A4.htm, sito visitato il 13 dicembre 2002 (ho stampato e conservato quelle pagine).
Cf. A. MOSCATO, L’Albero della Vita, gli Elementi, i gradi massonici “azzurri” ed i quattro mondi, in L’Acacia, N° 1, gennaio-agosto 1997, Gran Loggia di Rito Sim-bolico Italiano [RSI], Roma, pp. 25-30. Il RSI è riservato a Maestri Massoni del Grande Oriente d’Italia – Palazzo Giustiniani (GOI).
Cf. A. MOSCATO, Ars Gratia Artis. Il Libro dell’Arte Regale. Dall’OTO di Crowley alla Loggia di Khem dell’OTO italiano, Bastogi Editrice Italiana, Foggia 1998, pp. 144. L’OTO pratica un rituale di invocazione di Baphomet, l’energia magica a cui ogni mago (dell’OTO) si consacra («consacrazione»). In quel rituale, «Baphomet» è invocato anche con i seguenti nomi: «Padre Mitra […], Satana […], Teschio Barbuto […], Capro Ineffabile» (ivi, pp. 131-137).
Cf. P. L. ZOCCATELLI, L’Ordo Templi Orientis in Italia: storie e significati, in CE-SNUR – CENTER STUDIES ON NEW RELIGIONS, in: http://www.cesnur.org/testi/ oto.htm, sito internet visitato il 12 ottobre 1999.
Cf. Frater Religo Libertas, Prefazione, in A. MOSCATO, Ars Gratia Gratis. Il Libro dell’Arte Regale. Dall’OTO di Aleister Crowley alla Loggia Khem dell’OTO italia-no, Bastogi Editrice Italiana, Foggia 1998, pp. 9-15. Al termine della Prefazione, questo membro dell’OTO indica il proprio nome iniziatico (Frater…) è la sua quali-fica di «3° (G.O.I.), III° (O.T.O.), Rettore Magnifico del “Collegio di Set” della Log-gia di Khem/ OTO» (ivi, p. 15). Dunque, questo membro dell’OTO è anche Mae-stro Massone (3° grado) del Grande Oriente d’Italia (G.O.I.).
Cf. A. MOSCATO, Ars Gratia Gratis, pp. 21-60, 81-91.
Ivi, p. 20, pp. 32-34
Cf. ivi, pp. 72-80. Curioso osservare che lo stesso Moscato sconsiglia «quasi del tutto» ai suoi adepti (anche a quelli più “preparati”, più capaci di auto-controllare le loro passioni…) di compiere cerimonie collettive di «Orgia Rituale», poiché «durante l’intensità isterica dell’Orgia» è facile scivolare in forme di «ma-gia nera» (cf. ivi, p. 75).
Cf. ivi, pp. 104-107. Il maiuscolo è del Moscato.
Cf. ivi, pp. 131-137. In particolare, pp. 135-137.
Nel 1991, Schiavone risultava insignito del 31° grado RSAA (cf. Quarto Semina-rio R.S.A.A. – “Gli stati interiori di coscienza e le catene d’unione, in Tempio Scoz-zese, a cura di Ispettorato RSAA per Puglia e Lucania – Collana R.S.A.A. – Nuova Serie, Bollettino semestrale a cura del Supremo Consiglio del R.S.A.A. (Palazzo Giustiniani), Anno II, N° 4 – Luglio-Dicembre 1991, Roma, p. 41. Giuseppe Schia-vone (almeno nel 2004) risultava tra i membri del comitato di redazione del website del Supremo Consiglio del 33° ed ultimo grado del RSAA: www.ritoscozzese /comitato.htm (9 gennaio 2004). Purtroppo, (tra il 2005 e il 2006), il sito del RSAA giustinianeo è stato modificato, per cui, nell’attuale versione (2007), non compare più il nome dei membri del Comitato di Redazione. Suppongo che dal 1991, ad og-gi, Schiavone abbia fatto “carriera” e sia giunto al 33° grado.
Cf. G. SCHIAVONE, L’Androgino tra realtà e mito, Bastogi Editrice Italiana, Fog-gia 1998, pp. 84-101.
Negli Anni ‘80 del secolo XX, Ierace risulta legato all’OTO di Solomon-Phallos-Naaos-Lucifer I, nome iniziatico del massone triestino Nevio Viola 33° (massone del 33° grado di RSAA, di non so quale Obbedienza, e anche membro di OTO, OTOA, Memphis e Misraim…) e al suo circolo esterno: Corrente 93-Società Pan-sofica per la Nuova Era. In un suo documento del 1986, Ierace vanta l’apparte-nenza a vari Ordini iniziatici, tra cui: OTO, Memphis e Misraim, Ecclesia Gnostica Spiritualis… (P.-R. KÖNIG, Das OTO-Phänomen. 100 Jahre Magiche Geheimbün-de und ihre Protagonisten von 1895-1994. Ein historisches Aufklärungswerk, ARW, München 1994, pp. 254-255). Peter-R. König è lui stesso membro dell’OTO e OTOA… Su Rivista Massonica (rivista del GOI, dal 1966 al 1979), e su Hiram (rivista del GOI, dal 1980 al 1994), troviamo articoli di Ierace.
Sui legami di Palmieri con l’OTO, Corrente 93 e la rivista Sixtrum: cf Gruppi di magia cerimoniale – Gruppi crowleyani, in CESNUR, Center Studies on New Reli-gions, in http://www.cesnur.org/religioni_italia/m/magia_cerimoniale_02.htm, websi-te visitato il 6 novembre 2006. Una lettera di Nevio Viola (Presidente Onorario di Corrente 93) del maggio 1982 ad Aurelio Palmieri (Presidente Nazionale di Cor-rente 93, Locri) è riprodotta in P.-R. KÖNIG, Der OTOA-Reader, ARW, München 1994, p. 43 non numerata. Alla pagina precedente (p. 42), di quel libro del König, vi è una lettera di Nevio Viola («Frater Solomon-Phallos-Naaos-Lucifer I») del maggio 1982, con le sue qualifiche massoniche e iniziatiche: Gran Maestro dell’OTO per l’Italia, «33°- Sovrano Grande Ispettore Generale di tutti i Riti Scoz-zesi», Ordini di Misraim e di Memphis, Ecclesia Gnostica Cattolica Latina, Rito Antico e Primitivo di Memphis e Misraim…
Di recente (18 maggio 2006), sul website di Sixtrum (www.prometeolocri.net) ho letto la presentazione alla rivista Sixtrum, di Aurelio Palmieri, il quale spiega che la rivista è curata «dai Fratelli Liberi Muratori calabresi». Palmieri ringrazia, per la colla-borazione, i massoni Michele Greco e Aldo Chiarle (entrambi del GOI). Palmieri au-spica «l’incondizionato appoggio» dei «Fratelli della Comunione calabrese» (e, dai vari indizi, non può non trattarsi che del GOI). Palmieri ringrazia anche i massoni di altre Obbedienze italiane, in particolare quelli di Palazzo Vitelleschi (GLDI). Al termine dell’articolo del Palmieri (www.prometeolocri.net/ 2002/sistrum.htm), si vede un sigillo esoterico su cui è scritto Fraternitas Rosicruciana Antiqua. Dal manuale di Introvigne, sappiamo che si tratta di una Fraternitas interessata anche alla magia sessuale. La FRA è stata fondata da Arnold Krumm-Heller (1876-1949), massone, gnostico, OTO. Ad un ramo della FRA si sarebbe legato anche Michal Bertiaux (OTO, OTOA, mas-sone Memphis e Misraim, gnostico…), e al Bertiaux fu legato Nevio Viola, “collega” massonico-esoterico di Aurelio Palmieri (cf. M. INTROVIGNE, Il cappello del mago, p. 196-197, 282-287). Quindi, sembra che Palmieri sia legato anche alla FRA.
Nel numero 2/2005 di Sixtrum è pubblicata la lettera di un ermetista kremmerziano che si firma Michael e che raccomanda la magia sessuale: il coito eterosessuale qua-le via per unirsi al femminile che è in sé (la propria “Maria”, secondo il Kremmerz) e che è rappresentato dalla partner dell’atto sessuale (MICHAEL, Lettera ad un ermeti-sta, in Sixtrum, Rivista di studi Esoterici Iniziatici Massonici, N° 2, Equinozio d’Autunno, Settembre 2005, Editrice Atanor [Roma], Cosenza, pp. 56-58 (51-58).
Mariano Bianca è massone del GOI: cf. Erasmo Notizie, Bollettino d’informa-zione del Grande Oriente d’Italia, N° 13-14, 31 luglio 2001, pp. 2, 4, 6.
Dall’Editoriale di Michele Greco su Sixtrum N° 2/2005 (pp. 9-10) si deduce che Greco sia membro del RSAA, per lo meno 30° grado RSAA; infatti, egli fa allusio-ne ad un rito previsto al 30° grado RSAA: «Con l’abbattimento delle Colonne ab-biamo superato simbolicamente tutti i contrasti del dualismo?» (ivi, p. 10). Scopo dei massoni del RSAA: «“angelicarsi” nella Luce» (ivi, p. 10).
Su Michele Greco: cf. Notizie dalla Comunione, in Erasmo Notizie, Bollettino d’informazione del Grande Oriente d’Italia, Anno III, N° 13-14, 31 luglio 2001, p. 6; cf. Notizie dalla Comunione, in Erasmo Notizie, Bollettino d’informazione del Grande Oriente d’Italia, Anno IV, N° 5, 15 marzo 2002, p. 3.
Cf. Erasmo Notizie, Bollettino d’informazione del Grande Oriente d’Italia, Anno IV, N° 2, 31 gennaio 2002, p. 4.
Cf. Quarto Seminario R.S.A.A. – “Gli stati interiori di coscienza e le catene d’unione, in Tempio Scozzese, a cura di Ispettorato RSAA per Puglia e Lucania – Collana R.S.A.A. – Nuova Serie, Bollettino semestrale a cura del Supremo Consiglio del R.S.A.A. (Palazzo Giustiniani), Anno II, N° 4 – Luglio-Dicembre 1991, Roma, p. 45.
Sulla qualifica massonica di Ernesto D’Ippolito: cf. [Locandina], MASSONERIA UNIVERSALE – COMUNIONE ITALIANA – GRANDE ORIENTE D’ITALIA – PA-LAZZO GIUSTINIANI – CONSIGLIO MAESTRI VENERABILI – REGGIO CALA-BRIA, 1805-2005 “Massoneria: fonte di ricchezza spirituale ed intellettuale dell’uo-mo”. 200 anni di storia del Grande Oriente d’Italia – il contributo ed il ruolo dei mas-soni calabresi, Reggio Calabria, 11 dicembre 2005, ore 16,30. Palazzo Cedir, Sala “G. Versace”. Con il patrocinio di Comune di Reggio Calabria, Provincia di Reggio Calabria, Presidenza Consiglio Regionale della Calabria.
Cf. G. S. M. IERACE, Heart Inferno, in Sixtrum, in http://www.prometeolocri.net/ 2002/heart.htm (website visitato il 17 maggio 2006). Quasi al termine di quell’ar-ticolo di Ierace, vi è un’immagine tantrica: un uomo e una donna (forse induisti) in atto sessuale. Ciò fa capire meglio il legame di Sixtrum con ambienti di magia gnostico-sessuale…
Cf. Enotrio ROMANO [G. CARDUCCI], Inno a Satana, in Bollettino del Grande O-riente della Massoneria in Italia, vol. II, anno III, fasc. VII-XI, settembre-dicembre 1867/gennaio 1868, Firenze 1869, pp. 330-334; [Anonimo], Il segreto, in Rivista della Massoneria Italiana, Anno V, N° 9, venerdì 1 maggio 1874, Roma, pp. 1-3; CURTIUS, Il movimento religioso, in Rivista della Massoneria Italiana, Anno X, N° 17, Roma 15 settembre 1879, p. 265; D. ORANO, Pel centenario di Giordano Bru-no. 17 febbraio 1600 – 17 febbraio 1900, in Rivista della Massoneria Italiana, An-no XXXI, N° 3-4, 15-28 febbraio 1900, Roma, pp. 43-46 (p. 46); U. BACCI, Alla Massoneria Italiana, in Rivista della Massoneria Italiana, Anno XXXV, N° 3-6, febbraio-marzo 1904, Roma, p. 46; cf [Anonimo], Per una iniziazione nella R.·. Loggia “Rienzi”, in Rivista Massonica, Anno XL, N° 1-2-3-4, 28 febbraio 1909, Roma, p. 44; cf. NARDI, Il pensiero Civile di Giosué Carducci, in Rivista Massoni-ca, Anno LIV, N° 8, ottobre 1924, Roma, p. 183; U. LENZI, Ai Liberi Muratori d’Italia (discorso pronunciato all’assemblea delle logge italiane nell’assumere la Grande Maestranza dell’Ordine, 20 marzo 1949), in L’Acacia Massonica, Anno III, N° 2-3, febbraio-marzo 1949, p. 37, ristampa anastatica, Edizioni Bastogi, Foggia 1986; LUMEN VITAE, Nel cinquantenario della morte di Giosué Carducci libero mu-ratore, in Lumen Vitae (rivista del Grande Oriente d’Italia-Palazzo Giustiniani dal 1954 al 1959), Anno IV, N° 2, Febbraio 1957, Roma, p. 47-48 (41-54); T. VENTU-RA, Carducci umanista-massone, in Lumen Vitae, Anno V, N° 8-9, Agosto-Settembre 1957, pp. 277, 282-283 (274-286); CRIZIA, Solitudine e attualità di Gio-sué Carducci, in Lumen Vitae, N° 10, Ottobre 1957, p. 347 (344-349); A. CHIARLE, Il massone Carducci cantò il Risorgimento (Avanti!, 25 luglio 2005), in Erasmo Notizie, Bollettino d’informazione del Grande Oriente d’Italia, Anno VI, N° 14, 31 luglio 2005, Società Erasmo, Roma, p. 19. Il massone Tommaso Ventura definiva il «Satana» carducciano: «superbo principe della Natura e della Ragione» (T. VENTURA, Carducci umanista-massone, in Lumen Vitae, N° 8-9, Agosto-Settembre 1957, p. 277).
C. GENTILE, Sul rituale di Apprendista, in Rivista Massonica, organo mensile del Grande Oriente d’Italia – Palazzo Giustiniani, N° 9, Novembre 1971, vol. LXII – VI° della nuova serie, Roma, p. 501; C. GENTILE, Alla ricerca di Hiram. I primi tre gradi della Massoneria, Prefazione di Giordano Gamberini (19771), Altair – Colla-na di Studi Esoterici, Edizioni Bastogi, Foggia 1980, pp. 19-20.
Cf. G. ROCCHI, Il Diavolo, in Rivista Massonica, organo mensile del Grande Oriente d’Italia – Palazzo Giustiniani, vol. LXVIII – XII° della nuova serie, N° 2, Febbraio 1977, Roma, pp. 90-98; cf. A. BORZI, Sintesi filosofica del simbolismo massonico [Conferenza letta il 7 Gennaio 1923 alla R.L. “LA III ITALIA”], in Hiram, organo del Grande Oriente d’Italia – Palazzo Giustiniani, N° 1, Gennaio 1990, Soc. Erasmo, Roma, pp. 21-24.
Cf. D. CANCELLIERI, Genesi storica del Real Segreto e sua importanza nei vari riti massonici, in Rivista Massonica, anno XLI, N° 1-2, gennaio 1910, Roma, p. 16; cf. F. INDRACCOLO [GOI E RSAA], Per non confondere Satana con Lucifero, in L’Incontro delle genti, rivista di scienze, lettere e arte [ma in pratica, è rivista di cultura massonica, legata alla Massoneria di RSAA detta “di Palazzo Giustinia-ni”], N° 2, Aprile-Giugno 1989, p. 12. Francesco Indraccolo (GOI e RSAA) mani-festa simpatia per «Lucifero», non il Lucifero=diavolo sulfureo (secondo quanto insegna il dogma cattolico), ma il Lucifero=Satana carducciano, «il Lucifero caro ai laici e coloro che tendono a razionalizzare tutti gli stati di coscienza», «il portatore di luce», «la Stella del mattino», simbolo della massonica «ricerca della Luce».
Cf. [Anonimo] Inno alla Luce, in Rivista Massonica, anno XLI, N° 19-20, di-cembre 1910, Roma, p. 468. L’intero inno è a pp. 468-469. Questo Inno alla Luce è datato Verona 27 gennaio 1911; in effetti a p. 433 di questo numero di Rivista Massonica è precisato che esso è uscito in ritardo, dunque non nel dicembre 1910, ma almeno nel gennaio-febbraio 1911. Perciò è stato possibile pubblicare su tal numero di dicembre 1910 il suddetto inno luciferino massonico datato 1911.
F. BRUNELLI, Principi e metodi di massoneria operativa, Bastogi Editrice Italia-na, Foggia 1994 [19821], p. 85.
G. DI NARDO, La religione antroposofica dell’Io nell’antico Egitto- Parte II, in L’Acacia Massonica, anno II, N° 2, febbraio 1948, Roma, ristampa anastatica, Edizioni Bastogi, Foggia 1986, p. 46; IBIDEM, in L’Acacia Massonica, anno II, N° 3, marzo 1948, Roma, [Foggia 1986], p. 82; IBIDEM, Parte I, in L’Acacia Massonica, anno I, N° 5-6, novembre 1947, Roma, [Foggia 1986], p. 130; IBIDEM, Parte II, in L’Acacia Massonica, anno II, N° 4, aprile 1948, Roma, [Foggia 1986], pp. 115-116; C. GENTILE, Tradizioni mediterranee: Eleusinia, in Rivista Massonica, organo mensile del Grande Oriente d’Italia – Palaz-zo Giustiniani, N° 11, Novembre 1970, p. 548. Sull’Inferno dantesco in chiave e-soterico-massonica: cf. G. COGNETTI, Post tenebras Lux, in Massoneria Oggi, rivista del Grande Oriente d’Italia – Palazzo Giustiniani, Anno III, N° 4, Agosto-Settembre 1996, Roma, pp. 29-34.
V. VANNI, Il Diavolo. XVa Lama dei Tarocchi, in http://www.nea-agorà. com/modules.php?name=News&file=article&sid=3, 5 pagine, website visitato il 20-12-2003 e nel marzo 2005. Ho visitato di nuovo quel sito nel dicembre 2006, ma purtroppo esso è stato rinnovato e l’articolo di Vanni sul diavolo è stato rimos-so. Provvidenzialmente lo stampai e ancora lo conservo. Altro elogio massonico su «Lucifero»: cf. [I. MOSCA], La Magia, Studi Muratori – Seconda Accademia Te-orico-Pratica di Operatività Muratoria [Quaderni di Simbologia Muratoria], Oriente di Caldaro giorni 1, 2 giugno 1975, in http://www.montesion.it/_tavole/Quaderni/ _quaderni_simbologia/_accademia2/magia.htm, website visitato il 10 marzo 2005; A. SAMONÀ, La via della psicologia sacra secondo i Tarocchi, in Hiram [GOI], N°4/2005, p. 93. Vittorio Vanni, Ivan Mosca 33° [†2005] e Alberto Samonà sono massoni del Grande Oriente d’Italia-Palazzo Giustiniani. Vanni e Samonà si riferiscono al «Diavolo», invece Mosca 33° preferisce parlare di «Lucifero».
Così scrive Paolo Pisani (massone): «Quasi in una sorta di universale energia, in cui buono e cattivo non si distinguono, la carta de “Il Diavolo” mostra come l’iniziato debba saper captare ogni corrente e domare le impetuosità. Un impegno per realizzare la Grande Opera attirando la cooperazione di tutto quello che può essere d’aiuto»: P. PISANI, Rinvenibile anche nei Tarocchi il simbolismo massoni-co, in Hiram, Rivista Massonica, Organo bimestrale del Grande Oriente d’Italia – Palazzo Giustiniani, N° 5, Ottobre 1983, p. 135.
M. NICOLOSI, Jung, l’alchimia e oltre, in Hiram, Rivista del Grande Oriente d’Italia, N° 1/2005, p. 58.
Cf. R. FOLENGO, La redenzione del diavolo, in Lumen Vitae, [rivista del Grande Oriente d’Italia – Palazzo Giustiniani], anno I, N° 7, luglio 1954, Roma, p. 8; cf. W. ANCESCHI, La vera storia dei figli della luce, in Lumen Vitae, [rivista del Grande Oriente d’Italia – Palazzo Giustiniani], anno III, N° 7, luglio 1956, Roma, pp. 226-228; M. SEGRÈ, Il Peccato di Adamo, in Lumen Vitae [rivista del Grande Oriente d’Italia – Palazzo Giustiniani], anno VI, N° 7, luglio 1959, Roma, pp. 206-212; C. GENTILE, Evoluzionismo scientifico ed evoluzione iniziatica, in Rivista Massonica, organo mensile del Grande Oriente d’Italia – Palazzo Giustiniani, Vol. LXIX – XIII° della nuova serie, N° 4, Giugno 1978, Roma, p. 261; V. TARTAGLIA, Il Cammino Iniziatico. Massoneria e Luce, Bastogi Editrice Italiana, Foggia 1995, p. 114; F. FERRARA, Dalle tenebre alla Luce, Edizioni Walter Brenner, Cosenza 20022, pp. 26-28; M. BONINI, L’eredità Gnostica, in Atti Quatuor Coronati n° 3 – Le Tavole del 2002, Circolo di Corrispondenza della Quatuor Coronati in associazione con la R.L. Quatuor Coronati 1166 all’Or. di Perugia – Grande Oriente d’Italia – Palazzo Giustiniani (Roma), Perugia 2003, p. 167.
Cf. E. ROMANO, Inno a Satana, in Bollettino del Grande Oriente della Massone-ria in Italia, vol. II, anno III, fasc. VII-XI, settembre-dicembre 1867/gennaio 1868, Firenze 1869, pp. 330-334. In questo stesso fascicolo del Bollettino, è pubblicato un articolo conto il Papato (cf. ivi, pp. 324-330).
Cf. E. ROMANO, Inno a Satana, in Bollettino del Grande Oriente della Massone-ria in Italia, Firenze 1869, p. 330.
In quell’anno, il massone Bacci risulta insignito del 30° grado del RSAA: cf. Notizie massoniche della comunione, in Rivista della Massoneria Italiana, anno V, N° 9, venerdì 1 maggio 1874, Roma, p. 8.
[Anonimo], Perseveriamo, in Rivista della Massoneria Italiana, anno V, N° 8, mercoledì 16 aprile 1874, Roma, pp. 1-3; [Anonimo], I Figli della Luce, in Rivista della Massoneria Italiana, N° 14, giovedì 16 luglio 1874, Roma, pp. 1-3; [Anoni-mo], I Figli delle Tenebre, in Rivista della Massoneria Italiana, N° 15, sabato 1 agosto 1874, Roma, pp. 1-3.
Cf. [Anonimo], Il segreto, in Rivista della Massoneria Italiana, anno V, N° 9, venerdì 1 maggio 1874, Roma, p. 1. L’intero articolo è a pp. 1-3.
Ivi, p. 3.
Cf. [Anonimo] Il Congresso antimassonico di Trento, in Rivista della Massoneria Italiana, Anno XXVII, N° 17-20, Novembre-Dicembre 1896, Roma, pp. 308-311.
Ivi, p. 309.
Ivi, p. 310.
Ibidem.
Ibidem. Il commento tra parentesi ed in corsivo è dell’anonimo massone auto-re di quell’articolo.
Cf. ibidem.
Cf. ibidem.
«Ma questo dottore, che aveva così ragionevolmente, splendidamente parlato nel suo esordio della Massoneria, e che giunge perfino a declamare l’Inno a Sa-tana del Carducci, c’è da scommettere qualsiasi cosa che è una brava persona, forse un giovane generoso, che ragioni, interessi speciali hanno obbligato a con-cludere il suo discorso in modo ben diverso dalle intime convinzioni» (Ibidem).
[Anonimo], Per una iniziazione nella R.·. Loggia “Rienzi”, in Rivista Massonica, anno XL, N° 1-2-3-4, 28 febbraio 1909, Roma, p. 44 ( 41-48). Il grassetto è mio. Con poche e anonime righe (forse di Ulisse Bacci 33°?) è introdotto «il discorso che noi siamo lietissimi di riprodurre nelle colonne della Rivista perché in forma piana e lucida costituisce la sintesi dei principi e dell’opera della Massoneria» (ivi, pp. 41-42), ossia il discorso sopra menzionato, tenuto presso la Loggia “Rienzi”. Dal 1905, la Rivista della Massoneria Italiana (rivista diretta da Ulisse Bacci 33°, massone del Grande Oriente d’Italia – Palazzo Giustiniani) ha preso il nuovo no-me di Rivista Massonica, ancora sotto la guida del Bacci 33°.
Ivi, p. 45.
Cf. U. LENZI, Ai Liberi Muratori d’Italia (discorso pronunciato all’assemblea del-le logge italiane nell’assumere la Grande Maestranza dell’Ordine, 20 marzo 1949), in L’Acacia Massonica, Anno III, N° 2-3, Febbraio-Marzo 1949, p. 37, ri-stampa anastatica, Edizioni Bastogi, Foggia 1986; cf. LUMEN VITAE, Nel cinquan-tenario della morte di Giosué Carducci libero muratore, in Lumen Vitae (rivista del Grande Oriente d’Italia-Palazzo Giustiniani dal 1954 al 1959), Anno IV, N° 2, Febbraio 1957, Roma, p. 47-48 (41-54); cf. T. VENTURA, Carducci umanista-massone, in Lumen Vitae, Anno V, N° 8-9, Agosto-Settembre 1957, pp. 277, 282-283 (274-286); cf. CRIZIA, Solitudine e attualità di Giosué Carducci, in Lumen Vi-tae, N° 10, Ottobre 1957, p. 347 (344-349).
Cf. U. CIPOLLONE, Giosué Carducci massone, Discorso tenuto in Bologna per il 50° anniversario della morte (16 febbraio 1957), Tipografia Portosalvo, Napoli, p. 19. Carducci ebbe a dire che quando fu indetto il Concilio Vaticano I (8 dicembre 1869), i giornali democratici e massonici a Palermo, Firenze e Spoleto ristampa-rono l’Inno a Satana (cf. ivi, p. 7).
C. GENTILE, Sul rituale di Apprendista, in Rivista Massonica, organo mensile del Grande Oriente d’Italia – Palazzo Giustiniani, N° 9, Novembre 1971, vol. LXII – VI° della nuova serie, Roma, p. 498 (497-508).
Ivi, p. 499. Il corsivo è del testo.
Ivi, p. 501.
Ibidem. Il maiuscolo è del testo.
«[...] a te disfrenasi / il verso ardito,/ te invoco, o Satana, / re del convito»: E. ROMANO [G. CARDUCCI], Inno a Satana, in Bollettino del Grande Oriente della Massoneria in Italia, vol. II, anno III, fasc. VII-XI, settembre-dicembre 1867/gennaio 1868, Firenze 1869, p. 330 (330-334). Nel 1967, a Bologna, in occasione del sessantesimo anniversario della morte del massone Giosué Carducci, si sono svolte cerimonie massoniche di commemorazione. Tra i partecipanti: il Sovrano Gran Commendatore del Rito Scozzese Antico e Accettato e l’allora Gran Mae-stro del Grande Oriente d’Italia (Giordano Gamberini). Carducci fu iniziato mas-sone nel 1862 e giunse anche al 33° grado del R.S.A.A. Nel medesimo Notiziario è precisato che per il triennio 1967-1969 la Gran Loggia del Grande Oriente d’Italia ha rieletto Gran Maestro Giordano Gamberini. Inoltre, Carlo Gentile è sta-to eletto 2° Gran Sorvegliante del GOI (cf. Notiziario, in Rivista Massonica, orga-no mensile del Grande Oriente d’Italia – Palazzo Giustiniani, N° 3, Aprile 1967, pp. 110-111).
C. GENTILE, Sul rituale di Apprendista, in Rivista Massonica, organo mensile del Grande Oriente d’Italia – Palazzo Giustiniani, N° 9, Novembre 1971, p. 502.
Ibidem.
C. GENTILE, Sul rituale di Apprendista, in Rivista Massonica, organo mensile del Grande Oriente d’Italia – Palazzo Giustiniani, N° 10, Dicembre 1971, vol. LXII – VI° della nuova serie, Roma, p. 558 (557-565). Il maiuscolo è del testo.
Ivi, p. 559. Il maiuscolo è del testo.
Ibidem. Il maiuscolo è del testo.
Scrive il Gamberini: «La Massoneria [...] viene costruita dal rituale e soltanto dal rituale. Essa è la risposta che l’umanità attende senza conoscere, da secoli contorcendosi nel letto di dolore del drogato, con intorno i fantasmi multicolori del-le ideologie» (G. GAMBERINI, Prefazione alla prima edizione (1977), in C. GENTILE, Alla ricerca di Hiram. I primi tre gradi della Massoneria, Altair – Collana di Studi Esoterici, Edizioni Bastogi, Foggia 1980, p. 10. L’intero testo del Gamberini è a pp. 9-10). Interessante leggere il curriculum massonico del Gentile, riportato in 4ª pagina di copertina: massone dal 1945, elevato al 33° ed ultimo grado del Rito Scozzese Antico ed Accettato e dal 1969 ha ricoperto le cariche di Gran Sorve-gliante, Grande Oratore e Gran Maestro Aggiunto della Massoneria di Palazzo Giustiniani, cioè il Grande Oriente d’Italia.
Cf. EMMANUEL, Simbolismo, diabolismo e Bibbia, in Rivista Massonica, organo mensile del Grande Oriente d’Italia – Palazzo Giustiniani, Vol. LXIX – XIII° della nuova serie, N° 9, Dicembre 1978, Roma, pp. 551-561.
Cf. ivi, pp. 553-554.
Cf. ivi, p. 556.
Ivi, p. 557.
Cf. ivi, pp. 556-557.
Cf. E. BONVICINI, L’esoterismo massonico, in AA.VV., La Libera Muratoria, a cura di Claudio Castellacci, prefazione di Giordano Gamberini, SugarCo Edizioni, Milano 1978, pp. 205-206 (203-243); cf. E. BONVICINI, Massoneria moderna. Sto-ria – ordinamenti – esoterismo – simbologia, Bastogi Editrice Italiana, Foggia 1994, p. 185.
Cf. E. BONVICINI, L’esoterismo massonico, pp. 204, 212-213, 228-240; cf. E. BONVICINI, Massoneria moderna, pp. 213, 220.
E. BONVICINI, Massoneria moderna, p. 257.
Cf. ivi, p. 202.
Ivi, p. 219.
Cf. ivi, pp. 250-254.
Cf. ivi, p. 222.
Ivi, p. 220.
Cf. A. CORONA, Il Laicismo: La mentalità laica dei massoni nella storia dell’u-manità, (Discorso del Gran Maestro pronunciato il 14 gennaio 1986 alla R.L. Voltaire – Firenze, dinanzi a numerosi massoni di tutta la Toscana) in Hiram, or-gano del Grande Oriente d’Italia – Palazzo Giustiniani, N° 2, Febbraio 1986, Soc. Erasmo, Roma, pp. 47-50.
Ivi, p. 50.
Alcune notizie sulla carriera massonica di Aldo Chiarle: «Iniziato nel ‘45 nella Massoneria Clandestina, confluì nel ’46 nella Massoneria Unificata e poi nel Grande Oriente d’Italia. Della Massoneria Unificata è stato Gran Segretario e, dopo il 1966, ottenuto il 33° grado del R.S.A.A., membro effettivo del Supremo Consiglio, Gran Segretario e Cancelliere di Stato». (A. CHIARLE, Lino Salvini – Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia 1970-1979, Bastogi Editrice Italiana 2002, p. 2a di copertina). Nel 2002, ancora membro del GOI, Chiarle 33° risulta essere membro libero del medesimo Supremo Consiglio R.S.A.A. (ivi, p. 3a di co-pertina).
A. CHIARLE, Ma sì, andiamo al diavolo, in Hiram, organo del Grande Oriente d’Italia – Palazzo Giustiniani, N° 1, Gennaio 1989, Soc. Erasmo, Roma, p. 29 (28-29).
Cf. A. BORZI, Sintesi filosofica del simbolismo massonico [Conferenza letta il 7 Gennaio 1923 alla R.L. “LA III ITALIA”], in Hiram, organo del Grande Oriente d’Italia – Palazzo Giustiniani, N° 1, Gennaio 1990, Soc. Erasmo, Roma, pp. 21-24. Nel gennaio 1990, il direttore di Hiram è ancora Armando Corona.
Ivi., p. 21.
Ibidem.
Cf. ivi, pp. 21-22.
Cf. ivi, p. 24.
Ibidem.
Ibidem. Il grassetto è mio.
Ibidem. L’ultima frase citata da Borzi (circa l’unione dei due principi, attivo-passivo, e il simbolo del serpente che si divora la coda) coincide sostanzialmente con quella scritta dal celebre mago e massone Elifas Levi: E. LEVI, Il dogma e il rituale dell’alta magia, Atanòr Editrice, Todi 1921, pp. 78-79: «Il principio attivo cerca il principio passivo, il pieno è amoroso del vuoto, la gola del serpente attira la sua coda e, girando su se stesso, egli fugge e si insegue»).
Cf. Assemblea annuale di Gran Loggia. La Comunione nomina cinque nuovi gran maestri onorari. Capruzzi, Chiarle, Fadda, Ghezzi e Rasi: i nuovi eletti, in Era-smo notizie, Bollettino del Grande Oriente d’Italia, N° 7-8, 15-30 Aprile 2004, p. 12.
A. CHIARLE, Il massone Carducci cantò il Risorgimento (“Avanti!”, 25 luglio 2005), in Rassegna Stampa di Erasmo Notizie, Bollettino d’informazione del Grande Oriente d’Italia, Anno VI, N° 14, 31 luglio 2005, Società Erasmo, Roma, p. 19 (18-19).
Ivi, p. 19. Chiarle definisce Carducci «il cantore della libertà e del Risorgimen-to» (ibidem).
Ibidem. Chiarle scrive che ai funerali massonici di Carducci «erano presenti più di novanta labari di Logge massoniche con alla testa il Gonfalone del Grande Oriente fiancheggiato dai vessilli del Supremo Consiglio dei “33” e della Gran Loggia Simbolica e centinaia di Fratelli […]» (ibidem).
A. CHIARLE, Carducci, il poeta che abbracciò l’umanità (“Avanti!”, 25 settembre 2006), in Rassegna Stampa di Erasmo notizie, Bollettino d’informazione del Grande Oriente d’Italia, Anno VII, N° 17-18, 15-31 ottobre 2006, pp. 31-32. Il rife-rimento all’Inno a Satana è a p. 32.
Cf. U. BACCI, Il Libro del Massone italiano, vol. I, Roma, nel Solstizio d’Estate dell’Anno della Luce 0009081 [19081], Edizione riservata ai Liberi Muratori, pp. 226-228, 243-245.
Cf. ivi, pp. 124-125, 267, 384-385, 438.
Ivi, p. 235. Inoltre, «Osiride, il sole, Tifone, le tenebre, simboleggiano l’eterna vicenda del giorno e della notte, la morte che è una necessità della vita, la vita che nasce dalla morte» (ivi, p. 236).
Cf. ivi, p. 238.
Cf. ivi, pp. 242-243. Il Bacci cita con ammirazione tali affermazioni riguardanti l’Uroboros, l’Unità assoluta… (cf. ivi, pp. 239-243) scritte da «un erudita trattatista massonico» (ivi, p. 239) di cui però non precisa il nome.
Cf. G. JONAS, Contributo alla Filosofia e Simbolismo del Capitolo Rosa-Croce, in Rivista Massonica, organo mensile del Grande Oriente d’Italia – Palazzo Giustinia-ni, N° 5, Maggio 1971, vol. LXII – VI° della nuova serie, Roma, p. 227 (227-242).
Cf. ivi, pp. 232-233.
Cf. ivi, p. 234.
Cf. ivi, p. 235.
Cf. ivi, pp. 237-238.
Ivi, p. 239.
Cf. ivi p. 240.
Cf. ivi, pp. 241-242.
G. PILAZ, L’assoluto del bene e del male nel simbolismo del serpente, animale sacro, in Rivista Massonica, organo mensile del Grande Oriente d’Italia – Palazzo Giustiniani, Vol. LXIV – VIII ° della nuova serie, N° 2, Febbraio 1973, Soc. Era-smo, Roma, p. 109 (109-112).
Cf. ivi, pp. 109-110.
Cf. ivi, p. 111.
Ivi, p. 111.
Cf. A.M. MONALDI, Alchimia via della conoscenza, in L’Acacia, rivista trime-strale della Serenissima Gran Loggia del Rito Simbolico Italiano – Palazzo Giu-stiniani, Anno I, N° 2 – Nuova serie – Aprile 1987, Roma, pp. 23-30. In particolare, pp. 23-25, 30. In quel tempo, il direttore della rivista era Virgilio Gaito. Tra i redat-tori: Virgilio Lazzeroni, Fernando Vidotti, Francesco Ferrara, Ottavio Gallego… (cf. ivi, pag. di sommario). Il corsivo è mio.
Claudio Bonvecchio è Maestro Massone del Grande Oriente d’Italia – Palazzo Giustiniani (GOI), ed ha partecipato al V Convegno Nazionale (Rimini, 9-10 di-cembre 2005) dell’Antico e Primitivo Rito di Memphis e Misraim (APRMM), un Ordine massonico, esoterico-iniziatico, dedito ad operazioni di magia alchemica evocatoria e trasmutatoria. L’APRMM è riservato ai Maestri Massoni del GOI. Bonvecchio (dicembre 2005) risulta avere il grado 33.·.66.·. dell’APRMM (cf. www.memphismisraim.it/id69.htm, sito web visitato il 1 novembre 2006). www. memphismisraim.it è il website dell’APRMM (GOI). Da quella pagina web, risultano altri massoni del GOI membri dell’APRMM: Antonio Calderisi 33.·.90.·.95.·. e Morris Ghezzi 33.·.66.·.
Cf. C. BONVECCHIO, Gnosi e libera muratoria: un percorso nel simbolico, in Le radici esoteriche della Massoneria, L’arca vivente dei simboli, Prefazione di Gu-stavo Raffi, Atanòr Editrice, Roma 2001, pp. 89-118.
Cf. ivi, p. 93.
Cf. ivi, p. 94.
Cf. ivi, pp. 102-107. Bonvecchio definisce «morte rituale» la morte simbolica in 3° grado di Maesto Massone (ivi, p. 105). Circa il Terzo Grado di Maestro, ritengo utile citare questo brano di Bonvecchio: «Va da sè che, con il grado di Maestro, si accede alla massima esperienza della Luce o del pneuma (spirito) che esprime lo stato di vera perfezione dell’Adepto che scopre – tramite il rituale e la parallela disposizione dell’animo – di essere lui stesso Hiram, ossia l’uomo che ha supera-to la pesantezza del mondo e può testimoniare la Luce incorrotta del Deus Ab-sconditus» (ibidem).
G. RAFFI, Prefazione, in GRANDE ORIENTE D’ITALIA – PALAZZO GIUSTINIANI, Sulla soglia del Sacro: Esoterismo ed Iniziazione nelle grandi religioni e nella tradizione massonica, Firenze 1-3 marzo 2002, Atti del Convegno di Studi, a cura di Antonio Panaino, Associazione Culturale Mimesis – Società Erasmo s.r.l., Milano 2002, p. 7. Il testo della Prefazione di Raffi è a pp. 7-9. Citerò il volume degli Atti soprain-dicati in questo modo: GOI, Sulla soglia del Sacro.
Cf. C. BONVECCHIO, Esoterismo ed iniziazione, in GOI, Sulla soglia del Sacro, pp. 171-173 (171-190).
Cf. ivi, p. 173.
Ivi, p. 174.
Cf. ibidem.
Cf. ivi, p. 175.
Cf. ivi, p. 177.
G. LAZZANI, Goethe massone (2a parte), in Hiram, organo del Grande Oriente d’Italia – Palazzo Giustiniani, N°3 – Giugno 1983, pp. 64-65. Giuliano Lazzani ha e-quiparato la discesa di Faust nel regno infernale delle “Madri” alla discesa iniziatica agli Inferi che il futuro Apprendista Massone compie nel Gabinetto di Riflessione…
Insegnante di lettere e giornalista, l’irpino Michele Cianciulli fu iniziato in Mas-soneria in epoca pre-fascista. Fu collaboratore delle riviste del GOI L’Acacia Massonica e Lumen Vitae, e nel secondo dopoguerra fu Gran Ministro di Stato nel Supremo Consiglio del 33° ed ultimo grado del RSAA della Massoneria di Pa-lazzo Giustiniani (cf. N. M. DI LUCA, La Massoneria. Storia, miti e riti, Atanòr Edi-trice, Roma 2000, p. 181, p. 223, nota n° 116). Dunque Cianciulli fu un “33”!
M. CIANCIULLI, Le Madri del “Faust” di Goethe, in L’Acacia Massonica, Anno IV, N° 1-2, Gennaio-Febbraio 1950, Roma, pp. 11-18 [ristampa anastatica, Annate 1950-1952, Edizioni Bastogi, Foggia 1986, pp. 11-18].
Cf. ivi, p. 14.
Ivi, p. 15.
Cf. ivi, pp. 16-17. Cianciulli spiega che, secondo la Cabala ebraica, tre lettere dell’alfabeto ebraico sono dette “Madri” e precedono le altre (cf. ivi, p. 18). A p. 19 dello stesso numero de L’Acacia Massonica (N°1-2/1950) c’è un articolo: Omag-gio a Wolfango Goethe Libero Muratore che riporta una poesia composta dall’ ottantenne Goethe per i suoi Fratelli di Loggia riunitisi per festeggiare il suo 50° anniversario di iniziazione massonica.
A. PANAINO, La Centralità della Parola tra Rito e Pensiero, in M. BIANCA – A. CALDERISI (a cura di), La Massoneria e l’uomo. Incontri culturali della Gran Loggia del 2001, Prefazione di Gustavo Raffi, Atanòr Editrice, Roma 2002, pp. 157-163.
Cf. U. GALIMBERTI, La natura del sacro, in M. BIANCA – A. CALDERISI (a cura di), La Massoneria e l’uomo, pp. 185-188.
Ho consultato personalmente le annate di Massoneria Oggi (1994-1999) e di Hiram (nuova serie, 1999-…), riviste del Grande Oriente d’Italia – Palazzo Giusti-niani (Roma).
M. L. BIANCA (Direttore editoriale), Editoriale, in Atanòr – Catalogo, Roma 2005, p. 1; Atanòr – Catalogo, Roma 2003, p. 1; Atanòr – Catalogo, Roma 200I, p. 1; Atanòr – Catalogo, Roma 1999-2000, p. 1. Dall’analisi delle riviste e catalo-ghi qui citati ho appurato che (i massoni) Mariano L. Bianca, Natale Mario Di Luca e Mariano Bizzarri risultano essere importanti collaboratori delle riviste Hiram, Ar-kete e dell’Atanòr Editrice (sopra citate).
M. L. BIANCA, Il tempio e la geografia ieratica, in IDEM (a cura di), Il Tempio. I luoghi del sacro, Collana VITRIOL – Esoterismo, Editrice Atanòr, Roma 1999, p. 14 (9-31).
Ibidem.
Cf. M. DEL RE, Il Tempio Satanista, in M.L. BIANCA (a cura di), Il Tempio, p. 282 (281-303). Del Re riferisce che il Diavolo dei Tarocchi, che porta la fiaccola (e tal-volta ha sulla fronte una corona di fiamme o una pietra lucente), non sarebbe «il potere del male per il male», quanto invece il simbolo dell’uomo che deve liberar-si della superstizione e penetrare nella «irrazionalità» per cogliere i «segreti della conoscenza»… (cf. ivi, pp. 301-302, nota n° 10).
M. L. BIANCA, Sacrificio umano e cannibalismo rituale. Riflessioni e motivazioni di una pratica sacra di omicidio intraspecifico, in Arkete. Esoterismo Sacralità Gnosi, Anno 3, N° 2, Giugno 2003, Atanòr, Roma, pp. 13-29.
Cf. ivi, pp.13-19.
Cf. ivi, pp.19-24.
Cf. ivi, pp. 24-26.
Cf. ivi, p. 27.
M. L. BIANCA, L’oltre e l’invisibile. Meditazioni iniziatiche, Atanòr Editrice, Roma 2002.
M. BIZZARRI, Prefazione – La storia infinita, in, M. L. BIANCA, L’oltre e l’invisibile, p. 13.
N. M. DI LUCA, Prefazione – La via iniziatica, in M. L. BIANCA, L’oltre e l’invisibile, p. 16.
M. L. BIANCA, L’oltre e l’invisibile, pp. 91-94.
Cf. ivi, pp. 159-161.
Cf. ivi, pp. 170-171. Il massone Bianca scrive: «Saranno allora i demoni tellurici, le loro corna e la loro sagacia, i loro maestosi artigli, la loro forza prometeica che guideranno per affermarsi come si è e come si potrà essere nell’oltre del mondo dell’oggi e del domani» (ivi, p. 171).
Cf. ivi, p. 173.
Cf. M. BIANCA, Massoneria speculativa. La duplice via, in Hiram, rivista del Grande Oriente d’Italia, N° 3/2002, pp. 12-13 (7-13).
Cf. A. D’ALONZO, Il senso della visione nella poesia ermetica di William Blake, in Hiram, Rivista del Grande Oriente d’Italia, N°4/2002, Soc. Erasmo, Roma, pp. 73-77, 81-82. L’intero articolo è a pp. 69-82.
Cf. E. ALBRILE, Labirinti gnostici, in Hiram, Rivista del Grande Oriente d’Italia, N° 3/2003, Roma, pp. 55-61.
Cf. ivi, pp. 55-57.
Ivi, p. 59.
Ibidem.
Ivi, p. 60.
Ibidem.
Ivi, p. 61.
Cf. G. RAFFI, La centralità del Lavoro Rituale nei Tre Gradi Massonici, in Hiram, rivista del Grande Oriente d’Italia, N° 4/2003, Roma, pp. 3-7. Il grassetto è mio.
Cf. C. BONVECCHIO, Per la luce e per la pace: la scelta della guerra dello spiri-to, in Hiram, Rivista del Grande Oriente d’Italia, N° 2/2004, Società Erasmo, Ro-ma, pp. 35-53.
Cf. ivi, p. 44.
Ivi, p. 40.
Cf. A. SAMONÀ, Note sul simbolismo esoterico della Menorah, in Hiram, Rivista del Grande Oriente d’Italia, N° 2/2004, Società Erasmo, Roma, pp. 91-94.
Cf. A. CROWLEY, Magick, curato, annotato e introdotto da John Symonds e Kenneth Grant, Astrolabio Ubaldini, Roma 1976, p. 215, p. 502.
Cf. D. BANAUDI, Daidalos. Il gioco dell’Artista, in Hiram, Rivista del Grande O-riente d’Italia, N° 3/2004, pp. 10-11 (9-20).
Ivi, p. 11.
Cf. ivi, pp. 11-12.
Ivi, p. 17.
Ivi, p. 19.
Cf. N. GELB, Il Quadro Dei Delitti – Rubrica I testi che leggiamo, in www. montesion.it/_stampa/_I_Testi/_testi/53.htm, website visitato il 02 marzo 2007.
Cf. N. GELB, Il Quadro dei delitti. Un’indagine del Principe di San Severo, Sper-ling & Kupfer Editori, Milano 2006, pp. 50-52. Il Superiore del monastero da cui Bernabé era fuggito, dirà di lui: «… pareva condensasse in sé un riverbero di tutti gli enigmi. Il giorno e la notte, il bianco e il nero… Due anime, ecco» (ivi, p. 374).
Quelle droghe causano a Bernabé: visioni di demoni e templari, ossia auto-proiezioni di sé, sdoppiamento di personalità, lo seducono alla perversione e, in-fine, gli provocano la morte (cf. ivi, pp. 444-447). Sotto l’effetto di droghe («kyphy») Bernabé vede un “nano” (demonio) che giustifica la sodomia alchemica con la “scusa” che non esiste una sola verità, ma centinaia, milioni di verità… (cf. ivi, p. 334). Il relativismo che Gelb mette in bocca a quel demonio (e a Bernabé “sdoppiatosi”) mi ricorda alquanto il relativismo massonico…
Cf. ivi, pp. 206-207, 334, 401.
Quasi affascinato dalla figura di Gilles de Rais (1404-1440, famigerato mago satanico, pedofilo ed omicida di fanciulli e fanciulle), di cui ricalca le orme, Berna-bé lo definisce «l’androginica figura del bene e del male» (ivi, p. 204). Nel suo diabolico ed estatico sdoppiamento (causato anche dalla droga), Bernabé dice di se stesso: «Mi sento scaraventato in basso, là dove il caos diventa cloaca, sulla soglia dell’annullamento. Ed è da lì che esco fuori! Ed è da lì che riemergo! Ec-comi qui. Vendetta» (ivi, p. 216).
Rosario (nome alchemico-templare usato da Bernabé), durante le sue pratiche cannibaliche giunge ad identificarsi con «gli inferi» e con «il diavolo» (ivi, p. 380).
Upupa insegna che l’androginia è un attributo di Dio e perciò l’alchimista deve raggiungere la bisessualità, che nell’erotismo è omosessualità… Il Rebis, ossia l’androgino, è il fine della Grande Opera alchemica (cf. ivi, pp. 53-54, 62-63, 78-79). Il Rebis è simboleggiato anche dal fanciullo o bambino…(cf. ivi, p. 292).
Cf. ivi, p. 99.
Cf. ivi, p. 165.
Cf. ivi, p. 99.
Cf. ivi, p. 471. Circa l’argomento «esoterismo», trattato nel suo romanzo, Gelb ringrazia, per la collaborazione, Jean-Pierre Pilorge, Grand Secrétaire della Grande Loge Nationale Française, Massimo Bianchi, Gran Maestro Aggiunto del GOI, Vittorio Gnocchini (Grande Archivista del GOI), la Loggia Har Tzion-Montesion N° 705 del GOI, e Paola Foggi, Gran Maestro della Gran Loggia Mas-sonica Femminile d’Italia (cf. ivi, pp. 480-481).
Ivi, p. 481.
[I. MOSCA, 33°], La Magia, Studi Muratori – Seconda Accademia Teorico-Pratica di Operatività Muratoria [Quaderni di Simbologia Muratoria, a cura del GOI], Oriente di Caldaro giorni 1, 2 giugno 1975, in http://www.montesion.it/_ tavole/Quaderni/_quaderni_simbologia/_accademia2/magia.htm, sito web visitato il 10 marzo 2005, il 14 settembre 2006, il 13 aprile 2007. Il grassetto è del testo.
Cf. il mio Introduzione allo studio del luciferismo massonico, in Fides Catholi-ca, N° 2/2006, pp. 13-80. Sui legami tenebrosi tra la Morte e alcune pratiche di Magia Nera, il medico bavarese Franz Hartmann (1838-1912), rosacrociano, “templare” e massone “di frangia”, ha rivelato che «i cadaveri di persone che hanno commesso suicidio o che sono morte per mano del carnefice, hanno quin-di grandi poteri occulti. Essi non contengono vita, bensì il balsamo della vita, ed è una fortuna che questo fatto non sia pubblicamente conosciuto, perché se perso-ne mal disposte conoscessero queste cose e l’uso che se ne può fare, potrebbe-ro servirsene per stregonerie e scopi malvagi, e infliggere agli altri molte soffe-renze» (F. HARTMANN, Il mondo magico di Paracelso, Edizioni Mediterranee, Ro-ma 1982, p. 112, il corsivo è mio). Ovviamente, Hartmann vuole prendere le di-stanze dalla magia nera… In altro libro, Hartmann spiega bene che la pratica del-la magia nera implica crudeltà, volontà di male, odio… Come caso notorio di ma-go nero, Hartmann cita proprio il famigerato Gilles de Rais, vivisezionatore ed o-micida di donne e fanciulli (cf. F. HARTMANN, Magia bianca & nera, Edizioni Medi-terranee, Roma 2005, pp. 184-185).
Cf. M. BIANCA, Sali più alto di ogni altezza. Scendi più in basso di ogni profondità, in Hiram, Rivista del Grande Oriente d’Italia, N° 1/2001, pp. 43-46. Il massone Maria-no Bianca interpreta il lavoro rituale di loggia alla luce delle dottrine alchemico-ermetiche (scendere sempre più agli inferi, per salire sempre di più verso la Luce…).
Cf. ivi, pp. 246-249.
U. BACCI, Il Libro del Massone italiano, vol. I, Roma 1908, Edizione riservata ai Liberi Muratori, p. 250.
Ibidem. Sulle nere pareti della Camera – o Gabinetto – di Riflessione vi sono alcune scritte, tra cui questa: «Se tu perseveri sarai purificato dagli elementi, usci-rai dall’abisso delle tenebre, vedrai la luce» (ivi, p. 248).
Cf. F. FERRARA, L’Arte Muratoria e la Grande Opera, Introduzione di Luciano Lilloni, Edizioni Brenner, Cosenza 1999, pp. 61-65. Questo libro del massone Franco Ferrara è stato positivamente recensito sulla rivista Hiram (cf. G. LOMBAR-DO, (recensione a) Franco Ferrara, L’Arte Muratoria e la Grande Opera, Intr. di Luciano Lilloni, Edizioni Brenner, Cosenza 1999, 98 pp., in Hiram, Rivista del Grande Oriente d’Italia, N° 2/2002, Soc. Erasmo, Roma, pp. 69-70.
Cf. G. COGNETTI, Post tenebras Lux, in Massoneria Oggi, rivista del Grande Oriente d’Italia – Palazzo Giustiniani, Anno III, N° 4, Agosto-Settembre 1996, Ro-ma, pp. 29-34. Cognetti interpreta esotericamente la discesa di Dante all’Inferno.
Cf. E. SERVADIO, «Oscure e profonde prigioni», in Rivista Massonica, organo mensile del Grande Oriente d’Italia – Palazzo Giustiniani, N° 4, Aprile 1972, vol. LXIII – VII° della nuova serie, Roma, pp. 231-237.
Cf. ivi, pp. 232-233.
Cf. ivi, pp. 233-236.
Cf. ivi, pp. 235-237.
Cf. ivi, p. 237.
G. M. S. JERACE, Dante iniziato, in Rivista Massonica, organo mensile del Grande Oriente d’Italia – Palazzo Giustiniani, Vol. LXIII – VII ° della nuova serie, N° 6, Giugno 1972, Soc. Erasmo, Roma, pp. 357-375.
Cf. ivi, p. 360.
Cf. ibidem, nota n. 3.
DANTE, Inferno, Canto XXXIV, vv. 76-126.
Cf. G. M. S. JERACE, Dante iniziato, in Rivista Massonica, N° 6, Giugno 1972, Roma, p. 371, p. 374, nota n. 9. Circa il centro della terra (dove si trova conficca-to, secondo Dante, il corpo di Lucifero) Jerace scrive: «A questo punto “al qual si traggono d’ogni parte i pesi” (Inf. XXXIV, 111), vi è un sanamento di tutte le con-traddizioni: “Io non morii e non rimasi vivo” (Inf. XXXIV, 25), quello stesso che le vie sataniche vanno “predicando”» (ivi, p. 374, nota n. 9.)
Cf. ivi, p. 371.
Cf. ivi, pp. 374-375, nota n. 9. Scrive Jerace: «Il giro che si compie intorno al corpo di Lucifero, passaggio dalla morte alla resurrezione non è forse molto lon-tano dai Misteri Massonici della Camera di Mezzo» (ivi, p. 375, nota n. 9).
Cf. R. GUÉNON, L’esoterismo di Dante, Atanòr Editrice, Roma 1978, pp. 67-68, 71-73.
Cf. G. COGNETTI, Post tenebras Lux, in Massoneria Oggi, rivista del Grande Oriente d’Italia – Palazzo Giustiniani, Anno III, N° 4, Agosto-Settembre 1996, Ro-ma, pp. 29-34. In questo articolo, Cognetti descrive alcuni eventi negativi della modernità: totalitarismi, socialismo, antireligione, droga…
Ivi, p. 33.
Ibidem.
Cf. ivi, pp. 33-34.
Cf. U. POLI, Le cause esoteriche della “contestazione globale”, in Rivista Mas-sonica, organo del Grande Oriente d’Italia-Palazzo Giustiniani, N° 1, Gennaio 1969, pp. 30-39. Verso la fine del suo articolo, il massone Poli scrive: «In conclu-sione, possiamo affermare che gli odierni fermenti contestativi sono giustificati e trovano la loro radice nell’ineluttabile dinamica cosmica» (p. 39).
G.M.S. JERACE, Satana nel XX secolo, in Rivista Massonica, organo del Gran-de Oriente d’Italia – Palazzo Giustiniani, N° 8, Ottobre 1972, p. 505 (505-507).
Ivi, pp. 506-507.
Cf. G. ROCCHI, Il Diavolo, in Rivista Massonica, organo mensile del Grande Oriente d’Italia – Palazzo Giustiniani, Vol. LXVIII – XII° della nuova serie, N° 2, Febbraio 1977, Roma, pp. 90-98.
Iniziazione, esoterismo e luciferismo nella Massoneria del Grande Oriente d’Italia
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